[b]Lottomatica Virtus Roma-Scavolini Pesaro 70-61[/b]
Roma – Una Virtus Roma bella solo 18 minuti, quelli d’inizio gara, porta a casa una preziosissima vittoria in chiave playoffs contro una buona ma sciupona Scavolini Pesaro, nella solita festa del basket italiano con le tifoserie da tempo immemore gemellate ed amiche.
No, non è stata una bella gara, o meglio, poteva essere una bella gara ma alla lunga son venuti fuori i soliti limiti tecnici di entrambe le contendenti.
Da un lato la Virtus Roma che, una volta attaccata forte nelle sue debolezza, e cioè visione di gioco e difficoltà a promuovere il gioco giusto, la scelta giusta al momento giusto, ha traballato e sbandato paurosamente al cospetto di un’avversaria che ha deciso di giocare solo dal 20° in poi.
Dall’altro la Scavolini Pesaro, agile e potente nella sua architrave portante Green-Williams ma pasticciona, quasi pietosa nel controllo delle palle decisive della gara nei momenti in cui Roma barcollava nelle sue oramai solite amnesie di gioco.
Due squadre quindi con molti problemi, troppe ansie e paure in due, incertezze e passi falsi per poter assistere ad uno spettacolo di basket degno di questo nome, al cospetto di un pubblico paziente ma sibilante diverse invettive contro anche un trio arbitrale poco ispirato.
Ecco in poche parole cosa abbiamo visto questa sera al Palalottomatica, due team alla ricerca ancora di se stesse e con troppi coni d’ombra per poter dire di essere due realtà definitive del campionato ma se la si desidera invece vedere in un’altra ottica, sotto una lente d’ingradimento “tricolore” che a fine gara così brillantemente ha tirato fuori il solito, impavido ma lucidissimo Matteo Boniciolli, questa gara è stata splendida perchè avrebbe messo finalmente a nudo il carattere e la voglia di vincere del gruppo italiano della Virtus Roma, ove questi ultimi hanno agito da prim’attori e vieppiù da comprimari, come tante volte accade nel nostro basket.
Cosa dire perciò di quanto ha dichiarato a fine gara in sala stampa un deciso e convinto Boniciolli (Vi rimandiamo in basso alla sezione Sala Stampa) ?
Francamente l’idea del coach triestino può essere condivisa, alla fine è stato Giachetti a tirare fuori letteralmente le castagne dal fuoco alla Virtus Roma assieme a Crosariol, tosto e convinto contro l’ex compagno ad Avellino, Eric “Totem” Williams, perchè responsabilizzati, perchè non più a rimorchio della stella americana di turno sul quale far gravare il peso intero dei canestri importanti e perchè questa società avrebbe dato, come dichiarato effettivamente questa estate, la stura ad un progetto italiano e che quindi in questa ottica devesi esultare e rallegrarsi quando si vince, finalmente, con giocatori italiani in primo piano.
Noi preferiamo attenerci a quanto abbiamo visto ed a nostro sindacabilissimo giudizio.
Roma questa sera ha vinto una gara già in ghiacciaia dopo il primo tempo e che stava perdendo per le solite mancanze di lucidità in attacco, una gara che le ha regalato il solito, l’ennesimo brutto terzo tempo al cospetto di una Scavolini che ha giocato al [i]ciapa no[/i] e che avrebbe potuto e dovuto annichilire una squadra impaurita, spaventata ma che non è riuscita a vibrare il colpo del K.O. definitivo, consentendo quindi alla Virtus Roma di Giachetti, Vitali, Jaaber e Dragicevic di venire a capo di un complicatissimo rebus.
Pronti via e Roma fatica a carburare nel primo quarto in attacco,
Pesaro non sembra arrembante in difesa ma la Virtus sbaglia anche tiri aperti, facili sia di Giacheti che di Datome e la Scavolini ne approfitta: al 2° è già 2-8, sugli scudi Joksimovic ed Hicks non sbagliano.
Giachetti, anche stasera in startin five, balbetta ma cerca spesso un Hutson brillante e tonico ed anche Gigli partecipa fattivamente ad una manovra che sembra essere un diesel, lentamente carbura e salirà di giri più tardi. Ed infatti Hutson, Jaaber e lentrante Winston per uno spento Datome (3 errori su 3 tentativi da 3), confezionano la parità al 6°.
