Dismessi i panni del “redeem team” coach K e USA Basketball si trovano ai nastri di partenza del mondiale turco senza poter contare sui migliori giocatori NBA: Bryant, James, Wade e Howard, per motivi diversi, non ci saranno.
La squadra, sulla carta, è comunque di tutto rispetto: la stella è Kevin Durant, fresco capocannoniere NBA a trenta punti di media, che l’ha incoronato il più giovane ad aver mai raggiunto questo traguardo, con appena ventuno primavere alle spalle.
Lo spogliatoio, così come le decisioni sul campo, saranno del veterano Chauncey Billups, playmaker dei Denver Nuggets, giocatore che tende a mettere il tiro decisivo. La batteria degli esterni è poi composta da Rajon Rondo, fresco finalista NBA coi Boston Celtics, Russel Westbrook, elettrizzante play-guardia compagno di Durant a Oklahoma City, Andre Iguodala, uomo-franchigia dei Philadelphia 76ers, Stephen Curry, nuovo idolo dei tifosi di Golden State e l’ex rookie of the year e attuale superstar Derrick Rose, da Chicago.
Tutti giocatori che hanno molti punti nelle mani e che hanno dalla loro la rapidità, quindi la possibilità di mettere una gran pressione all’attacco avversario, con numerose palle rubate trasformate in canestri facili.
Il discorso lunghi è quello che probabilmente darà più grattacapi al coaching staff di team USA: dopo le defezioni forzate di Amare Stoudamire (problemi d’assicurazione) e David Lee (infortunatosi un’ora dopo l’inizio del primo allenamento), all’astro nascente Brook Lopez è stata riscontrata una forma di mononucleosi, con conseguente innesto in rosa di Javale McGee (poi definitivamente tagliato), da Washington.
Di conseguenza lo spot di centro vedrà l’alternanza di Tyson Chandler ( 22 minuti, 6 punti e 6 rimbalzi di media a Charlotte quest’anno) e dell’ all around Lamar Odom, fresco campione NBA che però contro i chili e i centimetri dei pariruolo d’area FIBA come Marc Gasol della Spagna, Thiago Splitter e Anderson Varejao del Brasile (subito avversario nel girone), solo per citarne alcuni, potrebbe far fatica.
In posizione di 4 giocheranno Kevin Durant e Rudy Gay, usati tatticamente in quintetti veloci, un po’ come James un paio di anni fa, e Kevin Love dei Minnesota Timberwolves, unica power forward di ruolo. Completano il roster dei 15, Danny Granger dei Pacers ed Eric Gordon dei Clippers.
Coach Krzyzewski ha ammesso che le assenze di Stoudamire e Lee hanno senza dubbio modificato l’identità della squadra, che dovrà forzatamente giocare tenendo ritmi alti, con gli esterni a mettere subito pressione, data la più che probabile difficoltà a rimbalzo. Altro punto interessante è che, se da una parte é chiara l’abbondanza di grandi penetratori, abilissimi ad arrivare al ferro e concludere in traffico, dall’altra si nota la mancanza di tiratori puri, cosa che soprattutto a livello FIBA si tende a pagar cara.
Gli unici dotati di un tiro dalla lunga affidabile sono Curry e Billups, con l’alternativa Granger, che soprattutto su quest’aspetto dovrà puntare per ambire ad un posto in rosa. Il gioco a metà campo passerà per la maggior parte dalle mani di KD, che dovrà farsi valere anche in post basso, data l’assenza di giocatori abili a portare blocchi.
Il 15 agosto, a New York ci sarà il primo test match contro la Francia, che darà subito i primi segnali, poi in ordine. si andrà a Madrid per giocare contro Lituania e Spagna, e ad Atene contro la Grecia, per finire con la prima palla a due in Turchia il 28 agosto, dove tutti i discorsi dovranno essere stati già affrontati.
Davide Rosignoli