Anche quest’anno la Northwest Division si preannuncia molto equilibrata e ricca di talento, in cui spicca Kevin Durant, miglior marcatore della scorsa regular season, che tenterà sicuramente il bis.
Pochi cambiamenti importanti da queste parti, con le cinque franchigie poco coinvolte in questa pazza estate di “Free Agency”.
Ora passiamo in rassegna, squadra per squadra, le ambizioni per la stagione alle porte.
Denver Nuggets (53-29)
Dopo aver conquistato il titolo della Division, Denver riparte ancora una volta da Carmelo Anthony. L’ala dei Nuggets, dopo essere stato al centro di mille trattative nel corso dell’estate, è pronto a riniziare e sta disputando un’ottima preseason.
George Karl e Mark Warkentien hanno confermato in blocco il gruppo della scorsa stagione aggiungedo un paio di ritocchi come Shelden Williams, visto l’anno scorso a Boston e Al Harrington che ha militato nelle file dei Knicks nelle ultime due stagioni.
Possibile sorpresa potrebbe essere l’esplosione di Arron Afflalo, autore di prove egregie nelle gare di preaeason disputate fino ad ora (20.8 punti di media).
Quintetto base ormai classico per Coach K con Billups, Afflalo, Anthony, Martin, Nenè e con il duo J.R. Smith-Harrington pronto ad uscire dalla panchina per portare minuti di qualità e un buon numero di punti.
Sarà difficile ripetersi al vertice della Northwest, ma le sensazioni sono positive e i Nuggets dovrebbero trovarsi a competere anche quest’anno per una posizione importante.
Pronostico: Playoffs.
Utah Jazz (53-29)
Stockton to Malone: questo è tutto quello che i tifosi dei Jazz sognavano di ritrovare col duo Williams-Boozer.
Quando il lungo ha deciso di andare in cerca di fortuna a Chicago molti si sono sentiti traditi e ora cercano di trovare un nuovo beniamino in Al Jefferson, giunto da Minnesota nella concitata estate degli scambi.
Al è stato per tre stagioni il punto di riferimento offensivo dei Twolves, mentre a Salt Lake City è ancora in cerca dell’intesa perfetta con Deron Williams e quindi non ha per il momento messo insieme grosse cifre, nella comunque fantastica preseason dei Jazz (7-0).
Un’altra perdita importante è quella di Wes Matthews Jr che aveva disputato una buonissima stagione da rookie l’anno passato, ma la dirigenza ha deciso di non pareggiare la proposta economica fatta al giocatore da parte dei Portland Trailblazers.
Per il resto, gruppo confermato e molto solido, quello dei Jazz, che vedono in Deron Williams la loro stella più luminosa, supportato da ottimi giocatori come Paul Millsap, Andrei Kirilenko, Memhet Okur e lo stesso Al Jefferson.
Il punto debole potrebbe essere una panchina poco talentuosa e la scarsa affidabilità fisica del trio Kirilenko-Jefferson-Okur, che spesso e volentieri ha avuto problemi fisici in passato.
Si prospetta una stagione comunque positiva, ma a differenza degli ultimi anni, l’intesa dell’asse play- pivot sarà tutta da scoprire e questo potrebbe rappresentare un problema per la squadra del buon vecchio Jerry Sloan.
Pronostico: Playoffs.
Portland Trailblazers (50-32)
Dopo una buona stagione, culminata con l’accesso ai playoffs, i Blazers puntano su un gruppo abbastanza rodato avendo aggiunto al proprio roster il solo Wes Matthews e i tre rookie Johnson, Babbitt e Williams.
La squadra sembra essere dotata di un buon mix di talento ed esperienza, che potrebbe portarla in alto nella graduatoria, ma ha un grossissimo problema: gli infortuni. Durante la scorsa stagione è stata lunghissima la catena che ha costretto ai box diversi giocatori di Nate McMillan.
Quest’anno la fortuna, purtroppo, pare non girare con Oden e Przybilla fermi per infortunio, Pendergraph, che ha già terminato la sua stagione per la rottura del crociato anteriore destro e la stella Brandon Roy che non ha ancora risolto del tutto i suoi problemi fisici.
