PESARO – Ancora una vittoria interna sul velluto per la Scavolini Siviglia. Dopo che la pratica Sassari è stata archiviata con una certa facilità, è stato il turno di Biella tornare a casa senza essere mai stata in partita e subire la legge dell’Adriatic Arena; una legge che per il momento vede gli avversari di turno subire sempre la difesa pesarese, non superare mai quota 70 punti e, con l’eccezione della Virtus Bologna, tornare a casa con una bella batosta sul groppone.
Biella non fa eccezione e, nonostante si presentasse in riva all’Adriatico forte del secondo miglior attacco del campionato nonchè di ottime percentuali al tiro, se ne torna a casa con soli 58 punti all’attivo e con l’insolita statistica che vede nessuno dei suoi giocatori raggiungere la doppia cifra, emblema della serata storta in attacco di tutti i suoi giocatori.
In effetti Cancellieri ha avuto ben poco dai temuti cecchini Sosa e Slaughter (quest’ultimo primo nella percentuale dei tiri da tre ed oggi lasciato a bocca asciutta dall’arco con un eloquente 0/5 grazie all’ottima difesa di Hackett), e praticamente nulla da Salyers, autore dei primi punti solo nel terzo quarto ed a partita virtualmente conclusa: venendo a mancare quasi del tutto l’apporto dei tre americani è risultato assai difficile per Biella poter tentare di agguantare la vittoria.
La Scavolini Siviglia, dal suo canto, non ha messo in mostra nulla di trascendentale, manifestando anzi ancora qualche lacuna in cabina di regia; tuttavia l’eccezionale vena di Collins ed Hackett, unita alla difesa efficace di cui si è poc’anzi scritto, è bastata ad annichilire ogni velleità di vittoria avversaria.
La partita praticamente prende una fisionomia ben fefinita già nel primo quarto, quando Pesaro parte subito con un 6-0 firmato da due triple firmate da un Collins particolarmente motivato.
Il play americano è al rientro dopo due partite saltate per infortunio e nella sola prima frazione segnerà 12 punti con un ottimo 4/5 da tre; oltre a lui il quintetto base vede la presenza di Cakic (visto che Aleksandrov è fuori per un’infiammazione all’anca), mentre Diaz fa il suo ritorno partendo dalla panchina e relegando Hoover in tribuna.
L’Angelico parte con il consueto starting five ma fin da subito subisce il ritmo basso imposto da Dalmonte; se alla fine della prima frazione i piemontesi si trovano solo a -7 è unicamente perché alle folate incontenibili di Collins ed alla solita presenza di Hackett, riescono a rispondere con alcune buone iniziative di Suton ed una striscia di sei punti di Chessa.
Tuttavia l’Angelico palesa grossi problemi anche in difesa, notoriamente non un suo punto forte, ed il secondo quarto vede il margine di vantaggio per i padroni di casa dilatarsi ulteriormente; Cancellieri ordina anche una zona che, in effetti, inceppa l’attacco della Scavolini, ma comunque i suoi giocatori, oltre a manifestare grossi problemi offensivi, non riescono a dare continuità ai lor sforzi in difesa.
Così è il solito Hackett a tirare fuori i biancorossi da ogni tipo di esitazione con un bel canestro e un assist per la tripla di Almond che dà il massimo vantaggio (36-23), a poco più di due minuti dalla fine; il primo tempo si chiude sul 41-29, un punteggio “griffato” da Collins ed Hackett (rispettivamente 16 e 12 punti all’intervallo), mentre nella pochezza mostrata da Biella nel secondo quarto si mette in mostra solo Viggiano con qualche buona iniziativa.
In apertura di secondo tempo la Scavolini Siviglia raggiunge il nuovo massimo vantaggio sul 48-31 con una tripla di un buon Cakic, così Cancellieri è costretto a chiamare time out; al ritorno in campo i biellesi mettono in mostra nuovamente la difesa a zona che dà qualche grattacapo ai biancorossi di casa.
