Roma – Oramai è divenuta una consuetudine prendere un “aperitivo” a forma di palla a spicchi il sabato in tarda mattina in Viale Tiziano, sede della Lottomatica Virtus Roma, dopo la seduta d’allenamento di rifinitura e prima della partenza alla volta di Cantù.
E seduti al tavolo dei giudici di gara, a metà esatta di un silenziosissimo parquet sempre splendido nella sua lucentezza, s’ascolta Matteo Boniciolli dopo averlo visto parlare intensamente ma cordialmente con il Presidente Toti, quest’ultimo con un insolito cappellino dei Lakers giallo vivo a coprire la grigia chioma.
Allora coach, che sensazioni le porta questa gara contro Cantù di domani ?
“Innanzitutto una sensaziona gradevole e positiva. A tredici, quattordici anni feci uno [i]stage[/i] proprio a Cantù grazie all’interessamento dell’allora Rusconi e di Bernardis, all’epoca loro già reclutavano giovani promettenti nella foresteria e se vi ricordate hanno quasi tracciato un solco sull’organizzazione giovanile in Italia e nel basket italiano; e quello fu il mio primo [i]imprinting[/i] con il basket di livello, entrare al Pianella e giocare lì fu per me una vera e propria folgorazione, un ricordo che mi porto sempre dentro di me assieme alla maglia della Forst che mi diedero in ricordo perchè poi mio padre non accettò di farmi andare da loro, aveva paura all’epoca che il giovane figliolo potesse perdersi, succede.
Ma andando alla gara, cominciamo col dire che Cantù non è più una sorpresa. Spesso sento dire da Voi della stampa che Cantù sta andando oltre i propri meriti, è un errore marchiano. Questa squadra, questa dirigenza è da anni sempre lì, magari mancano la semifinale scudetto o la finale ma i loro risultati, in prevalenza di Bruno Arrigoni, sono di ottimo spessore in base alle risorse che hanno impiegato. Pensate ai giocatori di livello che han lanciato in Italia, penso a Kaukenas, a Stonerook, ad Eric Williams….Per non parlare degli allenatori che si son seduti sulla panchina in questi ultimi anni, Pino Sacripanti, Luca Dalmonte ed ora Andrea Trinchieri che sta dimostrando per intero il suo valore, personalmente credo che tra tutti quelli delle nuove leve sia quello con maggiori prospettive di crescita.”
Una gara delicata, soprattutto dopo il -11 dell’andata in casa…
“Non ne voglio parlare, non ho nemmeno più visto gare prima che io arrivassi, ora stiamo vivendo una nuova dimensione con altri canoni. Semmai mi sono soffermato con i ragazzi su di un dato, e cioè che la solidità di una squadra, e Cantù è una squadra solida, lo vedi in trasferta. Cantù ha vinto finora ben 6 gare sulle 10 disputate fuori casa, quindi è una squadra dura da affrontare e l’errore che spesso si fa quando s’incontrano squadre ritenute erroneamente inferiori o che stiano vivendo una fase, una striscia di risultati positivi, è pensare che tanto prima o poi si fermeranno da soli. Sbagliato, lo sento dire anche per Caserta e Montegranaro, ripeto, è un concetto sbagliato. Perciò Cantù, per non parlare di Caserta e Montegranaro, si fermeranno solo se saremo noi o gli avversari di turno a farlo, queste squadre hanno una loro identià precisa e non freneranno mai, pensate alla mia esperienza ad Avellino due anni fa, quanti dicevano la stessa cosa ?”
Come gioca Cantù, o meglio, a cosa dovrà far attenzione domani la Virtus Roma ?
“Mi sembra che abbiano un asse consolidato tra playmaker e resto della squadra, gente come Green e Mazzarino danno spessore e sangue all’apparato mentre mi piacciono molto sia Luenen che Ortner, due giocatori difficili da decodificare, sono agili e mobili quanto basta per rendersi poco marcabili. Eppoi è una squadra che ha tanta fiducia dopo la vittoria contro Milano e contro Biella e non dobbiamo assolutamente sottovalutarli; inoltre, come se non bastasse, sono davanti a noi in classifica con pieno merito.”
Domani sarà quindi una gara decisiva per la Virtus ?
