Può esserci solo una persona con a cuore i destini dei Los Angeles Lakers a sorridere per lo stato di forma della squadra gialloviola: Phil Jackson. Al coach 11 volte campione NBA e alla ricerca dell’ennesimo three-peat mancavano proprio gli argomenti per motivare i suoi, e il campo in questo periodo di feste glieli sta dando, eccome!
Nella notte è arrivata anche la sconfitta, inaspettata, contro Memphis, un -19 che mette la ciliegina sul momento negativo dei campioni in carica. Da qualche partita Odom è tornato al ruolo di sesto uomo, visto il rientro di Bynum, e il cambiamento non ha per nulla giovato al prodotto di Christ the King High School e agli equilibri della squadra. Ma Jackson, ugualmente, sorride. Sembrerebbe delirante, se fossimo arrivati oggi da Marte, dopo un’assenza dalla Terra di almeno un ventennio, invece lo stupore si spegne all’alba per lasciar posto alla certezza che “Coach Zen” saprà tirar fuori ai suoi quell’orgoglio che i Lakers sicuramente hanno. La stagione è ancora lunghissima e ora Jackson ha in mano – più di prima – le redini della squadra, per quanto, ripeto, possa sembrare assurdo. I Pistons sono avvisati: la prossima tappa della soap-opera più intrigante di Hollywood (altro che Beautiful e amenità simili!) è infatti prevista per domani contro Detroit. Qualcuno scommetterebbe contro un pronto riscatto di Bryant&Co.?
Sorridono anche i rivali di sempre, i Boston Celtics, che con il rientro di Rondo e i 30 di Pierce superano nella notte i Raptors, mai così in fondo alle graduatorie di conference (l’11-22 attuale è buono per il 12° posto ad est…). Boston chiude così una mini-striscia di 2 sconfitte, ricordando comunque che nelle ultime 10 il parziale è 7-3, e dalle parti del TD Garden aspettano sempre il rientro di KG. Dopo aver temuto per il ginocchio del n° 5 Rivers può ora tirare un sospiro di solievo: trattasi di problema muscolare, risolvibile in una quindicina di giorni. Dato che andrà anche re-inserito Perkins subito dopo l’All-Star Game, e in modo molto graduale, Doc approfitta in queste settimane per trovare spazi importanti per Shaq e J-O’Neal, ma anche per Harangody e Daniels da “4 tattico”, anzi…tatticissimo. Sembra invece essersi tranquillamente accomodato nella “cuccia” del coach Semih Erden che ad inizio stagione partiva addirittura in quintetto!
Importante nelle ultime ore anche la vittoria dei Knicks contro Indiana (Stoudemire 26). New York continua il suo viaggio sul personalissimo rollercoaster 2010-2011, fatto di vittorie consecutive e sconfitte inaspettate: quando sembra che finalmente l’idea dei D’Antoni’s cominci a prendere forma ecco una L dietro l’angolo pronta a far scatenare (in negativo) la solita stampa newyorkese, che ai “propri” giocatori non le manda certo a dire. Al momento parliamo di una stagione da 19-14, con i playoffs che se iniziassero oggi sarebbero finalmente e abbondantemente riconquistati. Ma la squadra della Grande Mela continua ad apparire come un’opera incompiuta, in attesa che Donnie Walsh faccia la prima mossa sul mercato.
Andrea Pontremoli