Un altro problema che potrebbe minare le certezze del gruppo riguarda i due “ribelli” Andre Miller e Rudy Fernandez; il primo non va d’accordo con l’allenatore, mentre il secondo pare avere nostalgia del vecchio continente, anche se le malelingue speculano dicendo che il “mal d’America” di Rudy è riconducibile a eventuali mega-ingaggi proposti da alcuni tra i top team spagnoli.
Il quintetto base, sempre sperando in un intervento divino sul fronte infortuni, dovrebbe essere questo: Miller, Roy, Batum, Aldridge e Oden (Camby).
Si prospetta una stagione dura in quel di Portland, sperando nella possibilità di poter lavorare seriamente, senza dover fare i conti con lo spauracchio dei “malanni”. Roy e Aldridge potrebbero non bastare.
Pronostico: No Playoffs.
Oklahoma City Thunder (50-32)
I Thunder sono un’altra di quelle franchigie che ha cambiato ben poco dalla scorsa stagione, confermando tutto il gruppo di “ragazzini terribili” che già aveva portato ai playoffs, per la prima volta nella loro giovanissima storia, la squadra.
A guidare il team ci saranno naturalmente l’allenatore dell’anno Scott Brooks e il miglior marcatore della passata stagione Kevin Durant.
Il quintetto base è lo stesso dello scorso anno, con l’ottimo Westbrook in cabina di regia; Sefolosha guardia con mansioni principalmente difensive; Durant ala piccola in grado di colpire da qualsiasi posizione del campo, in virtù della sua classe cristallina; Green ala forte sempre pronto a colpire sia da sotto che da fuori e Krstic, pivot rognoso, capace di creare problemi anche dalla media distanza.
La panchina però, pare essere un limite per questa squadra, che ha un quintetto iniziale davvero pieno di talento, con i soli Harden e Collison pronti a dare minuti di quantità e qualità al momento, mentre Cook è prettamente uno specialista del tiro da 3 punti.
L’obiettivo per la stagione alle porte è ancora quello dei playoffs, comunque decisamente alla portata di Durant e soci, magari puntando a migliorare il loro precedente record di vittorie e di conseguenza anche il piazzamento in stagione regolare. Il futuro in casa Thunder è roseo.
Pronostico: Playoffs.
Minnesota Timberwolves (15-67)
I Twolves iniziano questa stagione con molti cambiamenti e poche certezze.
Da segnalare la cessione del loro faro offensivo nelle ultime stagioni, Al Jefferson, che ha preso la via di Salt Lake City.
In compenso è arrivato un buon nucleo di giocatori interessanti tra cui Beasley, Webster, Pekovic, Telfair, Ridnour e il rookie Johnson.
Beasley è il pezzo pregiato arrivato dal mercato e approda a Minneapolis dopo due buone stagioni a Miami, che ha deciso di cederlo dopo gli arrivi di Bosh e James e, particolare non da poco, lo ha sacrificato per liberare lo spazio salariale necessario per l’acquisto proprio di Lebron.
Webster e Ridnour sono in cerca di rilancio dopo qualche stagione in chiaroscuro, rispettivamente a Portland e Milwaukee, mentre Pekovic arriva dopo aver dominato per anni sotto i tabelloni in Europa con le maglie del Partizan Belgrado e del Panathinaikos.
Il giocatore chiave in questa stagione sarà probabilmente Kevin Love, che se sarà in grado di migliorare le pur ottime cifre della stagione passata, che gli sono valse la convocazione ai recenti mondiali, potrebbe addirittura aspirare a un posto per l’All-Star Game.
A far compagnia all’ex UCLA nello starting five di coach Kurt Rambis ci saranno Ridnour (probabilmente solo in attesa del ritorno di Flynn), Johnson e Beasley, mentre si giocherà il posto da pivot titolare il terzetto composto da Milicic, Koufos e Pekovic.
Anche quest’anno ci sarà da soffrire per i ragazzi di Minnesota ma, nel caso riuscissero ad amalgamare il gruppo, potrebbero togliersi qualche soddisfazione, nonostante i playoffs sembrino davvero lontani.
Pronostico: No Playoffs.
Non mi resta che augurare a tutti gli appassionati una fantastica stagione NBA.
Massimiliano D’angelo