[b]Boston Celtics (40-23)[/b]
Con un record di 5-5 nelle ultime 10 gare, la squadra del Massachusetts sta attraversando quasi certamente il periodo più buio della propria stagione. Dopo aver superato il terribile inverno, i Celtics hanno carburato molto bene in seguito alla pausa ASG, ma le sconfitte contro Cavs e Nets hano riaperto la crisi portando il team di Rivers ad un record altalenante, privo, anche in sede di vittoria, di sensazioni positive per la postseason di Aprile. I segnali di allarme arrivano in primis dal’icona della franchigia da oltre un decennio, Paul Pierce: il ragazzo, autore nell’ultimo paio d’anni di prove davvero esaltanti, ha calato il proprio fatturato in maniera repentina ed evidente da inizio anno; privi di un giocatore su cui davvero affidarsi e viste le precarie condizioni fisiche di Garnett, Boston ha dato le redini del gioco nelle mani di Rajon Rondo, vera stella quest’anno, e di Ray Allen, unici ad assicurare una continuità sul piano offensivo. Gli innesti decisi dal GM Ainge poi si stanno rivelando buchi nell’acqua: Sheed, oltre a non dimostrarsi l’arma speciale tanto voluta, rende poco sereno Perkins, abituato a giocare in coppia con KG, Daniels, tornato dall’infortunio al pollice, ha perso quel poco di grinta che poteva dare ed infine Robinson, sembra solo un lontano parente del Nate esplosivo di NY, quello per intenderci che ogni tanto poteva uscirne con un trentello. Una volta arrivare al Garden significava sconfitta assicurata, ora però ci troviamo difronte ad una squadra bollita, senza più alcuna voglia di sudare e correre: un mese fa avrei detto, ai PO cambieranno marcia, ma ora come ora come potrei?
[b]Toronto Raptors (32-31)[/b]
Privati della W allo Staples grazie allo scherzetto di [url=http://www.youtube.com/watch?v=s8OcmO8TZU0&feature=player_embedded]Lapo Elkann[/url] prima e di [url=http://www.youtube.com/watch?v=p6TYmTq029s]Kobe[/url] un minuto dopo, i Raptors toccano, con la succesiva caduta a Sacramento, quota tre sconfitte consecutive, mettendo in serio pericolo non solo la sesta piazza a Est, ma la stessa partecipazione ai Playoff visto l’aggruppamento in coda di ben quattro squadre distanziate da due sole W.
Il punto è che Toronto sembra aver cominciato a giocare, dopo l’All Star Game, un basket che certo non porterà buoni frutti per il prossimo mese: Bosh è ancora acciaccato da una brutta influenza presa agli inizi di Marzo, aumentando così le responsabilità sotto canestro del nostro gioiellino azzurro Bargnani che fin qui si è davvero comportato molto bene. Il Mago in realtà non sta facendo nulla di speciale (17+6 le sue cifre), semplicemente le critiche sulla sua mollezza si sono affievolite: Andrea ha finalmente un fisico da NBA, magari non così esplosivo, ma in grado ormai di contenere la forza distruttiva di molti centri della lega, oltre a restare un pericolo costante dall’arco. Tornando alla squadra comunque i Raptors stanno ricevendo critiche da ogni fronte e la sconfitta contro i Kings non è altro che l’ennesimo colpo basso alla direzione di coach Traiano che pare lontanissimo dall’avere un buon feeling con la propria rosa, spesso quasi indifferente al complicarsi della corsa ai PO. Il calendario prevede ora tre match particolarmente ostici a Portland e poi in casa contro le sorprese Hawks e Thunder: i tifosi chiedono a gran voce una rapida svegliata perchè dalla quinta piazza di un mese fa finire noni sarebbe certo un pesante fallimento…[i]stay tuned[/i]
[b]Philadelphia 76ers (23-41)[/b]
[i]”Abbiamo perso la passione, la voglia di giocare e di competere.”[/i] Queste le parole di coach Eddie Jordan nel postpartita del match giocato, e perso, contro i Pacers tre giorni fa, parole che certo spiegano l’attuale momento di Phila. L’addio al basket giocato di Allen, per cause familiari, non è certo il fattore determinante (le sconfitte arrivavano anche prima), ma forse il buco lasciato da The Answer ha messo in discussione la leadership del team, che, con qualche dichiarazione piuttosto spinta da parte di diversi elementi del team, ha lasciato intendere che Iguodala non stia facendo abbastanza. Pronta risposta di Andre [i]”Se iniziamo con il gioco delle colpe non andremo da nessuna parte, ci porterà ad una via senza uscita.”[/i], anche se forse questa strada i Sixers l’hanno intrapresa già qualche mese fa: ancora in lotta, almeno in termini algebrici, per un posto ai Playoff, infatti, i ragazzi di Jordan si sono sciolti insieme all’imminente arrivo della primavera, tra delusioni e backup insufficienti: Kapono, “panchinato” solo da pochi giorni, è il caso più ecclatante, ma anche i restanti nomi della second-unit hanno pienamente dimostrato di non poter essere seri backup, tra incostanza e confusione in campo. Il fallimento degli ultimi anni caratterizzato da mediocrità e sconfitte al primo turno della post-season è forse giunto al suo capolinea, mentre la Lottery si avvicina sempre più…
[b]New York Knicks (22-42)[/b]
A New York si fa il conto alla rovescia per l’arrivo dell’estate, perchè della stagione ormai non importa nulla a nessuno. Le ultime settimane sono infatti state utili per liberare spazio salariale necessario al colpaccio della prossima estate, che questo significhi James o meno: l’arrivo di McGrady però non è da sottovalutare come ingaggio, perchè se è vero che in quest’ultima fase di RS non ci si può aspettare troppo da lui (problemi al ginocchio), T-Mac è un fuoriclasse che da tempo non si vedeva con la maglia Knicks e una sua cessione, visto il contratto in scadenza, non sembra più ovvia come prima. Da solo è vero non cambia gli equilibri, ma affiancato ad un’altra stella, sempre che il fisico regga, l’ex Rockets può dire la sua smentendo la triste fama da perdente.
Il piano per la tanta attesa estate newyorkese è ben noto e si chiama Lebron James: l’accordo però dipende molto dalla postseason di Cleveland, seppur comunque resta difficile pensare che James lasci una franchigia che può dargli il massimo salariale consentendogli allo stesso momento sogni di un primo anello, in caso contrario potrebbero arrivare Wade, Boozer o Stoudemire tutti in scadenza, anche se costruire la squadra nei prossimi anni su di un lungo non rientra nelle idee della dirigenza. Giugno sia avvicina e i Knicks si giocano una buona fetta del loro futuro, intanto però continuano le L…
[b]New Jersey Nets (7-57)[/b]
Un dato interessante: Kobe è già a quota sei nei buzzer-beaters, uno in più e raggiunge il record dei Nets…Nonostante le cose non vadano per il verso giusto c’è comunque modo di sperare per il futuro: il centro Brook Lopez sta infatti disputando un’ottima regular season (19 punti e 8 rimbalzi a partita) ed insieme al playmaker Devin Harris rappresenta più che mai il futuro della franchigia. L’unico obiettivo ora è cercare di non far peggio del record negativo di Phila nel lontano 1972-73 con 9W – 73L, dopo aver già battuto quello per la peggior partenza in una stagione (0W – 18L).