“Ma lo sarà anche per loro, se ci battono alla luce del calendario possono aspirare all’80% ai playoffs. Comunque non credo che per noi sia decisiva se non in quest’ottica: da quì alla fine della stagione regolare abbiamo otto gare, tre in casa e cinque fuori con una record finora non esaltante di quattro vittorie e sei sconfitte. Bene, domani non siamo sottoposti ad un [i]ultimatum[/i] ma siamo chiamati a dare consistenza al percorso di crescita che abbiamo intrapreso, proprio in trasferta dove dobbiamo necessariamente ridurre il numero di palle perse, di palle buttate con superficialità perchè la gestiamo male o perchè pensiamo che tanto la rubiamo noi o che facciamo canestro subito a loro.”
Che percentuale da domani alla Virtus di poter battere Cantù ?
“Abbiamo entrambi il 50% delle possibilità. Loro sono più forti di Noi, sono già una squadra, noi lo stiamo diventando, stiamo facendo bei progressi ma dobbiamo imitarli con i bei risultati in trasferta, e loro sono proprio più forti di noi perchè han vinto di più in trasferta.”
La bella vittoria contro Siena ha dato euforia o solo entusiasmo ?
“Ho visto dei ragazzi felici, consci che se han fatto la bella prova di domenica sia solo merito loro e del loro impegno. Pensate per un attimo a 3 mesi fa, quando sono arrivato: si era perso di 20 in casa contro Teramo, domenica scorsa al 24° circa della gara avevamo dato 23 punti a Siena ! Ma hanno anche capito che questo risultato, ottenuto però anche grazie all’apporto di tutto lo staff della Virtus, li espone e ci espone innanzitutto al fatto che oggi battere Roma, che ha fermato dopo 41 gare in Italia la Montepaschi, è un grande punto d’onore, aldilà del budget a disposizione, del tonnellaggio del roster, dell’Eurolega e cose varie”
Una Virtus quindi che deve vincere e convincere soprattutto in trasferta ?
“Puntiamo a vincere perchè dobbiamo arrivare il più in alto possibile in classifica ma puntiamo a migliorare la qualità della prestazione in trasferta. Non voglio più vedere situazioni di palle rubate o strappate all’avversario che non si traducano in un vantaggio per noi, dobbiamo metaforicamente fare male all’avversario in queste situazioni, non voglio più assistere a palle perse in situazioni di tre contro uno in contropiede, tanto per dirne una, questo i ragazzi lo sanno che non lo tollererò più ! Siamo arrivati a questo punto dopo tanto sudore e sacrificio, non possiamo buttarlo via così.”
Però il 50% non è moltissimo, se è vero che la Virtus si trova in una fase di positività…
“La sensazione che ho è molto buona, credo che stiamo invertendo la rotta con decisione, merito come dicevo di tutti ma un plauso va al Presidente Toti che ha tenuto duro in un momento in cui molti sarebbero, giustamente, scappati a gambe levate….Le vittorie che otterremo saranno in larghissima parte anche suo merito per averci creduto ed averci dato fiducia. Dopodicchè vedo i miei ragazzi crescere in autostima, lo capiscono e se ne rendono conto, la gara di domenica ci ha gratificato dei tanti sacrifici fatti nei 3 mesi passati appieno. E stanno comprendendo che non vinciamo le gare perchè siamo la Virtus Roma o per volontà divina ! Vinceremo se lo sviluppo della gara darà un esito positivo, solo per questo.”
Roma adesso ha un punto di forza nella difesa, da quando ha visto dei progressi così forti da potersene dare un responso positivo ?
“Dalla gara di Cremona. Da quella gara, anche se sofferta per come si è conclusa, ho capito che la squadra cominciava ad applicarsi tanto e bene in difesa al punto poi da trasformare una palla recuperata o un mancato canestro causato appunto dalla nostra buona difesa in benzina per l’attacco. Da lì abbiamo poi capito l’importanza del possesso, la qualità del possesso e la capitalizzazione dello stesso. E comunque c’è sempre da fare un passo avanti, sempre !”
Quindi dopo aver battuto Siena, si parte verso l’obiettivo, la vittoria di Siena non è un punto d’arrivo ?
“Esatto. Domani possiamo anche perdere, guardi un pò, ma non mi va di perdere a testa bassa, non deve più accadere, diciamo che non deve proprio più accadere…”
Fabrizio Noto/FRED