Collins accusa qualche passaggio a vuoto in regia, Diaz ovviamente non è ancora al meglio e fa avanti indietro dalla panchina, mentre Cusin è addirittura out per un risentimento muscolare; i padroni di casa non segnano per circa tre minuti, ma Biella non ne approfitta assolutamente e così a fine tempo si è ancora sul +14 (54-40).
L’ultimo sussulto dell’Angelico è in apertura di terza frazione, quando raggiunge in due diverse occasioni il -9, ma poi il suo attacco si spegne nuovamente, mentre dall’altra parte un festival di triple cui partecipano Cinciarini, Flamini, Hackett e, ovviamente, Collins.
Il canestro della staffa è, probabilmente, la tripla con cui Collins lancia i suoi sul 69-53 a due minuti dalla fine; il resto della partita è puro garbage time in cui però Biella non riesce ugualmente a risistemare le sue statistiche.
Sala Stampa
Dal Monte: in un campionato per nulla scontato e “bastardo” come è quello italiano da un po’ di tempo a questa parte, affrontare una squadra come Biella che per me è una vera e propria mina vagante, e giocare una partita come questa, di grande sostanza e lucidità, va a merito dei miei giocatori. Siamo riusciti ad imporre il nostro ritmo contro il loro abituale corri e tira; questo era il nostro piano partita principale e siamo riusciti ad applicarlo fino in fondo, a costo di rischiare in qualche attacco di rimanere con la palla in mano allo scadere dei 24 secondi. Manchiamo ancora di fluidità offensiva ma penso che ciò sia dovuto ai tanti cambiamenti di formazione che ci hanno riguardato in questi mesi; penso che con il tempo e con l’assestamento del roster potremo migliorare anche sotto questo aspetto. Cusin non è più rientrato in campo a partire dal terzo quarto perché ha accusato un problema agli adduttori: martedì ne sapremo qualcosa in più.
Cancellieri: abbiamo giocato una partita al contrario. Avevamo pensato di impostare un ritmo alto, che poi è quello che ci è congeniale, ma dopo il 6-0 iniziale abbiamo subito un contraccolpo psicologico che ci ha fatto giocare contratti e sotto ritmo. E’ mancato così il nostro attacco, che poi è il nostro punto di forza, e non siamo mai riusciti a cambiare il ritmo. Con tutto il rispetto per la difesa pesarese, che comunque è stata buona, noi ci abbiamo messo del nostro: è emblematico che nessuno dei nostri giocatori sia riuscito ad andare in doppia cifra. Abbiamo anche provato a rimescolare le carte con qualche difesa più tattica come la zona o con un innalzamento dell’aggressività, ma è stato inutile perché, nonostante qualche buon risultato temporaneo, abbiamo continuato ad attaccare in maniera un po’ naif.
Scavolini Siviglia Pesaro – Angelico Biella 77-58
Parziali (25-18; 16-11; 13-11; 23-18)
Progressione (25-18; 41-29; 54-40; 77-58)
Mvp Il ritorno in campo di Collins è stato tra i migliori che ci si potesse aspettare ma ancora una volta, a costo di essere ripetitivi in questa rubrica, la palma del migliore in campo va a Daniel Hackett; stiamo parlando di un giocatore che, al di là delle pur ottime statistiche (21 punti, 7/11 al tiro, 4 rimbalzi, 7 falli subiti, 5 palle recuperate e 7 assist per un 33 di valutazione complessiva), si sta sempre più affermando come leader della squadra, come testimonia il fatto che ogni qualvolta la squadra incontra delle difficoltà tocca a lui togliere le castagne dal fuoco.
Wvp Difficile scegliere chi sia stato il peggiore in campo nel nulla messo in mostra dagli ospiti: Salyers si è fatto vedere solo a partita abbondantemente iniziata e forse già conclusa, ma forse è stato Sosa il più deleterio perché, oltre ad essere stato deficitario in attacco, ha subito clamorosamente in difesa contro qualsiasi suo avversario diretto.
Giulio Pasolini