Il primo turno corre verso gara 4. Se Orlando e Boston ipotecano con una vittoria esterna il passaggio alle semifinali di Conference, Cleveland e Atlanta incappano in una sconfitta che al momento sembra solamente allungare il loro cammino. Attendiamo la prossima gara per avere un verdetto più preciso sull’andamento delle loro serie.
Cleveland – Chicago 2-1
L’energia dei Bulls sul proprio campo è troppa anche per i Cavs. Avanti per tutto l’incontro grazie a uno straordinario Rose (31 punti, 7 assist) Chicago rischia di farsi rimontare nell’ultimo quarto quando LeBron James (39 punti, 10 rimbalzi, 8 assist, ma un negativo 7/13 ai liberi) prende in mano le redini dell’incontro.
Cleveland arriva fino al -6 ma a James – fin lì protetto dagli arbitri, come di consuetudine, per lui e le altre “superstars” della Lega – viene fischiato un dubbio fallo in attacco su Deng. LeBron aveva anche segnato e sarebbe andato in lunetta per il -3. Si va invece nell’altra metà-campo e stavolta viene tolta a Rose la possibilità di 3 tiri liberi per un evidente fallo sul suo tiro dalla distanza che infatti finisce corto. Palla nuovamente a James che ben raddoppiato in penetrazione si fa rubare palla da un positivissimo Luol Deng (20 punti). Si rifarà con la tripla del -3 e quando Hinrich prima e Rose poi non chiudono definitivamente la gara dalla linea della carità, è Varejao ad essere mandato in lunetta, ma il suo 1/2 condanna Cleveland. Inutile l’ultima tripla di Mo Williams (21 punti) e la preghiera da metà campo di Parker: finisce 108-106 per Chicago che oggi pomeriggio proverà a riportare in parità la serie.
Orlando – Charlotte 3-0
Un Howard ancora con problemi di falli fa in tempo a mettere a referto 13 punti, 8 rimbalzi e 7 stoppate in soli 26 minuti di gioco. Ci pensa nuovamente, come in gara 1, Jameer Nelson (32 punti) a “fare la partita” per i Magic. La gara è intensa e in costante equilibrio grazie anche ad un ottimo Larry Hughes (14 punti in 18 minuti uscendo dalla panchina) e a Stephen Jackson, che chiude con 19 punti ma un misero 1/7 da 3.
Charlotte non cede un colpo e resta sempre a contatto: alla fine per 16 volte cambierà la squadra avanti nel punteggio e per 14 volte sarà ripristinata la parità. Intensità da veri Playoffs, che i Bobcats non avevano ancora mostrato. Ma Nelson è incontenibile per il backcourt di casa e la difesa di Orlando in qualche modo respinge gli ultimi assalti della squadra di Coach Larry Brown, sigillando il 90-86 finale. Lunedì sera gara 4, sempre nel North Carolina.
Atlanta – Milwaukee 2-1
I Bucks partono a razzo e il +17 di fine primo quarto dà l’idea probabilmente della resa di Atlanta, nella gara meno combattuta tra le ultime disputate nel tabellone della Eastern Conference. Tra gli Hawks si salva il solo Joe Johnson (25 punti) mentre a guidare Milwaukee ci pensano Salmons (22 punti con un eccellente 9/11 dal campo) e Jennings (13 punti, 5 assist e il 50% da 3).
Nella ripresa Coach Woodson, alla disperata ricerca di una rimonta, schiera una zona troppo statica e regolarmente punita dai padroni di casa, tra i quali brillano il “nostro” Carlos Delfino (6 punti, 6 rimbalzi, 2 assist) e Stackhouse, che dalla panchina offre un ottimo contributo (16 punti con un perfetto 8/8 dalla linea del tiro libero).
Atlanta si scioglie definitivamente nel 107-89 conclusivo e pensa già a gara 4, ancora al Bradley Center, domani sera.
Boston – Miami 3-0
Impossibile non partire dalla fine di gara 3. Col punteggio in assoluta parità i Celtics escono dal timeout e rimettono la palla nelle mani di Paul Pierce (32 punti). Doc Rivers ha certamente disegnato qualcosa sulla sua lavagna, tant’è che Garnett e Allen si muovono, inizialmente, per organizzare una “collaborazione” tra loro 2. Ma Pierce tiene la palla, attende paziente che il cronometro si avvicini allo zero, e mette in mostra il suo mortifero arresto-e-tiro dal gomito destro della lunetta. Nothing but net! 100-98 e 3-0 Boston.
E pensare che Miami, come in gara 1, era rimasta incollata ai Celtics per tutta la partita, vedendosela sfuggire nel 3° quarto ma recuperando negli ultimi 12 minuti di gioco. Un eroico Wade (34 punti, 8 assist e un finale di partita giocato su una gamba!) da solo non basta. Una mano prova a dargliela Haslem (10 punti, 8 rimbalzi) e un Beasley che finalmente sembra spronato dalle parole del pre-partita del suo compagno col numero 3. Michael tira fuori una prestazione da 16 punti in meno di 30 minuti di gioco, ma si vede che le sue cifre – anche quando buone – non incidono così tanto da portare a casa una W.
Boston ha ancora poco apporto dalla sua panchina, per non dire nullo da Rasheed Wallace, ma per fortuna dei Celtics ci pensano i “Big Four” (vista ormai l’aggiunta di Rajon Rondo) a vincere una gara che sarà certamente decisiva per il risultato finale della serie. Ray Allen ritrova la continuità necessaria dopo la splendida performance balistica di gara 2 e ne mette altri 25, che vanno a sommarsi ai 17 di Rondo (con 8 assist) e ai 16 di Garnett. Ma quando tutto deve decidersi, come detto, la palla va in mano sempre ad un solo giocatore: the Captain and the Truth.
Prepariamoci ad una selvaggia gara 4, tra poco più di un’ora, in diretta su SportItalia.
Andrea Pontremoli