Il mio piccolo calendarietto segna il 15 di Ottobre. Parte dunque il countdown per la nuova stagione NBA, ancora due settimane di rodaggi per gli ultimi accorgimenti e poi via, in una carrellata di oltre 2000 match di Regular Season che ci terranno incollati agli schermi per sei mesi, prima di partire per l’ultima grande scalata verso l’ambito titolo di Larry O’Brien, attualmente in bacheca a LA…sponda Lakers ovviamente. Proprio i lacustri di Phil Jackson tenteranno di riconfermarsi i numeri uno per la terza volta filata, un’impresa che, insieme a Kobe e Fisher al tecnico del Montana è giù riuscita agli inizi del 2000, ma che coach Zen aveva già ottenuto in precedenza con i Bulls di tale MJ per ben due volte negli anni ’90. Il team si presenta ulteriormente rinforzato (almeno sulla carta) e nella Pacific molto vane potranno essere le chances di scalzare i gialloviola dalla prima piazza: i Suns infatti hanno lasciato Stoudemire e la loro reazione sarà una vera incognita; dietro, in ascesa, Clippers e Kings sono squadre giovani in grado “solamente” di poter migliorare il proprio rapporto W/L rispetto allo scorso anno; nebuloso infine il futuro dei Warriors dove però l’addio di Don Nelson potrebbe portare ad un’inaspettata svolta positiva per la franchigia di San Francisco. Ma vediamo nel dettaglio…
LOS ANGELES LAKERS (57-25)
I campioni in carica, seppur ben attivi in ambito trades, confermano di fatto l’ossatura della squadra aggiungendo però al proprio roster Barnes e Blake, di certo non due ultime ruote del carro, ma anzi due ottimi innesti che relativamente a quanto osservato nelle prime uscite europee troveranno buoni minuti a disposizione nelle rotazioni di Jackson. Difficile stabilire se l’indiscusso leader Derek Fisher lascerà il posto a Blake nello starting five, certo è che l’età avanza, nonostante rimanga un’arma letale quando la boccia comincia a scottare e le gambe cominciano a scricchiolare; irremovibili restano di certo i restanti componenti del quintetto con l’MVP delle Finals 2010 Kobe Bryant (alle prese ancora con un problema al ginocchio destro e molto limitato nel minutaggio), Ron Artest e le due torri Pau Gasol e Andrew Bynum. Oltre al già citato Blake, arrivato ad occupare il posto vuoto lasciato da Farmar, dalla panca LA avrà a disposizione Vujacic, Brown, Walton (attualmente infortunato), Odom – cruciale sesto uomo invidiato da qualsiasi altro team dopo l’ottima performance offerta in nazionale – Barnes, bad boy arrivato da Orlando per le sua determinante fase difensiva e Theo Ratliff, vecchio centro dalla lunga esperienza e poco altro. Ad alimentare la second-unit poi i due rookies, Derrick Caracter e Devin Ebanks, comportatisi bene nella scorsa Summer League e da tenere d’occhio visti i grandi margini di miglioramento in particolare di Ebanks, già paragonato al vecchio idolo di casa Trevor Ariza. Squadra completa in ogni reparto, i Lakers sono senza dubbio in grado di ripetersi sia nella regular season che nei playoffs, pronti fin dall’esordio del 27 contro i Rockets ad iniziare una sfida a distanza con i temutissimi Heat, i grandi avversari della Eastern Conference, prima dello scontro diretto a Natale…sarà threepeat?
PRONOSTICO: The Finals
PHOENIX SUNS (54-28)
La stagione dei Suns si apre senza più Stoudemire, un’icona che aveva accompagnato la squadra dell’Arizona vicino a traguardi importanti in stretta collaborazione con Steve Nash, un’asse che non solo si è spaccato, ma nemmeno si è stato provato a sostituirlo. Phoenix esce infatti dal mercato estivo piuttosto ridimensionata e già da ora è difficile prevedere una cavalcata simile a quella della passata stagione. In cabina di regia si conferma il play canadese Steve Nash, a cui vengono affidate totalmente le speranze in una delle stagioni più complesse degli ultimi anni per il team guidato da coach Alvin Gentry; sugli esterni la coppia titolare sarà formata da Jason Richardson e dal nuovo acquisto Hedo Turkoglu chiamato a riscattare l’ultima deludente stagione disputata ai Raptors. Nel pitturato a contendersi il posto da titolare (e magari qualche rimbalzo) ci sono Lopez, Frye e Warrick, con dalla panca la possibilità di giocarsi anche il rookie Gani Lawal e Dwayne Jones: il punto sta nel capire quale tipo di gioco Gentry svilupperà per i suoi ragazzi e molto probabilmente, non di rado, vedremo uno tra Hidayet e Grant Hill giocare da 4 alle spalle di un vero centro. Per quanto la frontline risulti ben poco attrezzata in confronto alle altre contenders, la panchina offre buone possibilità di backup: Goran Dragic dovrà confermare quanto di buono fatto vedere lo scorso anno in fatto di playmaking; Jared Dudley, discreto tiratore dalla lunga, Josh Childress ex Hawks tornato dopo una breve parentesi europea ed Earl Clark, ancora nel mezzo di una fase di maturazione che, vista la prestanza fisica, lo potrà condurre a notevoli risultati. L’addio di Amar’e comunque pesa come un macigno sui Suns e probabilmente chiude un’era della storia della franchigia: la stagione ci dirà tutto, ma anche solo i PO, con queste premesse, paiono davvero difficili da raggiungere.
