La febbre è alta, anzi altissima, ma non chiamate il dottore perchè la diagnosi è presto fatta: passione con la “P” maiuscola e nessuno vuole proprio guarire. Dopo undici anni Forlì ritrova il basket professionistico e lo fa con una società, la Fulgor Libertas, che per la prima volta nella sua storia calcherà i parquet della spesso vicinissima, ma mai raggiunta Legadue. E dire che le cose non si erano messe benissimo. Un canestro impossibile all’ultimo secondo del fortitudino Malaventura infattti, aveva gettato nello sconforto più totale i 3500 presenti del Pala Credito di Romagna prima e un’intera città poi. Così si era chiusa gara 5 della serie finale per la promozione nel capoluogo romagnolo con Bologna a più uno e promossa, sul campo, in Legadue. L’ultimo atto di una storia che sembrava scritta dal miglior regista di film trhiller. Era bastata la “generosa” iscrizione della Effe Scudata al campionato di A dilettanti per risvegliare l’accantonata, ma mai sopita, passione di una città che è nata per il basket. Il campionato perfetto, i due derby stravinti ed il primo posto in regular season, l’acquisto di Lestini e l’apertura dello storico Palafiera per i play-off hanno fatto il resto. Non è esagerato parlare di delirio se gara cinque promozione della A dilettanti ha registrato più presenze di finale scudetto di Lega A o finale promozione di Legadue. Poco importa se la promozione è arrivata con un giusto e sacrosanto ripescaggio. La Fulgor Libertas targata Vemsistemi se l’è meritata tutta, a partire da quel Toto Forray che, pur di non lasciare sola una squadra falcidiata da malefici infortuni, ha giocato con la mano sinistra fratturata tutta la serie contro la Fortitudo rifilando ai felsinei, in gara cinque, la bellezza di 28 punti nonostante il tutore mancino. Ora in lega si sfregano le mani perchè la spettacolare stagione che sta per iniziare vedrà ai nastri di partenza ben cinque squadre emiliano-romagnole, piazze storiche importanti come Forlì e Verona e giovani allenatori in rampa di lancio come Coen e Di Lorenzo. Ora a Forlì attendono tutti la terza giornata per il derby con Rimini e l’euforia non si può più fermare.
La squadra è quasi fatta, ci sono le ultime riserve da sciogliere sul “quasi firmato” Denham Brown, in alternativa sarebbe pronto il rookie Anthony Johnson dal Montana, che dovrebbe andare a completare un roster di giocatori “scommessa” che il demiurgo Di Lorenzo promette di plasmare puntando, a suo dire, alla promozione. Il resto del quintetto c’è già con il confermatissimo Forray in cabina di regia, il nazionale ceco Licartovsky ala piccola, Lorenzo Gordon in post 4 e l’esperto pivot cesenate Foiera a fare da chioccia a Poletti che, nel corso del campionato, dovrebbe mettere sempre più minuti nelle gambe. Il giovane promettente play Piazza, il glaciale Ranuzzi, il talentuoso aggregato ed in fase di valutazione medica Campani, il fromboliere Lestini e il neo aggregato, ma non ufficiale, Alibegovic si accomoderanno in panchina pronti comunque a fare sussultare il Palacredito di Romagna che, giurano in città, è pronto ad indossare l’abito delle grandi occasioni. Si attendono soltanto le ultime ufficializzazioni dal mercato, la presentazione del nuovo sponsor e l’imminente avvio della campagna abbonamenti di settimana prossima per far salire ancora di più la febbre in città. Non chiamate però il dottore perchè è solo passione e nessuno vuole proprio guarire.
Forlì, 21/08/2010
Frambo