Per quanto possa essere indicativa una partita che termina 70-50 in un palazzetto che annovera più che altro famiglie alle prime armi con il basket e tanti, tantissimi bambini intenti a farsi firmare autografi e scattare foto coi propri beniamini, la Bennett Cantù dimostra ancora una volta la bontà del proprio lavoro.
La squadra di Trinchieri senza Tabu e Micov fermi ai box, fornisce una ottima prestazione sui due lati del campo, mostrando grande qualità offensiva e una già più che buona amalgama nel gruppo.
Dall’altra parte Cremona è stata davvero poca cosa con tante soluzioni raffazzonate, un attacco che è veramente troppo asfittico per essere vero e che produce la “bellezza” di 34 punti in tre quarti.
L’unico a salvarsi nelle file cremonesi e JeKell Foster che dimostra di essere un ottimo acquisto non tanto e non solo per le comunque buonissime qualità realizzative, ma anche per un’ottima visione di gioco spesso non condivisa da compagni sotto il par come Perkovic e Drozdov. Impossibile, inoltre, non notare un paio di Nike completamente gialle ai piedi del buon JeKell che lo rendono idolo dei più giovani ancor prima che si alzi la palla a due. Buona prova anche per Blagota Sekulic che sembra poter essere un lungo dal buon impatto nel nostro campionato, mentre non sono perventui sia Rowland che Milic, evidentemente scocciati e poco vogliosi di fare.
Nelle file canturine da segnalare l’infallibilità di Markoishvili dal campo autore di 19 solidissimi punti e anche la prestazione da 18 di Green. Il playmaker statunitense è stato più e più volte catechizzato da Trinchieri durante il match con urlatacce e consigli, ma dopo un inizio “bailado” i risultati si sono visti con una discreta organizzazione di gioco e anche una buona vena realizzativa.
Probabilmente Jerry Green era più adatto al ruolo di playmaker in senso stretto, ma pare che anche Mike sia ben disposto ad adempiere agli ordini del coach. Prova sottotono per Leunen che in un epico timeout chiamato da Trinchieri è stato subissato dagli urli belluini del coach che ha anche sbattuto a terra la lavagnetta, facendo volare il pennarello addirittura alla linea del tiro libero.
La partita in quanto tale dura praticamente due quarti, dove Cantù è sempre avanti ma con scarti che si aggirano sulla doppia cifra scarsa, con un attacco fatto di tantissimo penetra e scarica, altrettante buone soluzioni e la convinzione di trovare sempre e comunque un tiro pulito anche al limite dei 24 secondi. Cremona fatica, trova qualche buona soluzione di Sekulic anche da fuori area, ma non sembra mai poter prendere in mano le redini del gioco, sino a quando con un lampo della coppia Foster-Sekulic si porta solamente a -5 ad inizio terzo quarto. Da quel momento è un monologo canturino che esce dal timeout con un 6-0 firmato Mazzarino e Markoishvili, dal quale non si volterà più indietro scappando via proprio con il georgiano a farla da padrone.
Unica nota un pò preoccupante per i canturini è lo scarso apporto dato dai lunghi Marconato-Ortner-Leunen che offensivamente hanno sbagliato qualche cosa di troppo, ma onestamente il basket offensivo giocato dalla squadra è parso di altissimo livello soprattutto nel primo tempo, dove probabilmente forza e lucidità erano maggiori. Si vede che questa squadra è allenata e curata nei particolari e nonostante un roster forse leggermente indebolito rispetto allo scorso anno, non ci stupiremmo di rivederli a battagliare per le alte posizioni di classifica.
Bennett Cantù – Vanoli Braga Cremona 70-50 (17- 15, 33- 23, 50- 34)
Bennett Cantù: Ortner 4, Markoishvili 19, Leunen 4, Marconato 8, Mazzarino 10, Mian 4, Urbutis 3, Dukulis ne, Diviach ne, Maspero ne, Awudu, Green 18. All Trinchieri.
Vanoli Braga Cremona: Rowland 2, Conti ne, Sekulic 15, Formenti, D’Ercole 2, Perkovic 4, Milic 4, Lottici ne, Marenzi ne, Foster 12, Zacchetti ne, Drozdov 11. All. Mahoric.
Arbitri: Cicoria, Quacci, Vicino.
Simone Mazzola