Non si sono fatti pregare i GM di diverse franchige NBA, e come spesso è accaduto nelle recenti stagioni, proprio nelle ultime ore che portavano alla dead line del mercato gli scambi ci sono stati!
Facile partire dalla fine: Tracy McGrady sarà un Knick, da qui a Giugno di sicuro. Non è finita qui per Donnie Walsh che ha spedito in Texas anche Jared Jeffries, Jordan Hill e potenziali prime scelte dei drafts 2011 e 2012. Da Boston sono arrivati nella Grande Mela Eddie House, J.R. Giddens, Bill Walker e spiccioli (cioè una seconda scelta futura), in cambio di Nate Robinson e Marcus Landry.
Lato NY: si pensa sempre e si lavora di conseguenza per l’estate 2010 quando si vorrebbe convincere un certo LeBron James a soggiornare all’ombra della Statua della Libertà. In quest’ottica D’Antoni&C. si sono sbarazzati di contratti pesanti (compreso quello di Hughes scambiato con lo spagnolo Sergio Rodriguez di Sacramento) prendendo un McGrady sicura attrazione per il popolo del Madison Square Garden ma in libera uscita tra pochi mesi. Comiciare a rinunciare a scelte future dà immediatamente la garanzia del progetto Knicks, che vuole essere a brevissima scadenza, dopo in effetti, quasi 30 anni di insuccessi.
Boston: la perdita di House potrebbe rivelarsi più pesante del previsto, anche se permette a Coach Rivers di avvalersi di un giocatore in prospettiva interessante come l’ex-Wisconsin Marcus Landry. Difficile capire cosa possa portare quel “caso” (in senso positivo ovviamente) che risponde al nome di Nate Robinson, che va a sostituire nel back-court un tiratore come House, dimostratosi determinante, soprattutto nei playoffs 2008, per la causa biancoverde.
Qui Houston: T-Mac era ormai un peso del quale disfarsi, e la dirigenza ha provveduto. Anche in casa Rockets sembrano più attenti al futuro, alla prossima free-agency che ai risultati attuali della squadra. Non possono essere questi gli scambi che fanno salire di livello una franchigia, anch’essa storica e decaduta, come quella texana.
Houston, ancora. Il roster biancorosso si sta trasformando, e a contribuire arrivano Hilton Armstrong e soprattutto Kevin Martin dai Kings. In cambio la rinuncia a Carl Landry e Joey Dorsey. Chiaro l’obiettivo dei Rockets di arrivare a Martin, questo sì un rinforzo anche per il presente, colmando finalmente lo spot mai riempito da McGrady, pur dovendo cedere come detto un giocatore emergente del calibro di Landry.
Attivissima anche Dallas, giusto per rimanere nello stesso stato, con uno “scambione” che ha impacchettato e spedito nella capitale Josh Howard, Drew Gooden (poi girato a L.A., sponda Clippers), James Singleton e Quinton Ross, per ricevere in cambio Caron Butler, Brendan Haywood e DeShawn Stevenson. Cosa cambia? Poco. Se è indubbio il valore di Butler, altrettanto lo è quello di Howard; il resto pare onestamente un bel contorno fatto di contratti e cifre da far quadrare.
A est ci aspettavamo di più. Cleveland vuole vincere, e ne ha le potenzialità, aggiungendo il duplice intento di trattenere King James a fine stagione. Si voleva arrivare ad Amare Stoudemire, ci si “accontenterà” di Antawn Jamison. Ciao ciao Ilgauskas, ex uomo-franchigia quando sul lago ancora non splendeva il sole, e ora mandato a Washington in compagnia della prossima prima scelta dei Cavs e dei diritti su Emir Preldzic. In più arriva il “problematico” Sebastian Telfair dai Clippers.
Ragioniamoci sù: uno tra Shaq e Ilga era chiaramente di troppo, il contrattone, l’età e le condizioni fisiche del Lituano hanno facilitato la scelta. Jamison è un buonissimo giocatore, che si aggiunge al già ricco supporting-cast costruito attorno a James, ma quanto realmente sposterà in una serie di playoffs, meglio ancora se di finale? Al campo l’ardua sentenza.
A corollario segnaliamo John Salmons che lascia Chicago per vestire la maglia dei Bucks, che in cambio cedono Joe Alexander e Hakim Warrick; Philadelphia che acquisisce Jodie Meeks e Francisco Elson da Milwaukee per Primoz Brezec, Royal Ivey e una seconda scelta del draft del prossimo Giugno; i Clippers scambiano Marcus Camby con Portland ricevendo Travis Outlaw e Steve Blake.
Il colpo di questo mercato? Noi ci proviamo: Tyrus Thomas a Charlotte! Metterlo nelle mani di Coach Brown potrebbe rivelarsi per Chicago il miglior “regalo” possibile per i Bobcats, pur capendo bene che i giorni dell’ex-Louisiana State sulle sponde del lago Michigan erano finiti da un pezzo.
Andrea Pontremoli