Domenica la Benetton ha espugnato il campo di Siena, inviolato da quasi 3 anni. Eppure, credetemi, la sensazione prevalente a Treviso è probabilmente lindifferenza. In pochissimi (e mi chiedo chi siano) si stanno godendo quella che in una situazione molto diversa avrebbe potuto essere chiamata impresa. E forse non è nemmeno il caso di parlare di vittoria beffa. Tale sarebbe quella di una squadra che solo quando è troppo tardi fa vedere il proprio reale valore. Nel caso specifico, invece, la squadra il proprio (modestissimo) valore lo ha già dimostrato ampiamente, specie nella seconda parte del campionato. Non è certo una vittoria che può cancellare dalla testa dei tifosi quanto finora ammirato.
La stampa locale, che non sempre fa o riporta la voce del popolo, ha per altro esaltato levento di domenica scorsa. Idem (ma come potrebbe essere altrimenti?) il coach ed i giocatori. Cè chi addirittura parla di una possibile svolta. Svolta?! Non ci siamo Questo rimane probabilmente il peggior campionato della Benetton dellultimo ventennio.
Due stagioni or sono si pensava di aver toccato il fondo, ma almeno quella squadra aveva corso fino alla fine per un obiettivo importante: lottavo posto avrebbe significato infatti partecipazione allEurolega. Almeno, quellorribile squadra, pur non centrando alla fine lobiettivo minimo, aveva pur sempre chiuso in crescendo (7 vittorie nelle ultime 9 partite, se non erro).
Questanno, considerando che laccesso alla post season è possibilissimo (al momento Treviso è ottava), la vera domanda da farsi è: ma chi ci vuole veramente andare ai playoff? E per combinare cosa?
Dando un occhio alla classifica si può capire come sia troppo tardi per sperare in una svolta. Lo si sarebbe eventualmente potuto parlare, a mio giudizio, fino al trittico di partite Montegranaro-Cremona-Varese: la squadra, in leggera crescita, dava la sensazione di aver metabolizzato il cambio di allenatore e con un en plein di vittorie (o almeno 2 su 3) sarebbe ritornata in corsa per un discreto piazzamento. Ma sono arrivate addirittura 3 sconfitte, che hanno determinato il naufragio definitivo della squadra, la frattura profonda tra pubblico e società e perfino lacuirsi dellautolesionismo (già prima notevole) della stessa: vedi il taglio di Neal, lunico che bene o male aveva fatto il suo.
Ora? Ora andare ai play off significherebbe incontrare subito Siena. La figuraccia che si prospetta per la Benetton non è meno scontata rispetto allesito della serie. Magari per giocatori e società farsi fischiare per unaltra partita, in virtù dellautolesionismo di cui sopra, potrebbe non essere un problema. Di sicuro lo sarebbe però per chi fischia, che per questanno ne ha già viste abbastanza. Questa è laria che si respira in un Palaverde ormai esasperato. Per quanto, ovvio, non possa entrare nella testa della gente, immagino che si continuerà a tifare fino alla fine per i biancoverdi. Sì, quelli di Avellino