Dalmonte è sereno in panchina ma Green fa fatica a far girare la palla adesso, Eric Totem Williams segna solo un canestro come solo lui sa fare da sotto: se Roma riesce a muovere meglio la palla trova canestro con facilità.
E così è, la Virtus apre la scatola biancorossa con pazienza ed anche grazie alle tante palle perse degli avversari (saranno ben 9 nove nel primo quarto), cerca lallungo con Vitali e Jaaber, 21-17 al 9° ma Hicks tampona con due liberi, primo intervallo sul 21-19 per Roma.
Apre le danze al rientro in campo una bella tripla di Kennedy Winston, la prima della Virtus dopo glinfruttuosi sei tentativi del primo quarto ed è la tripla delluomo più atteso dopo la partenza di Ricky Minard al Khimki da due giorni, da troppo tempo in ombra.
Roma cerca lallungo, Crosariol porta a 26-19 al 12° da sotto dopo assist di Jaaber e Pesaro sbuffa come una locomotiva, Green viene limitato da un ottima cerniera difensiva ora di Jaaber ora da Giachetti.
Entra Van Rossom per dargli una mano ma le cose non sembrano cambiare per i ragazzi di Dalmonte.
Lenta, macchinosa, ma il merito è frutto di una difesa stile lingua di fuori, tutta grinta e determinazione da parte dellUrbe, oramai un marchio di fabbrica boniciolliana versione Palalottomatica.
Ma Green e Cinciarini si scuotono, da sotto non si passa ? E si buca da fuori, due triple di fila tengono dentro la Scavolini sul 29-25 al 14°.
Boniciolli non cambia, grida poco, il necessario quasi, quindi le cose van benino si direbbe. Jaaber e Roma va a +6, 31-25 e dopo un’altra buona azione di Cianciarini, Winston e Crosariol confezionano il +10 al 18°, 38-28, applausi per un semi-gancio mai visto finora nel suo bagaglio tecnico.
E Roma quì si ferma, quasi alzando le mani dal manubrio, salgono anche per lei le palle perse (alla fine del secondo tempo saranno 10 anche per la Virtus), e Pesaro un po ne approfitta, anche se Dalmonte sinfuria per dei falli non fischiati sotto canestro per i suoi beccandosi un tecnico.
Chiudono due liberi di Green, 40-32 al primo, lungo intervallo.
Ma al rientro la solita, svagata Virtus Roma, mangia palloni e distratta.
Pesaro ne approfitta piano piano anche perché adesso difende con più veemenza, rosicchia punto dopo punto e dal -10 dell21° minuto sarriva prima al -4 grazie alla premiata ditta Hicks-Williams (e sbagliando anche qualche libero di troppo), del 24° minuto, 44-40 per Roma.
La Virtus è inceppata, balbetta anzi, farfuglia basket, errori al tiro e di scelta e, come se non bastasse, si carica di falli forte, forse, della pantagruelica panchina a disposizione.
I ragazzi di Dalmonte sentono, fiutano laria positiva e mentre passano i minuti si convincono di poter fare il colpaccio.
Però sbagliano anche molto, palla persa ad esempio sul -3 di Green sotto canestro non capitalizzando lennesima palla recuperata a rimbalzo e perfetta azione di contropiede, purtroppo vanificata.
Jaaber e Vitali tengono in attacco una barca che carica acqua. Ma va anche dato merito della difesa stavolta decisa e precisa di Pesaro, adesso è Roma che sbuffa come una locomotiva ed Eric Williams porta i suoi ad un tiro di schioppo allintervallo, 51-50 per Roma.
Il sudore freddo scende lungo la schiena dei tifosi capitolini, un arrivo punto a punto anche contro Pesaro ?
I biancorossi però, come visto pure nel terzo, positivo quarto per i propri colori, battono in testa: i primi tre possessi in attacco sono tre palle perse, sanguinosissime.
Ed a questo punto sale in cattedra Iacopo Giachetti, il play livornese rinato grazie alla gestione Boniciolli.
Prende con sicurezza le redini mano del gioco capitolino e disputa un quarto finale da autentico fuoriclasse mettendo a referto punti di platino ma soprattutto non perde la bussola a dispetto dei suoi compagni, dallo sguardo impaurito e timorosi.
