Durante gara 1 delle finali 2010 abbiamo visto alcune situazione dove la pericolosità da fuori di Siena ha talmente proccupato Milano da concedere alla stessa Montepaschi ulteriori soluzioni di gioco. Bravi in questo caso i padroni di casa a leggere le situazioni e trovare un’alternativa proprio da quello che viene concesso dalla difesa. Bucchi di sicuro dovrà apportare degli accorgimenti in vista di gara 2.
Vediamo alcuni esempi di questi particolari dell’attacco biancoverde, sostenuto certamente dalla difesa che in gara 1 ha aperto il parziale decisivo, nel secondo tempo, per la vittoria della Mens Sana.
Diagramma 1
Soprattutto in una situazione di pick’n’roll laterale, la difesa di Milano è talmente preoccupata da quello che può fare McIntyre e il bloccante (Eze, Stonerook o Lavrinovic) da concedere un facile ribaltamento di lato.
Siena pesca con continuità l’uomo in angolo, Hawkins o Domercant, che trova sempre una penetrazione lungo la linea di fondo, per 2 punti e/o il fallo subito.
Diagramma 2
Quando la difesa di Milano è più aggressiva sul perimetro, Siena libera completamente l’area portando di volta in volta Lavrinovic o Sato a giocare in post-basso, con i difensori del lato debole talmente lontani e preoccupati dei tiratori sul perimetro da non riuscire a raddoppiare in tempo.
Diagramma 3
McIntyre inizia l’attacco con un pick’n’roll centrale e legge come risponde la difesa. Se il difensore del bloccante non aiuta, e quello che si occupa della point-guard toscana passa dietro, allora T-Mac colpisce da fuori.
Sull’eventuale “show” del lungo, lo attacca in palleggio, ma non solo: il resto della squadra si muove e Hawkins sfruttando il blocco di Eze va a prendere posizione in post-basso per ricevere e concludere di potenza. In caso di aiuto dal lato debole, McIntyre può servire Sato (o Domercant) per un tiro aperto dall’angolo.
Andrea Pontremoli