Lottomatica Virtus Roma – Pepsi Caserta 74-83
Roma – Saltellano al centro del campo festosi i ragazzi di Pino Sacripanti, vittoria doveva essere e vittoria è stata in casa della nemica storica.
Alla fine quindi la spunta una Caserta troppo più fredda, troppo più cinica, troppo più desiderosa di una balbettante Virtus Roma che avrebbe dovuto azzannare alla giugulare i bianconeri ma che di fatto ha subito costantemente la lucidità del gioco avversario e soprattutto la precisione spaventosa di un immenso Jumaine Jones, autore di una prova ai confini della realtà: 50 di valutazione con 30 punti finali, 1/2 da 2, 7/8 da 3, 8/10 dai liberi, il tutto condito con 16 rimbalzi totali (2 offensivi e 14 difensivi), e ben 6 falli subiti.
E come non pensare istintivamente al fatto che l’anno scorso l’ex-SeventySixers era stato accostato alle sorti della Virtus Roma come potenziale rinforzo, scartato poi perchè considerato non adeguato al progetto del Presidente Toti ?
Ma se Jumaine Jones ha incantato per le sue prodezze balistiche nel terzo quarto, centrando il canestro da distanze abissali per ben 3 volte e di fatto annichilendo l’Urbe (saran stati tiri da oltre 9 o 10 metri dal ferro !), non si può sottacere la solita prova coraggiosa, muscoli e cervello insieme di Andrea Michelori, snobbato forse con troppa foga da una pallacanestro italiana troppo innamorata oggi dai colpi ad effetto dei singoli, non più incline a riconoscere il valore reale di giocatori consumati, esperti ai quali affidarsi quando monta la marea, esattamente come questo umile ma importantissimo ragazzo. Anche lui chiude con un 24 di valutazione che va ben oltre la mera quantificazione numerica perchè ha dato sangue e forza nel pitturato dove Caserta, teoricamente, avrebbe dovuto soccombere al cospetto del roster romano, forte dei suoi muscoli ed anche dei suoi centimetri americani, arrivati in soccorso per i problemi persistenti di Hutson non più di sette giorni fa.
Per il resto, i soliti puntigliosi Di Bella, Ere e Bowers, questa sera meno appariscenti di Gara 1 e Gara 2 forse ma maledettamente concreti in difesa, attenti a cercare di confondere le acque quando Boniciolli le ha cercate tutte per dare corpo ed anima alla solita rimonta dei suoi viste durante queste serie dove Roma ha sempre inseguito: a Caserta in Gara 1 sino al 58-58 tramutatosi poi in vittoria per i padroni di casa; in Gara 2 dove addirittura era andata a +7 e non ha saputo resistere al ritorno della Juve e questa sera, dopo l’effimero, primo vantaggio di Ken Winston da 3 dopo il primo canestro della partita.
Urbe quindi sempre ad inseguire dicevamo, con rabbia, con voglia, con determinazione ma anche con poco costrutto, decisamente. Bravi a crederci sino alla fine Iacopo Giachetti, promosso ormai play titolare della squadra, e Kennedy Winston, talentuoso giocatore ammirato quest’anno in maglia giallorossa ma accanto a loro troppa discontinuità, troppa confusione, troppa foga non espressasi concretamente, e tanti nervi tesi che alla fine han giocato loro brutti scherzi: come giudicare se non con questa ragione il decisivo 0/4 dai liberi di Winston al 34° sul punteggio di 65-70 per Caserta ? E come poter spiegare il brutto gesto di Iacopo, quel pallone scagliato addosso a Martin volato a terra nel tentativo d’ostacolarlo, dopo aver depositato l’ennesimo pallone nella retina, con relativo tecnico ed uscita per 5 falli, a gara virtualmente finita ?
E mentre a fine gara Pino Sacripanti abbraccia e stringe a sè, idealmente anche i suoi ragazzi meno brillanti questa sera, i Marquees ed i Martin, i Doornekamp ed i Koszarek, Matteo Boniciolli mostra qualche crepa nella gestione della gara. Troppe rotazioni, ad esempio, per cercare il quintetto giusto d’opporre alla sicurezza della Juve. Parte con Washington che regala dinamismo e penetrazione in attacco ma poi lo dimentica in panca per quasi tutti e due i quarti finali. Alterna vorticosamente Datome con Dragicevic, Gigli con Crosariol, fa vedere per pochi scampoli di tempo Heytvelt, tiene troppo in campo un Jaaber decisamente la brutta copia di se stesso. Ed è anche sfortunato perchè Luca Vitali, dopo un discreto secondo quarto, si fa male e non può essere utilizzato per tutta la gara.
