Dall’urna di Barcellona, sede delle prossime Final Four dell’Edizione 2010-11 dell’Eurolega, è uscito un girone F per la Lottomatica Virtus Roma intrigante. Difficile, senza dubbio difficile ma anche complesso perchè quando ci si qualifica con un quarto posto nel girone di qualificazione alle Top 16 è logico che le altre tre antagoniste abbiano maggiore referenze da vantare a proprio favore, perciò le asperità che dovranno valicare Charlie Smith e compagni saranno coefficiente elevato ma non insormontabili.
Una Top 16 fortissimamente voluta dopo la clamorosa ed ancora bruciante eliminazione dell’anno scorso a spese del Maroussi per il computo della differenza canestro, incredibilmente rovesciata a proprio sfavore nel decisivo match casalingo che segnava tra l’altro il debutto in Europa di Boniciolli sulla panca dell’Urbe al posto del dimissionario Gentile.
Asperità quindi non insormontabili, a tal proposito Matteo Boniciolli ha tenuto a sottolinearle queste asperità, aggiungendo anche qualcos’altro in merito:
“Non vorrei essere banale ma quando s’arriva alle Top 16 oppure a questo livello di sorteggio è arduo dire se sia andato bene o male. Allora se devo esprimere un parere guardo ad esempio i freddi numeri e loro mi dicono che il Maccabi si è qualificato con il miglior record di tutte le squadre che son passate come noi alle Top 16 (9 vinte ed una sola persa, ndr); che Lubjiana è stata la sorpresa della prima fase e che il Barcellona è la squadra campione d’Europa in carica. Detto questo ce la giocheremo sempre e comunque con la massima voglia ed entusiasmo, forse l’avere la prima partita in casa, e non contro il Barcellona che ritengo vincerà il girone, ma contro l’Olimpjia di Lubjiana potrà essere un buon viatico se la portiamo a casa ma poi verranno due trasferte di fila, quindi non direi che il calendario ci avvantaggia. Eppoi, ripeto, non vorrei essere banale, ma bisogna giocarsele tutte queste partite e violare campi come quelli di Tel Aviv o di Barcellona…..Sfido chiunque.”
“Per qualificarci dovremo dare il massimo ma soprattutto trovare quell’equilibrio che finora ci è mancato. Vincere due gare come ci è successo di recente segnando 102 punti a Biella e 92 contro Sassari non possono essere seguite poi dai 60 di Caserta ! Ieri sera abbaimo espresso per la prima volta più equilibrio in tutte le fasi del gioco e mi fa ben sperare per il futuro. Occorre quindi trovare la giusta linea di galleggiamento, in Europa ed in campionato, prima di dire che possiamo farcela, siamo sulla strada giusta comunque.”
Tre avversari di peso e blasone quindi, analizziamoli allora questi tre antagonisti nel dettaglio.
UNION OLIMPJIA LUBJIANA
Sarà la prima avversaria nel debutto delle Top 16 al Palalottomatica tra il 19 ed il 20 gennaio prossimi e sembrerebbe la squadra più abbordabile in tutto il girone ma non è affatto così. Nonostante i biancoverdi di Slovenia siano ormai avversari tradizionali della Virtus Roma, sia che si giochi il girone di qualificazione, sia che si giochino le Top 16, non bisogna dimenticare che non vanno sottovalutati, osservare la loro cintura per vedere in fila gli scalpi di CSKA di Mosca e di Armani Jeans Milano, assenti poco giustificati di quest’annata europea e proprio a causa dell’Olimpjia Lubjiana, quindi attenzione a sminuirli perchè si potrebbe pagare un dazio molto pesante.
