Finalmente ci siamo! Uno degli ultimi roster a prendere forma ha completato il suo organico con l’innesto del talentuoso Roberto Rullo, lancianese di nascita. Ma andiamo con ordine: parecchi giocatori ci hanno lasciato, alcuni non senza dispiacere. L’addio doloroso e scontato di Peppe Poeta, il saluto di Valerio Amoroso sono due pagine della storia recente e importante del Teramo Basket che mai aveva raggiunto tale apice di successo. Il clamoroso terzo posto in Regular Season di due anni fa e la partecipazione onorevole all’Eurocup sono due piccoli scudetti per una città come Teramo. Che magari si aspettava di più l’anno passato.
Quest’anno l’idea è che la squadra sia stata costruita al risparmio, anche per lasciare margine di operatività in caso di infortunio. Anche se poi, a vedere bene, di talento nel roster non è che non ce ne sia: Mike Hall e Zoroski sono due giocatori che hanno disputato gare in Eurolega, Aherne è sicuramente un cecchino da non sottovalutare, Diener non ha alcun bisogno di presentazioni mentre la vera incognita è Kevin Fletcher, giocatore duttile e dalla mano dolce, ma da verificare nel campionato italiano. Senz’altro sono quasi tutti elementi umili e pronti a dare il massimo per l’avventura in maglia biancorossa. L’arrivo di Roberto Rullo pregiudica la presenza di Tommaso Marino che sicuramente verrà girato in prestito. Il che vuol dire che per l’ennesima stagione Capitan Lulli vestirà ancora la casacca, prima di andare a mettere i panni del dirigente. La speranza (ma credo sia qualcosa di più) si chiama Achille Polonara, ragazzo giovane, interessante, ben dotato di fondamentali e della giusta dose di umiltà che deve servire a chi si appresta ad avere minuti importanti in serie A. L’ala grande di Ancona non ha certamente nulla da invidiare ai più blasonati Melli e Martinoni. Giorgio Boscagin non ha bisogno di nessuna presentazione, ha solo bisogno di continuità e di fuggire dagli infortuni che non lo hanno mai fatto esplodere definitivamente. Mi aspetto cose importanti da Achille Polonara e da Rullo, ma soprattutto da Coach Capobianco nel saper gestire (da buon padre di famiglia e non con l’arroganza tipica di altri coach) questi due talenti, che possono anche diventare il futuro della Nazionale Italiana.
In ogni caso questa sembra una squadra in grado sicuramente di aprire il campo con il tiro dall’arco e di reggere l’impatto sotto i tabelloni con l’esperto Shaw e il già citato Fletcher. La parola adesso spetta solo al campo con un inizio di quelli scoppiettanti: 17 ottobre 2010 al Palascapriano arriverà Milano e le premesse perchè sia una bella partita ci sono tutte. Ma questa è un’altra storia!
Mirko Pierpaolo Papirii