Ma la fortuna sorride agli audaci e Caserta lo è stata, con l’unica tripla entrata ad esempio dell’eroe di Gara 1, quel Doornekamp che vedeva il suo pallone accomodarsi nel cotone dopo aver fatto due giri sul ferro completi.
No, non è un caso se Caserta anche questa sera ha mostrato, come in Gara 2, di avere la Dea Bendata dalla sua parte, non saremmo obiettivi se non lo rimarcassimo con il dovuto rigore. La fortuna bisogna guadagnarsela e nelle 3 partite di questa serie la Pepsi ha saputp attirarla convintamente a se.
Gara 3, la gara conclusiva della serie, è stata uno strappo continuo, parziali e contro parziali sino all’ultimo, decisivo break che vedeva i campani piazzare un definitivo +15 al 27° (45-60), con due tiri liberi di Martin, margine mai più ricucito dalla Virtus che arrivava sino, come scritto prima, al -5 del 37° con Winston che scheggiava il ferro casertano dalla lunetta con un mortificante per lui 0/4.
Primo tempo con Caserta che andava, sempre con Martin e con l’unica tripla della sua serata sul +14 al 15° (23-37), e con Roma che si scuoteva imperiosa sino ad impattare al primo intervallo lungo sul 39-39 grazie al solito tosto Giachetti, all’unica tripla di Jaaber, a Gigli ed a Winston, infiammando il pubblico locale.
Ma era al rientro in campo che Caserta ri-accellerava con i super canestri di Jones e Roma, suonata, ricorreva ai sali per destarsi dal colpo del K.O.: difetto di concentrazione o poca esperienza ? Era di fatto quì che Sacripanti poteva ritenere di aver vinto la gara e la serie. La Virtus si affidava troppo al tiro da fuori, pochissime azioni giocabili in area, i soli Giachetti e Winston a cercare di forzare la barriera difensiva bianconera, Crosariol tristemente semi-ignorato vicino al vetro.
Calava così il sipario sulla stagione della Virtus Roma, un’altra stagione segnata più dalle delusioni che dalle soddisfazioni. Certo che uscire per il secondo anno di fila ai PlayOffs al primo turno non è positivo, tutt’altro, se poi si somma il tutto alla pessima stagione fuori dalle F8 di Coppa Italia e dall’eliminazione prematura dalle TOP16 in Eurolega. Saranno giorni decisivi per il futuro del basket romano ma, come dice anche Boniciolli, i progetti passano anche per le sconfitte. Ci auguriamo solo che quella di stasera, per lo splendido pubblico capitolino, sia veramente l’ultimo capitolo di questo amaro libro ricco purtroppo di troppe pagine. Troppi errori fatti, troppe mancanze di base che alla fine il vigoroso Matteo Boniciolli non è riuscitoa correggere o che non è stato in grado di ricomporre. Assenza di leader in campo, ricerca eccessiva del tiro da 3 con percentuali da non giusitificare l’eccessivo ricorso a questa soluzione malgrado si costruissero buoni tiri con spazio. Questa Virtus Roma edizione 2009-2010 lascia un buon assetto difensivo ma è troppo poco per andare avanti con ottimismo, vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni. A nostro avviso Matteo Boniciolli merita una seconda chance e la possibilità di costruire una sua squadra, compatibilmente con il budget a disposizione che gli potrà mettere davanti la dirigenza capitolina.
Ora invece Caserta attende Milano, in una suggestiva riedizione, 18 anni dopo, della finale che diede l’unico tricolore della storia della Juve ma questa volta ci si giocherà la finale ma non dimentichiamoci che, regolamento alla mano, da questa sera e con questa vittoria, la Juve ritorna in Europa e ci va dalla porta principale, quella dell’Eurolega !