PRONOSTICO: First Round
LOS ANGELES CLIPPERS (29-53)
Terminata un’estate in cui nessun tanto atteso colpo memorabile e’ arrivato, la squadra giunge ai blocchi di partenza comunque migliorata e punta molto sul recupero di Blake Griffin, prima scelta del Draft 2009, in borghese tutto l’anno a causa di un grave infortunio (e addio sogni col mio Fantabasket). Playmaker titolare si conferma Baron Davis, giocatore esperto e carismatico, ideale per una squadra giovane come i Clippers 2010/11; guardie in quintetto saranno Eric Gordon e Ryan Gomes, coppia atletica ben portata in entrambe le metacampo. Sotto canestro poi il team punta tutte le proprie speranze di tornare a vincere sul duo Griffin-Kaman, in grado di concretizzare il gioco agevolmente e strappare una grande dose di rimbalzi da entrambi i canestri. Discreta la second unit, priva di grandi nomi e avara di punti nelle mani: Rasual Butler e l’ex Wizards Randy Foye sono gli unici che paiono poter ottenere alto minutaggio, anche se coach Del Negro dovrà scoprire i rookies Al-Farouq Aminu e Eric Bledsoe, quest’ultimo prima scelta losangelena e disegnato dai media come un ottimo play seppur acerbo per l’NBA. Di notevole importanza sarà però il fattore infortuni (quasi la metà del roster è ancora in fase recupero) e molti dubbi sorgono pure sulle capacità fisiche di Gordon, spremuto dalla nazionale e quelle di Griffin, che dopo un anno di stop non sarà certo, almeno nell’immediato, il fenomeno uscito dal college…la stagione è lunga è vero, ma le chances di qualcosa di più grosso di un buon piazzamento nella Division sono davvero poche.
PRONOSTICO: No Playoffs
GOLDEN STATE WARRIORS (26-56)
Forti di molteplici novita’ nel roster ciò che salta più all’occhio però resta il cambio di guardia in panchina: Don Nelson ha infatti (finalmente) lasciato e verra’ sostituito da uno dei suoi assistenti: Keith Smart. La squadra, formatasi secondo i dogmi di Don Nelson – ovvero tanta corsa, gioco offensivo spettacolare e pochi giocatori propensi a difendere – si presenta con la coppia di guardie titolari formata da Stephen Curry e Monta Ellis: tanti punti nelle mani, l’uno, affermatosi già lo scorso anno come tiratore scelto dall’arco, l’altro in grado di penetrare in area facilmente grazie ad un esplosivo atletismo; per quel che riguarda i ruoli di ala piccola e grande il duo di partenza dovrebbe essere composto da Reggie Williams e David Lee; il ruolo di centro infine vede Andris Biedrins come titolare inamovibile con Dan Gazduric pronto a subentrare quando il lettone non sara’ disponibile o siedera’ in panchina a causa del recente infortunio. Dalla panca troviamo l’ex Laker Vladimir Radmanovic, Brandan Wright e da Dicembre anche Ekpe Udoh per il ruolo di ala piccola, infortunatosi al polso, ma giovane talentuoso e fresco da un anno esaltante in NCAA; nel ruolo di ala grande invece il backup sarà Louis Amundson. Le problematiche del gruppo sono diverse: alla “cortezza” del settore lunghi si aggiunge la mancanza di un vero play di ruolo, oltre al fatto che Smart dovrà compiere grandissimi sforzi per modificare, quanto meno nelle retrovie, la mentalità dei suoi fortemente condizionata dalla scellerata gestione Nelson degli ultimi anni. Probabile che verra’ firmato qualche altro giocatore prima di fine Ottobre, ma probabile pure che il progetto di rinascita sia solo all’inizio e la strada da percorrere sia invece ancora troppo lunga.
PRONOSTICO: No Playoffs
SACRAMENTO KINGS (25-57)
Ben 12 i nuovi acquisti per i Kings, un roster rivoluzionato per quanto costruito con la stessa prerogativa dello scorso anno: una squadra giovane che sotto la rinnovata guida di Paul Westphal possa passo dopo passo tornare in lizza per un posto tra le grandi. Gioiellino del progetto il sophomore Tyreke Evans, vincitore a mani basse del premio di “Rookie dell’anno 2010”. Il prodotto di Memphis dovrebbe andare ad occupare quello che e’ il suo ruolo naturale, ovvero lo spot 1, ma non e’ da escludersi un suo utilizzo da guardia. Con Donte Greene e Omri Casspi probabili titolari di sostanza, Francisco Garcia, l’ex Rocket Luther Head e Antoine Wright sono tutti e tre backup di livello considerevole, elemento di notevole importanza non comune a molte altre squadre. Stessa situazione anche sotto i tabelloni dove il rookie DeMarcus Cousins dovrebbe giocare da centro con al suo fianco Carl Landry nel ruolo di ala grande, ma ha buone possibilità anche Jason Thompson, da cui ancora si attendono grandi prove dopo due anni di sonnacchiose prestazioni. Squadra piena di alternative, si riveleranno decisive le ore in palestra durante il training camp e l’inizio di RS: il team ha certo mosso bene il proprio mercato ma la pedina fondamentale dovrà essere Cousins, in grado o meno di creare un perfetto feeling con Evans, un’asse che nel corso dei mesi potrà portare ai frutti desiderati…stay tuned!
PRONOSTICO: No Playoffs
Michele Di Terlizzi