Ma partiamo dallinizio. Grazie ad un super Cianciarini che piazza due triple splendide Pesaro vola finalmente in testa dopo il lungo inseguimento, 55-56 al 34°. Boniciolli chiama [i]time-out[/i] ed al rientro Giachetti, assieme ad Huston, fa rimettere il naso davanti a Roma al 35°, 61-56, e l’inizio di un parziale che Pesaro prenderà di 11-2 anche perché perde palle, non gioca più sul Totem ed anche perché dimostra evidenti limiti di tenuta psichica.
Giachetti gioca da veterano, si carica la squadra sulle spalle e detta i ritmi ma si assume anche l’onere della conclusione finale mettendo a segno ben 12 punti nel solo quarto finale, straodinario.
Pesaro barcolla, sbanda (alla fine il computo delle palle perse darà un raccapricciante valore numerico pari a 28), Green è sfiancato dalla museruola che ora Giachetti ora Jaaber gli han cucito addosso e neanche più arrivano palloni sotto a Williams ed in transizione, sull’ennesimo rimbalzo in difesa, Dragicevic mette il classico canestro da 3 dei suoi dopo una serie imbarazzante di errori in attacco durante tutta la gara, il canestro della staffa, e tutto il Palalottomatica respira, anzi, sbuffa di sollievo per lo scampato pericolo, standin ovation per Iacopo Giachetti, MVP con 15 punti e leader emotivo questa sera ma la strada è ancora lunga per Roma, alla ricerca di una propria identità. Applausi anche per Pesaro ma avrebbe dovuto crederci di più.
[b]Sala stampa[/b]
[b]Dalmonte[/b]
Cerco di essere razionale anche se sono deluso.
Abbiamo fatto unottima seconda parte difensiva di gara, abbiamo costretto Roma a soli 30 punti nella parte finale della gara ma purtroppo Giachetti ci ha provocato molti problemi, che non siamo riusciti a risolvere.
Joksimovic e Cinciarini avrebbero dovuto contenerlo, il primo è uscito presto per 5 falli, il secondo ha penato troppo, peccato.
In attacco abbiamo fatto cose buone a tratti, ma abbiamo sofferto troppo laggressività di Roma e non credo che 28 palle perse sia causale, perché non siamo riusciti a battere la loro aggressività, e quindi non siamo riusciti a tenere il controllo della gara, non producendo equilibrio ed energia offensiva che avevamo pensato nel piano di gara.
Abbiamo giuocato molto bene con Williams, li abbiamo gravati di falli ma siamo stati troppo lenti nel battere la loro prima linea difensiva. Avremmo dovuto avere più pazienza per cercare anche lo stesso Williams in movimento ma alla fine la gara si è decisa su di un paio depisodi che ci hanno condannato, togliendo il trend positivo dellincontro che avevamo acquisito, ed ha girato lemotività della gara ma va dato atto dellottima difesa di Roma.
Rimpianti ? Beh.E chiaro che il nostro impatto è stato buono solo dal terzo quarto ed è ovvio che il rimpianto cè ma ad esempio non posso essere deluso se ad esempio Winston fa unautentica magia dalla linea di fondo.
Sì, Ferrara e Cremona hanno vinto e Noi, portandoci dietro il brutto avvio, dobbiamo però mantenere rabbia e voglia ma senza paura, altrimenti possiamo avere dei problemi.
Dobbiamo convincerci che la nostra prova di questa sera debba farci avere più consapevolezza dei nostri mezzi.
[b]Boniciolli[/b]
Cè un motivo per il quale perché sono contento, molto contento dopo questa gara, perché questa è stata la prima partita da quando sono arrivato che al nucleo italiano è stata tolta la coperta di Linus.
Da quando sono arrivato ho fatto un lavoro durissimo, sgradevole anche con qualche ragazzo italiano del roster, ma questa sera, anche alla luce della strepitosa prova dei nostri americani (Jaaber ottimo su Green, ad esempio, Winston ha giocato sereno con più spazio a disposizione), i ragazzi italiani han fatto una grande prova, 29 palle recuperate contro Green non sono da poco e gli italiani, ripeto, hanno contribuito in modo sostanziale a portare a a casa qeusta gara.
Homaledetto Giachetti nel primo tempo, poi è risorto facendo cose stupende come avete visto. Vitali ha fatto cose egregie. Crosariol non ci ha fatto mai sentire la mancanza di Hutson in campo, Gigli ha giocato poco perché abbiamo cercato molto più il tiro dal perimetro.