Jure Zdovc, coach dalle idee molto chiare ed ex di diverse squadre italiane degli anni ’90, ha messo in piedi un roster che, a differenza dell’anno scorso troppo sbilanciato verso la linea “verde”, è oggi un sapiente mix di esperienza e gioventù dove dirige l’orchestra un altro ex-frequentatore dei parquet italici, quel Vlado Ilievski (11,3 p.ti/gara, 39% da due e 37% da tre, con 2,3 rim./gara e 4,1 assist/gara), appunto ex-Roma, Siena e Bologna Virtus, decisamente maturato e non più quello svagato ragazzino tutto talento ed istinto e poco cervello. Dopo diversi anni l’ex-giovane Ilievski è diventato forse uno dei migliori metronomi europei, tra i primissimi dell’area adriatica sicuramente ed è grazie alle sue letture che son venuti alla ribalta in questa prima fase della competizione giocatori ieri “poco considerati”, uno tra tutti Kevin Pinkney (14,4 p.ti/gara, 60,3% da due e 41,4% da tre, 4,5 rim./gara), divenuto primo leader offensivo della squadra. Ex-Cantù e Biella, reduce da una stagione poco esaltante all’Hapoel Gerusalemme a causa di un brutto infortunio, Pinkney incarna lo spirito e la voglia di rivalsa del festante e sportivo pubblico che affolla il nuovo e bellissimo Stocize Arena, che ha vantato in questa prima fase il “tutto esaurito” nelle cinque gare casalinghe (12.000 spettatori in media), altro fattore da non sottovalutare soprattutto se lo si paragona al semi-vuoto Palalottomatica infrasettimanale. Chiudono il quintetto l’americano ex-Pavia di 7 anni fa, il centro Kenny Gregory (13,5 p.ti/gara con 5,4 rim./gara), e Saso Ozbolt (9,1 p.ti/gara, 3,1 rim./gara e 2,6 assist/gara), prodotto locale assieme ad uno dei migliori “sesto uomo” del torneo europeo, il maturo Goran Jagodnik (11,2 p.ti/gara, 52,8% da due, 92,1% dalla lunetta e 3,4 rim./gara). Menzione anche per il croato Damir Markota che s’impone con i suoi 9 p.ti/gara e ben 4,5 rimbalzi a partita.
MACCABI ELECTRA TEL AVIV
Prima asssoluta nel girone e prima nel record di tutte le altre qualificate alle Top 16 con una sola sconfitta, subita a Vitoria contro il Caja Laboral all’esordio, dopodicchè solo vittorie. Un attacco non esplosivo (79,8 p.ti/gara), ma numeri confortanti soprattutto da due con un bel 51,6% e da tre con un lusinghiero 33,1%. Perciò in ottica doppio confronto con la Lottomatica, una squadra quasi speculare al team di Boniciolli con una difesa molto forte e difficile da superare ed un attacco non esplosivo ma concreto. E’ facile presupporre che le due gare, fattore campo a Tel Aviv alla Nokia Arena a parte, saranno quindi molto tirate e decise sul filo della sirena.
A certificare un certo modo di giocare, tipico di coach David Blatt, è il Top Scorer, quel Sofo Schortsanidis che vanta 13,6 p.ti/gara con un positivo 55% da 2 e ben 4,8 rim./gara, forse troppo presto fatto andar via dall’Olympiacos. “Big Sofo” quindi a dominare in area mentre da fuori ci pensa ad esempio Guy Pnini, in 16 min./gara riesce a piazzare un importantissimo 53,6% da 3 viaggiando a 6,9 p.ti/gara. Ma molto meglio di lui viaggia la coppia composta da Chuck Eidson (10,7 p.ti/gara con anche 4,5 rim./gara e 4,6 assist/gara), e dall’ex Gonzaga University, al secolo Jeremy Pargo (10,4 p.ti/gara e 3,4 assist/gara), ambientatosi benissimo in Eurolega e che già desta forti appetiti in NBA. Ma è tutto il Maccabi, nello stile del gioco di David Blatt, ad essere molto quadrato, solidissimo, al punto da avere un rendimento medio abbastanza simile in attacco: dalla bandiera della squadra, Lior Eliyahu con ben 10 p.ti/gara (57% da due e 50% da 3 e ben 3,9 rimb./gara), alla colonna Doron Perkins con i suoi 8,7 p.ti/gara; dall’altro giovane serbo, Milan Mcvan ed i suoi 8 p.ti/gara ad i 7,2 p.ti/gara del sempiterno David “Blu” Bluthental. E senza dimenticare l’ex-Granada, l’americano Richard Hendrix (5,1 p.ti/gara), ed il vecchio Tal Burstein (5,3 p.ti/gara).