Sala Stampa
Sacripanti
Sono troppo contento, non si offenda Roma se dico che abbiamo vinto questa sera e passato il turno giocando meglio di loro e quindi meritando questa semifinale, ed anche l’Eurolega stando ai regolamenti in vigore. Eravamo sfavoriti, dicevano che non avremmo avuto chances ed invece eccoci quì a festeggiare un 3 a 0. Ringrazio tutti i ragazzi, dal primo all’ultimo, da Jumaine che stasera ha sentito attorno la fiducia dei suoi compagni e che ci ha deliziato con i suoi canestri da lontanissimo che, vi assicuro, in allenamento fa sempre, a Di Bella, ad Andrea Michelori, a Tomthy ad Ebi Ere….Tutti, Koszarek, Doornekamp, bravissimi tutti: sacrificio, unione, voglia di battersi, sono stati grandissimi. E ringrazio anche tutto il nsotro pubblico che, per una vecchia storia di tanti anni fa, è stata penalizzata ma che ci ha seguito per radio con il fiato sospeso, dedico anche a loro la vittoria di questa sera perchè in Gara 2 ci han davvero aiutato e sospinto. Poi mi ha fatto piacere che siam riusciti a confondere le idee in attacco a Roma quando abbiamo fatto una zona adattata che avevo studiato proprio ieri, mi han ascoltato ed eccoci quì. Sì, ci ha dato tanto coraggio il secondo break dopo che loro erano rientrati benissimo in gara raggiungendoci alla fine del secondo quarto: siamo usciti dallo spogliaotoio sicuri che avremmo potuto riprovare a scappare e ce l’abbiamo fatta. Ora ci riposiamo, ne avevamo bisogno, non abbiamo un roster profondissimo e quindi questa vittoria è per noi una vera manna, la gestiremo al meglio. Vogliamo andare avanti, lo dobbiamo a noi stessi, al nostro Presidente ed al nosto meraviglioso pubblico e non è retorica, credetemi ! Ci sarà gioia in città, la caccia al biglietto e questo ci gaserà ancora di più, ne sono convinto.
Boniciolli
Faccio innanzitutto i complimenti a Caserta, auguro a loro di fare strada e di magari vincere anche la finale. Io ringrazio tutti, dai ragazzi all’ultimo dei magazzinieri. Sono stati 5 mesi in cui ho dato tutto, ho profuso la massima voglia ed energia, e ringrazio anche questo bel pubblico che, come volevo ieri, è accorso a sostenerci ed alla fine ha capito che avevamo dato molto, forse non proprio tutto quello che credevo, e questo m’amareggia perchè ero certo che avremmo fatto di più di quanto visto finora, purtroppo non siamo riusciti a tirar fuori il meglio di quello che so che potevamo fare. E sento rabbia, sono malinconico per come siamo usciti, arriveranno critiche ed invettive, è normale, è il gioco ed io so stare al gioco. Ringrazio qundi anche voi giornalisti con i quali abbiamo avuto incontri ma anche scontri duri, civili ma sempre leali. Ho cercato di fare al meglio il mio lavoro, salvando la licenza d’Eurolega dopo la partenza sfortunata di Nando, e se siamo usciti questa sera dai PlayOffs lo dobbiamo all’intensità che Caserta è riuscita ad infondere nelle 3 partite tramutandola poi in canestri, punti, o in canestri come quelli sensazionali che abbiamo visto di Jones, vero leader emotivo della squadra. Ecco, c’è in me il rammarico di non aver avuto il Nostro leader emotivo, quell’Andre Hutson che ci avrebbe fatto molto comodo. Ma voglio dirvi, sia se resterò quì sia se andrò via, che a Roma esiste un progetto con un Presidente che investe oggi, in questo clima di crisi generale, nel basket, e che questa sconfitta è strutturale all’idea vincente che si vuole dare la Virtus Roma. Perciò dico che questa sconfitta dovrà essere vista tra qualche tempo perchè sono certo sarà stata funzionale alle vittorie future. Non dimenticate che le vittorie si costruiscono dopo le sconfitte, aiutate quindi questa società a capire, con le vostre analisi, il percorso da seguire, non dimenticando la prospettiva futura. La scommessa iniziata dal Presidente Toti con gli Italiani andrà avanti, e se oggi abbiamo perso ricordo che per Iacopo era questo il primo PlayOff vero dopo 7 anni di panchina; ricordo che Angelo Gigli era al suo secondo PlayOff mentre Gigi Datome appena al secondo, dopo aver avuto un’annata maledetta per gli infortunii. E spero di averli aiutati a crescere e che capissero la garnde chance che hanno avuto e che avranno a Roma. Sia chiaro, questo mio non è un discorso di commiato. Ora avremo del tempo per riflettere, parlerò con il Presidente a breve su cosa poter fare vicendevolmente. Io ci ho messo tutto me stesso e personalmente sono l’ultimo dei problemi… (..Lascia la sala commosso, ndr).
