Scavolini Spar Pesaro Pepsi Caserta 81-89
Pesaro La più classica delle vendette dellex si consuma allAdriatic Arena, dove Pino Sacripanti si toglie la soddisfazione di vincere meritatamente contro la squadra delle sue ultime due stagioni e dove, con ancora maggiore soddisfazione, conferma con autorevolezza il secondo posto della propria lanciatissima creatura.
Non che il coach brianzolo covasse della particolare animosità nei confronti del suo ex team visto che, come confermato dallo stesso Sacripanti, il suo ritorno è stato salutato sia da una calorosa ovazione del pubblico di casa che dai saluti sinceri ed affettuosi della sua vecchia società.
Tuttaltra atmosfera si vive sugli spalti dove una discreta rappresentanza della tifoseria ospite contribuisce al surriscaldamento immediato della gara.
Il match infatti, pur non essendo duro, è vibrante ed e tirato fin da subito; la Scavolini Spar, vista lassenza per mononucleosi di Cvetkovic ed un Van Rossom ancora convalescente, parte con Joksimovic in quintetto mentre a sorpresa nella Pepsi è presente il lungodegente Bowers al posto dellaltro americano Hite.
Dopo i primi minuti di studio è Caserta provare il primo allungo, sfruttando le difficoltà di Sakota contro la dinamicità di Jones ed un inaspettato Marquis sotto i tabelloni; Pesaro però non deraglia e rimane sempre in scia con il solito Hicks e con un Williams comunque incontenibile in attacco.
Il primo quarto finisce quindi su una sostanziale parità ed è proprio in apertura di seconda frazione che arriva il primo allungo serio, ad opera dei padroni di casa; la Scavolini Spar aumenta lintensità difensiva e Caserta, dovendo far rifiatare Jones ed Ere in panchina,non trova più la via del canestro.
In quasi sei minuti lunico cesto dei casertani è ad opera di Di Bella, mentre dallaltra parte Green, ispirato sia in fase realizzativa che alla guida dei suoi compagni di squadra, propizia un parziale di 15-2 che porta il punteggio sul 35-24, massimo vantaggio per i padroni di casa poi replicato in seguito.
Linevitabile timeout chiamato da Sacripanti non porta conseguenze immediate, perché a 2:30 minuti dalla fine la Scavolini Spar è ancora sul 39-28; a questo punto sono i blitz di Di Bella più due triple siderali di Jones e Bowers a riportare le squadre quasi a contatto alla fine del primo tempo (43-40).
Limpressione è che i padroni di casa, ammirevoli per intensità e coralità, non abbiano sfruttato a dovere il vantaggio di giocare contro una Pepsi abulica nelle seconde linee e tenuta a galla solo dalle invenzioni di un Jones immarcabile anche per lagente speciale Flamini, nonché da una percentuale complessiva quasi irreale al tiro da tre.
Limpressione trova conferma al rientro in campo delle squadre, se è vero che dopo tre minuti i biancorossi replicano ancora il massimo vantaggio con una tripla di Joksimovic (54-43).
A questo punto però le cose cambiano: Pesaro ha già raggiunto i 4 falli di squadra e Dal Monte è costretto a tenere Williams precauzionalmente in panchina gravato di tre penalità.
Unaltra tripla con le mani in faccia di Jones (7/8 per lui alla fine dalla lunga distanza con 23 punti complessivi), dà il via alla rimonta ospite, propiziata anche da un Di Bella sempre fastidioso e da un Ere finalmente efficace.
Così, in poco meno di cinque minuti, un parziale di 4-15, riporta la Pepsi in perfetta parità a quota 58; al rientro in campo dopo lovvio timeout chiamato dal Dal Monte, due cesti di un ottimo Koszarek e di Ere, inframezzati dagli ultimi punti di un comunque encomiabile Hicks, fissano il punteggio sul 60-62.
La partita è chiaramente ancora aperta e daltra parte Dal Monte rimanda in campo in campo Green e Williams per la rumba finale; tuttavia, dopo una tripla di Koszarek, è ancora una tripla carpiata del temutissimo Jones a spezzare le gambe ai pesaresi.