Datome è la prima volta che gioca per la prima volta da ala piccola. E quindi sono contento e bisogna avere dei riscontri in questo percorso che stiamo facendo, e questa sera mi è piaciuto il carattere, la grinta del gruppo intero ma in particolar modo degli italiani.
Gara non bella ma bella vittoria, la sesta in casa da quando sono quì e gli italiani sono stati protagonisti, finalmente !
E questo rienta nei piani programmatici di questa società, questo conta, non so se vinceremo lo scudetto, non lo so e domenica arriva la squadra più forte che cè in Italia e sono desideroso di vedere quanto siamo cresciuti come spero che anche loro, i miei italiani, vogliano far vedere al neo-coach della Nazionale cosa possono fare.
La Scavolini è una squadra ben costruita, forse il loro grande limite è non avere un secondo Green e lì abbiamo giocato, e tenerli a 61 punti è per me una grande prova, e mi auguro che il pubblico apprezzi. Gli italiani non crescono perché hanno lalibi (ecco il perchè della coperta di linus, ndr), sono soli davanti alle proprie responsabilità, da gregariato a vita a tue responsabilità a vita.
Ma non dimentichiamoci che come contro Ferrara abbiamo vinto di sistema, abbiamo messo tanta energia difensiva.
E la scelta di lasciare andar via adesso lamericano forse più in forma che avevamo e perché cè un programma di valorizzare giocatori italiani e prevede gare come queste, e vedremo ad esempio un Datome che faccia domani un 1/5, non 5 su 5, me lo auguro ma non lo pretendo, la crescita deve essere graduale.
Certo, come detto ieri è questa una partita quindi spartiacque, abbiamo fatto una scelta difficile (via Minard, la guardia più produttiva che avevamo), e i ragazzi hanno tirato fuori grinta e carattere e Giachetti dopo un primo tempo infame l’ho maledetto mille volte però poi è rientrato e ci ha dato una mano per vincere notevole.
Il campo ci ha dato la risposta che stiamo facendo la cosa giusta. Solo il campo ci da il valore di quello che facciamo, ed i giocatori solo attraverso questo strumento devono manifestarsi. Sono contento anche per il Presidente, formidabile iniziativa quella di portare i bimbi al palazzo. Abbiamo visto poco spettacolo, è vero, ma abbiamo visto una squadra con gli attributi
[b]Parziali[/b]
(21-19; 19-13; 11-18; 19-11)
[b]Progressione[/b]
(21-19; 40-32; 51-50; 70-61)
[b]Startin’ five[/b]
[b]Lottomatica Virtus Roma:[/b] Giachetti, Jaaber, Gigli, Datome, Hutson
[b]Scavolini Pesaro:[/b] Green, Williams, Hikcs, Flamini, Joksimovic
[b]Arbitri:[/b] Guerrino Cerebuch, Carmelo Lo Guzzo, Lorenzo Gori
[url=http://195.56.77.210/game/64041.html]Tabellini[/url]
[b]MVP Roma:[/b]
Iacopo Giachetti. Primo tempo orribile, quarto finale d’applausi a scena aperta nonostante una valutazione non eccelsa, 12 soltanto, e lo zero su 3 dalla linea dei 6,25. Ha trovato Roma finalmente il leader emotivo ed anche tecnico che stava cercando ? Menzione speciale anche per Jaaber, Crosariol e Winston.
[b]MVP Pesaro:[/b]
Michael Hicks ha fatto vedere i sorci verdi prima a Datome, poi a Winston. Migliore in campo con 19 di valutazione e 14 punti all’attivo, 3 rimbalzi e 7 falli subiti, ottimo il 100% ai tiri liberi. Un pericolo serio per la Virtus. Menzione ed applausi anche per Daniele Cinciarini, l’ex di turno, 11 punti e tanta sostanza.
[b]WVP Roma:[/b]
Gigi Datome ha decisamente deluso. Chiude questa gara con -3 di valutazione, 0/5 da 3 e tanta confusione, troppa. Ma si rifarà
[b]WVP Pesaro:[/b]
Nebojosa Joksimovic ha decisamente deluso. Troppo falloso, la sua uscita nel terzo periodo per il quinto fallo ha condizionato l’andamento della gara, ci si aspettava molto di più da uno come lui che dovrebbe dare sostanza e concretezza.
Fabrizio Noto/FRED