Tempo di abbuffata, come quando per fioretto ci si impone un Avvento di dieta e rigore, e poi si sbrana l’inverosimile a Natale: dopo mesi di astinenza d’arancia a spicchi, appena placata dalle “finte” qualificazioni per l’Europeo, dalle rade e random (alzi la mano chi è riuscito a vederle tutte, a dispetto dei depistaggi della programmazione annunciata solo il giorno prima!), dirette Rai del Mondiale e al più da un Trofeo Lombardia, ecco d’un botto Campionato, Eurolega ed a breve NBA. Roba da 7-8 partite a settimana, solo contando quelle in diretta TV. Satellite e digitale, d’accordo, ma vuoi mettere coi tempi in cui per vedere l’Europa si usava l’Inter-rail, e per (il secondo tempo), l’unica partita di Coppacampioni si scavallava la mezzanotte? Quindi, che abbuffata sia!
Come temuto, Caserta non fa parte del gruppo. Siccome la sfiga ci vede benissimo, oltre alla biglia-Khimki nel sorteggio è saltata anche la caviglia-Di Bella al momento “giusto”. Se poi ad Eze contrapponi Oyedeji, tagliato prima dell’avvio del Campionato e candidato al titolo di “Lo straniero di coppa più meteora della storia”, il gioco (non) è fatto. Peccato, se si pensa che “di là” – cioè, dall’altra parte del tabellone – è passato lo Charleroi, per la felicità di Boniciolli che se lo ritrova in girone, e che conosce bene il movimento belga. A proposito di sfiga e di visione perfetta: questo significa che nell’Eurocup Caserta, ma anche Cantù e Treviso, troveranno anche Alba e Unics Kazan.Vogliamo scommettere che qualche incrocio pericoloso lo si troverà presto?
Se non altro, Caserta ha il merito di essere l’unica riuscita, all’esordio, a mettere in difficoltà il Khimki, perdendo solo all’ultimo tiro. Da lì in poi, compreso il ritorno casalingo con la Juve, la corazzata russa ha navigato da par suo, speronando e affondando le avversarie senza particolari fastidi. In finale per l’accesso al tabellone principale il Le Mans ha fatto poco più che da sparring partner, esibendo un Alex Acker da 5 e spiccioli di media in tutti i preliminari: sì, quell’Acker che Milano aspettò mesi l’anno scorso…
Restiamo sui preliminari. Una delle caselle al primo turno è rimasta vuota, perché al Maroussi è stata revocata l’iscrizione per motivi economici. Stiamo parlando della quarta forza greca dell’anno scorso, e di una squadra costantemente in buona evidenza nel campionato nazionale. Di contro, Pana ed Olympiacos sono sempre indicate tra le favorite nel torneo continentale, con roster dove l’ottavo farebbe gola per un posto in quintetto a svariate squadre di Eurolega. A dir poco, i conti non tornano: e se è vero che in natura ed in economia gli squilibri non possono durare, è folle prevedere che entro due-tre anni verdi e rossi ridimensioneranno di brutto?
In attesa dello sparo di partenza, l’NBA Tour in Europa ha fornito qualche indicazione sul livello oggettivo dell’Eurolega. Ok, loro sono alle prime uscite precampionato, ma non è che le europee fossero in forma play-off. In più, l’adozione dei 48 minuti per la partita favorisce i roster d’oltreoceano, per non parlare dell’accondiscendenza arbitrale. Bene: se si tolgono Amar’e e il Gallo, Milano ampiamente al livello dei Knicks e, senza bisogno di sottrazioni, Barça al livello dei Lakers. Non significa che automaticamente una o più squadre europee potrebbero iscriversi al grande circo (anche se personalmente non le vedrei lontane dalle 30 vittorie già oggi), ma certo – complice anche la crisi economica ed i buoni ingaggi riconosciuti in Europa a chi comunque non sarebbe una star NBA – lo standard qui è decisamente elevato. Buon divertimento a noi appassionati, dunque, e vai con l’inter-rail (nostalgia canaglia…).
Maurizio Zoppolato