Mancano ancora sei minuti abbondanti e ci sarebbe ancora tempo per recuperare ma, nonostante il timeout chiamato da Dal Monte, si entra nel finale di partita, la ormai famigerata zona Scavolini, e la squadra sembra accusare il colpo.
Mentre Caserta viaggia con il vento in poppa, Pesaro comincia ad annaspare tra le proprie ansie, come dimostrano i troppi rimbalzi offensivi concessi, così unaltra tripla dello spauracchio Jones dà il 66-72 a quasi metà tempo.
Nonostante tutto Pesaro non demorde e gli ultimi minuti sono un continuo tentativo di rimonta in cui spicca un Williams nuovamente nel fulcro del gioco; ogni tentativo di riaggancio, però, viene mortificato dalle invenzioni di Ere, divenuto immarcabile per gli stanchi difensori avversari.
E proprio un cesto del nigeriano, a poco più di due minuti dalla fine, a dare il +7 agli ospiti (73-80), quando il pubblico di casa comincia a sfollare.
La partita in realtà non è ancora finita perché tre liberi di Green riportano i biancorossi sul 79-83 a un minuto e mezzo dalla fine ma poi, dopo lerrore degli ospiti sul ribaltamento di fronte, la tripla forse decisiva di Sakota viene beffardamente sputata dal ferro, rendendo vani gli sforzi finali dei padroni di casa.
Finisce con la meritata vittoria della Pepsi per 89-81, ma con tanti rammarichi per una Scavolini Spar a tratti mai cosi bella in questa sfortunata stagione.
Parziali (21-22; 22-18; 17-22; 21-27)
Progressione 21-22; 43-40; 60-62
[b]Starting Five:[/b]
Scavolini Spar: Green, Sakota, Hicks, Joksimovic, Williams
Pepsi: Di Bella, Bowers, Marquis, Ere, Jones
[b]Tabellini[/b]
[url=http://195.56.77.210/game/64035.html]http://195.56.77.210/game/64035.html[/url]
[b]Arbitri[/b]
Lamonica, Giansanti, Martolini
[b]Spogliatoi[/b]
[b]Dal Monte:[/b] [i]fino a metà del secondo quarto avevamo la partita chiaramente sotto controllo, sia per il ritmo che eravamo riusciti ad imporre che per la perfetta esecuzione del nostro piano partita; poi abbiamo subito tre tripla in fila che sono state le svolta della partita, permettendo a Caserta di chiudere il tempo in equilibrio e rimettendola in partita. La differenza tra le due squadre sta tutta nella prestazione di Jones, per la quale non ho aggettivi e sul quale la nostra difesa era stata comunque ottima; i suoi tiri impossibili hanno sempre permesso a Caserta di non perdere contatto e poi di allungare. Se poi aggiungiamo la percentuale complessiva al tiro, nonostante la nostra difesa sempre buona, e d i troppi rimbalzi offensivi concessi, possiamo spiegare la nostra sconfitta. Noi, inoltre, in chiusura di ultimo quarto abbiamo perso di fluidità offensiva e non siamo più riusciti a recuperare.[/i]
[b]Sacripanti:[/b] [i]il ritorno a Pesaro è stato per me una grande emozione: allinizio avevo veramente le gambe molli e mi ha fatto veramente piacere laccoglienza di pubblico e staff. Credo che la gara si sia decisa con la mancanza di killer instinct da parte di Pesaro nei primi due quarti, quando la panchina è venuta a mancare nelle nostre rotazioni; la svolta cè stata quando siamo riusciti a chiudere il primo tempo sotto solo di tre punti. Poi nellintervallo mi sono arrabbiato con qualcuno dei nostri per una certa mancanza di aggressività e, al ritorno in campo, le cose sono visibilmente cambiate. Le facce dei mie giocatori erano diverse e diversa è stata anche la mentalità, Ere ha ricominciato a giocare da par suo mentre Pesaro è diventata più ansiosa. E stato importante anche il rientro di Bowers, sul quale abbiamo rischiato parecchio, visto che in settimana non si è praticamente mai allenato.[i]
Giulio Pasolini