Toti
Beh, una persona seria ed appassionata come il coach Boniciolli va rispettata per l’emozione che so covava dentro per questa serie. Cosa dire ? Abbiamo puntato sui giovani italiani e fare il salto è difficile. Gentile aveva fatto bene ma è stato costretto dalla piazza ad andarsene (il Presidente omette le 8 gare di fila perse che han compromesso la posizione finale in campionato, ndr), io personalmente andrò avanti per le mie idee e farò le mie scelte. Questa sera ho visto un bel pubblico, a parte i soliti che stonano nel coro ma ci sta, lo capisco, ma come ha detto anche Boniciolli, abbiamo cominciato un percorso e dobbiamo vederlo tra qualche tempo. Non per niente banale nè facile ma lo abbiamo iniziato. Ho visto poi negli spogliaotoi facce tristi e qualcuno meno triste, che a mio avviso non è funzionale a questo progetto e che quindi andrà via. Il gruppo Italiano è solido ed è, a mio avviso, il migliore che si potesse avere. Purtroppo stiamo soffrendo da diverso tempo, mi rendo conto che i risultati non ci premiano ma sono convinto di aver imboccato la strada corretta. E’ stata una stagione con diverse vicissitudini, infortunii come quello di Hutson ad esempio che per noi è fondamentale. E lasciatemi ringraziare Boniciolli per le belle parole che ha detto sulla mia passione e la voglia di fare. Ha portato energia, entusiasmo, voglia di fare e questo è un fattore basilare nello sport, per me se decidesse di restare lo confermerei senz’altro ma dobbiamo pensare, oltre che al lato tecnico, al lato della struttura societaria, dobbiamo portare esperienza in società, comunque lui resta un fattore positivo. Certo, posso non condividere alcune sue idee ma credo che sia normale, il dialogo a volte è convergente a volte no, succede tra persone intelligenti. Per il resto, era il nono PlayOff che disputavamo, solo Siena e noi siamo riusciti a farlo negli ultimi dieci anni ma questo mi consola in parte come so che non può consolare i molti che ho visto uscire delusi dal Palazzo. Ma desidero un giorno vedere un pubblico coeso come quello di stasera ma anche più numeroso, come quello di Caserta, come quello di Siena e perchè no, anche un domani come quello del Partizan. Riguardo infine gli arbitri, posso solo dire che le mie considerazioni dell’anno scorso, dopo l’uscita contro Biella, non erano mie invenzioni ma oggi le considero superate, accantonate.
Lottomatica Virtus Roma – Pepsi Caserta 74-83
Parziali
(21-25; 18-14; 15-29; 20-15)
Progressione
(21-25; 39-39; 54-68; 74-83)
Startin’ five
Lottomatica Virtus Roma: Giachetti, Gigli, Washington, Winston, Crosariol
Pepsi Caserta: Ere, Jones, Di Bella, Bowers, Marquees
Tabellini:http://195.56.77.208/game/?id=64128
Arbitri: Enrico Sabetta – Roberto Chiari – Dino Seghetti
MVP Roma:
Kennedy Winston ha fatto pentole e coperchi assieme a Iacopo Giachetti ma battono in testa nei momenti cruciali della gara. Bene anche Crosariol, 14 di valutazione con 7 punti, 7 rimbalzi e 3 stoppate.
MVP Caserta:
E’ proprio lui, Jumaine Jones. Incredibile. Ok, 50 di valutazione ma anche zero falli fatti e ben 6 subiti….Classe allo stato puro.
WVP Roma
Era la speranza di questa stagione capitolina, Ibby Jaaber chiude l’ennesima gara di PlayOff italiana in modo languido, impalpabile. Spiace veramente vederlo giocare così, senza nerbo, senza quella straordinaria forza mostrata nei primi 45 gg. della stagione. Dissoltosi piano piano, peccato.
WVP Caserta
Nessuno
Fabrizio Noto/FRED