Gran brutto cliente quindi, che sarà certamente pronto ad approfittare dei potenziali passi falsi degli antagonisti per un viaggio in Catalogna, atteso e sperato.
REGAL BARCELLONA
E’ la squadra favorita da quando è ripartita la competizione lo scorso ottobre, ed è la squadra che tutti vogliono battere dopo il trionfo di Parigi dell’anno scorso in finale contro l’Olympiacos. Ma al momento non sembra che questo ruolo abbia giovato ai ragazzi Xavier Pascual avendo perso addirittura ben 3 volte nel girone di qualificazione alle Top 16 cadendo a Siena, addirittura a Vilnius e, cosa ben peggiore, in casa per mano dei turchi del Fenerbahce, senza dimenticare il canestro non segnato all’ultimo secondo al Palau Blaugrana dal Lavrinovic senese che avrebbe significato un record, poco edificante per i campioni in carica, di 6 vinte e di ben 4 perse. Ora si azzera tutto, si ricomincia ex-novo e sicuramente dal 19 gennaio parte un’altra Eurolega ma come dimenticare le non positive gesta del Pana dello scorso anno, vincitore dell’Eurolega 2009 uscire mestamente proprio alle Top 16 ? Sì, la marcia d’avvicinamento alle Top 16 conta così così si dice, ma alzi la mano chi avrebbe scommesso su di un Barcellona addirittura relegato al terzo posto nel proprio girone di qualificazione e giocoforza adesso a battagliare contro Maccabi e Lubjiana per un primo posto del girone F, per evitare negli incastri del sorteggio ai quarti un Panathinaikos che non è mai così agevole da battere, ipotesi plausibile se il Barça non si qualificasse appunto in testa al raggruppamento. Massima concentrazione quindi e gran lavoro da parte di Xavier Pascual nello stimolare un gruppo che ha già toccato l’apice massimo del trionfo l’anno scorso. Sarà quindi decisivo il sapere di doversi poi giocare la potenziale terza Eurolega in casa propria ? In Spagna c’è ottimismo, aldilà del fatto che per la prima volta alle Top 16 siano approdate ben 5 formazioni dell’ACB, perchè questa squadra di colossi over-size (il solo Jaka Lakovic è sotto i 190 cm…), dicono non ha ammainato bandiera, si è solo presa una pausa di riflessione, pronta a sprintare dalla prima palla a due delle Top 16 onde evitare pericolosi scontri finali.
Ad ulteriore scusante per le troppe cadute c’è il capitolo “infortuni” che si è popolato di troppi capoversi alle voci Pete Mickeal (in 4 gare già 14 p.t/gara, il migliore dei suoi), Joseph Ingles (solo 6 gare disputate sulle 10 disponibili, 7 p.ti/gara), Kosta Perovic ( 6 su 10, 5,1 p.ti/gara), e Sua Maestà Juan Carlos Navarro (un pò meglio rispetto agli altri, 8 presenze su 10, con 10,5 p.ti/gara). Le note positive vengono da Erazem Lorbek (47,1% da 3 e con 11 p.ti/gara sulle 10 presenze collezionate), ormai definitivamente un faro, il faro della squadra con Bonifacio ‘Ndong (8 p.ti/gara e solo 2,5 rim./gara), a fare da ottimo sparrin’ con Fran Vasquez (9 p.ti/gara, 4,9 rim./gara), a battagliare con lo sloveno per la leadership sotto le plancie, in virtù della maggior presenza proprio a rimbalzo che lo fa preferire all’ex-Virtus Roma. E dovrà migliorare anche Terence Morris (6,6 p.ti/gara ma 4,5 rim./gara), nonchè la stella Ricky Rubio (7,4 p.ti/gara), apparso forse troppe volte intento al cercar più il fumo che l’arrosto.
Ma il Barcellona è e rimane il naturale favorito del girone, su questo ci son pochi dubbi, nella speranza che la truppa di Boniciolli sappia replicare alcune belle prove regalate finora in Europa. In fin dei conti sognare costa poco.
Fabrizio Noto/FRED