ROMA – In una cornice di pubblico finalmente degno di un palazzo da ben 10.000 potenziali spettatori ed oltre, la Virtus Roma perde contro Siena secondo pronostico e facendolo perde in un sol colpo sia la speranza, seppur limitata a strane alchimie di risultati favorevoli, la chance di disputare la Final Eight di Torino di Coppa Italia e la possibilità di dedicare al proprio pubblico, accorso questa sera numeroso (e che ha sempre incitato la squadra durante tutta la gara, particolare notato e piaciuto al neo-coach che lo ringrazierà a fine gara in conferenza, ndr), una soddisfazione importante, bagnando con una vittoria l’esordio di coach Saso Filipovski, insediatosi al comando della plancia operativa dell’astronave Virtus Roma pochi giorni addietro.
Ma, attenzione, il pubblico ha incitato a lungo i propri beniamini (presente anche una buona ed appassionata rappresentanza senese), ma la gara non è stata affatto un concentrato di adrenalina pura, anzi. Al Palalottomatica ci si guardava nei volti questa sera come se nell’aria si potesse ricreare la stessa atmosfera magica del 21 marzo 2010 nel campionato scorso, allorquando la Virtus di Boniciolli sconfisse in una gara tesa, vibrante e quasi unica nel suo genere la corazzata toscana, regalando una sera, una settimana di vera gioia al popolo virtussino nel ricordo del Boniciolli festante pugni al cielo, esultare e festeggiare con tutti in piedi per una Virtus Roma tarantolata che aveva ucciso Siena nel tripudio generale.
Questa sera le cose sono andate ben diversamente invece.
Oddio, Roma ci ha provato nel primo quarto, a reggere l’urto di una Siena priva di Bo McCalebb (anche Roma lamentava l’assenza di Luca Vitali come domenica scorsa, ndr), con un discreto Zizis nel cercare di far andare i suoi da un lato all’altro del campo, ma incontrando un pò di problemi soprattutto, udite udite, al tiro da fuori con spazio con quasi tutti i suoi cecchini. Tutti tranne David Moss, ottimo nel cercarsi lo spazio giusto ed il momento giusto per colpire da 3, sarà alla fine l’MVP della gara. Siena andava sul 6-11 al 4° ma la Virtus rintuzzava il tentativo d’allungo con Crosariol e Washington (benino il primo, malino il secondo del corso della gara), ed addirittura con Dasic operava il sorpasso al 7°, 15-14. Kaukenas faceva il suo ingresso in campo e subito dopo era il turno di Lavrinovic ma Roma difendeva forte e bene con Smith che, dopo due bombe a segno all’inizio, si annullava proprio su Kaukenas limitandolo. Roma sbagliava a sua volta parecchio al tiro ma trovava con Gordic la tripla del massimo vantaggio nella gara, 20-14 al 9°, con Stonerook ad infilare dalla lunga a sua volta ad interrompere un parziale di 7-0 aperto. Djedovic siglava il positivo 22-17 per i suoi al primo intervallo. Siena imballata in attacco dopo un buon inizio, Roma a difendere forte ed a concludere con precisione non eccelsa ma quanto bastava ed anche con qualche bel sprazzo di gioco di squadra, finalmente.
Secondo quarto e la musica cambiava. Traore illudeva il Palalottomatica all’11° 24-19 dopo Kaukenas ma da quel momento il tamburo della difesa senese cominciava a battere un ritmo che stritolerà la Virtus a mò di pitone. Pianigiani metteva in campo i pretoriani Ress e Carraretto chiudendo a doppio giro l’ingresso in area e per Roma iniziavano i dolori. Il duo slavo Dasic e Djedovic cercava di tenere a galla una Roma che adesso attaccava decisamente senza fosforo: uno, due passaggi al massimo e conclusione, spesso errata ma questo anche perchè Siena non consentiva adesso di portare palla in avanti in tranquillità come accaduto nel primo periodo. Al 16° il pretoriano Carraretto siglava il contro-sorpasso, 28-29, che Roma non riuscirà mai più a ricucire e confezionerà un parziale di 0-6 assieme ad Aradori e Rakovic (28-33 al 18°). Solo Datome s’opponeva al vuoto di gioco offensivo con una tripla delle seu, si chiudeva al fischio lungo della sirena sul 31-34 per i toscani, con solo 10 punticini all’attivo dei padroni di casa e la Pianigiani’s band in controllo del match.
