Ludwig Van Beethoven, dopo la quinta sinfonia attese veramente poco per far uscire la sesta, detta anche “Pastorale” , e questo e’ quanto si augurano i tifosi gialloblu’ che gia’ oggi, neanche 24 ore dopo la vittoria contro Cantu’, sono proiettati al futuro e se non nutrono speranze per il match di venerdi in Coppa Italia contro Siena, sembrano pero’ moderatamente fiduciosi per la ripresa del campionato che vedra’ opposta la Sigma alla Cimberio Varese dei mai dimenticati ex.
Ma facendo un passo indietro e tornando alla partita di ieri l’impressione avuta e’ quella di una squadra con ancora molto margine di miglioramento perche’ in una vittoria importantissima come quella di ieri non ha potuto contare sul consueto consistente apporrto di Ivanov, di Cavaliero ed anche di Marquinho, ieri condizionato subito dai falli.
Il gioco d’attacco e’ quello che sta facendo intravedere i progressi maggiori, ieri si sono viste buona circolazione di palla e conseguente ottima selezione di tiro, il tutto testimoniato dal 30/48 totale dal campo mentre la difesa di ieri e’ riuscita parzialmente a limitare Mazzarino, 0 punti alla pausa e Leunen, temutissimo alla vigilia ed anche se Markoshvili ha imperversato per tutto il match, complessivamente la Sigma ha disputato una buonissima prova difensiva.
A voler cercare il pelo nell’uovo, ieri l’unica nota fuori tono sono state le troppe palle perse non forzate, ma il tutto configura un’identita’ di squadra intrigante perche’ sa vincere in mille modi diversi, controllando il gioco e tirando malissimo come a Teramo o con percentuali irreali ma con diverse palle perse, come ieri, o con una difesa al limite della perfezione ed il controllo del ritmo, come a Caserta oppure con un gioco a mille all’ora come contro la Lottomatica.
Segno di grande duttilita’, di forza interiore e di convinzione, qualita’ che si acquisiscono col tempo ed il cui merito va ascritto al coach, che nonostante la partenza balbettante ha saputo tenere lontane le critiche dalla squadra.
In sala stampa, lo stesso Frates diceva che l’obiettivo e’ ancora lo stesso, cioe’ la salvezza, ma con 11 gare da giocare e 2 sole vittorie da ottenere appare chiaro che la proiezione e’ verso altri traguardi, raggiungibili o meno, non e’ dato saperlo ora, ma sicuramente i ragazzi non vorranno tirarsi indietro e vista la composizione del roster, vista la gestazione della squadra, visti sopratutto i sacrifici continui ai quali questo gruppo si sottopone senza sosta ormai da 8 mesi a questa parte, sarebbe un traguardo veramente meritato.
Chi invece non merita molto e’ quella parte di pubblico che, nonostante le imprese, perche’ di questo stiamo parlando, di questi ragazzi, non riempie come dovrebbe il PalaSavelli.
A tale proposito la speranza di tutti e’ che anche sul fronte presenza al palazzetto la musica cambi, purche’, resta inteso, sia sempre di Beethoven.
Francesco Andrenacci