Ed il terzo quarto sanciva la sensazione con cui si era chiuso il secondo periodo. Siena metteva in ghiaccio la partita non tanto nel punteggio quanto con l’atteggiamento in difesa, facendo andare a vuoto l’attacco di Roma, ad esempio pressandolo sul nascere per far scorrere secondi preziosi; costringendo spesso Gordic o Washington a girare al largo dall’area e limitandoli, soprattutto il play bosniaco che si vedeva spesso costretto a fermare il palleggio senza sapere cosa fare. Dasic era l’unica sponda offensiva sicura nel mare incerto del territorio senese che con Hairston dava al 23° il +8 ai suoi (38-46), con anche il solito Djedovic a cercare di trovare crepe nel munito muro biancoverde. Filipovski cercava sangue e carne da Crosariol, questa sera in discreta serata ma David Moss ancora eppoi Kaukenas davano il +12 al 30°, 50-62. Niente da fare per una Virtus ingolfatasi e forse spentasi emotivamente, neanche un tecnico sancito dal solito Facchini a Pianigiani dava ossigeno ai Giallorossoblu, si finiva il periodo sul 51-61.
Quarto finale e Siena volava a +13 con Lavrinovic, pescato solo sotto canestro, solo Gordic e Djedovic rispondevano presente a referto ma sempre senza un’idea precisa di cosa fare, a differenza del primo quarto. La fiamma stava inesorabilmente spegnendosi e con essa la speranza di battere Siena, dall’altro lato della barricata invece un Pianigiani sereno e molto più tranquillo del solito, segnale che la gara scivolava verso i binari più congeniali alla sua squadra. Tripla di Datome al 37° per un illusorio 61-68 perchè sul recupero del possesso dopo un fischio molto dubbio pro-Roma che consegnava la preziosa sfera a Gordic per cercare un nuovo, importantissimo avvicinamento, lo stesso play perdeva scioccamente la palla facendo ben capire la dura realtà. E finiva così, stancamente, 67-73 con gli Alieni senesi in totale controllo della gara a suggellare, qualora ci fossero dei dubbi, che almeno in Italia nonostante perda qualche pedina importante strada facendo è sempre lei quella da battere se si desidera portarsi il tricolore a casa.
A nostro avviso una grandissima prova di maturità quella del Montepaschi questa sera, una prova di forza, di consapevolezza della propria essenza come gioco e come squadra, con il coadiuvo di questo mix che nasce dalla propria esperienza e da una consolidata mentalità vincente trasmessa da un certo Simone Pianigiani a limitare i danni all’inizio, a far sfogare la solita Virtus bava-alla-bocca del primo quarto (raramente quest’anno l’Urbe ha sbagliato il primo periodo di gara), e pur non tirando affatto bene dalla distanza e con spazio con i suoi mortiferi, soliti cecchini, è riuscita lentamente a chiudere ogni spazio nel dipinto ed a costringere la Virtus ai soliti “uno, due passaggi e tiro a canestro”, che ha fatto andare in bambola l’attacco capitolino senza che lo stessa Lottomatica se ne accorgesse, finendo nella trappola come il più classico dei più ingenui topolini, inebriato dall’odore del cacio.
Eppoi si sa, i miracoli accadono di rado perchè ri-battere Siena in casa come accaduto a marzo scorso era pura follia sperar, e se poi si guardano le cifre si scopre che, ad esempio Traore e Smith fanno entrambi zero di valutazione finale giocando 16 minuti il francese e ben 29 il Ragno. Per battere Siena, ieri, oggi e sicuramente anche domani con l’arrivo di un certo Marco Jaric nel roster, occorre una prestazione maiuscola da parte di tutti e che questi “tutti” vadano, appunto, tutti nella stessa direzione.
La separazione da Boniciolli è stato un errore se si era deciso di farlo da tempo perchè se è vero, come dichiarato da Tanjevic alla Rosea in settimana, che Boniciolli non avesse più il polso della squadra, andava fatto prima se si teneva alla Coppa Italia ed ai futuri Play-Offs. Infine, si ricordi che questa sera la macchina da guerra senese ha brillantemente dimostrato che nulla s’improvvisa nello sport come nella vita perchè la stupenda vittoria dell’anno scorso fu preparata dal coach friulano dopo 3 mesi abbondanti di lavoro, perciò sperare di superare la Montepaschi con un neo-coach giunto da pochi giorni al lavoro era solo folclore, nulla di più.
Ora entrambe le formazioni sono attese al primo turno delle Top 16, Roma in casa contro Lubjiana e Siena ad Istanbul, con animo totalmente differente e con ambizioni diametralmente opposte. Intanto, purtroppo, Roma per il secondo anno consecutivo non si qualifica per la Final Eight di Torino e, secondo sempre alcuni rumors, qualcosa ancora dovrebbe cambiare nel roster, sempre nell’attesa che si possa finalmente vedere in pianta stabile Angelo Gigli e che si scelga in fretta e bene, occorre un girone di ritorno da primato se si vuole raggiungere i Play-Offs che, alla luce della prova di questa sera, appare traguardo tutt’altro che scontato.
Sala Stampa
Pianigiani
Sono contento per la partita, molto buona per noi a causa del problema avuto con McCalebb. Siamo stati molto bravi perchè il problema accorso a Bo ha di fatto cambiato molte cose in questi ultimi giorni, soprattutto per il ruolo, per il gioco che abbiamo impostato sulle caratteristiche di Bo, quindi abbiamo cambiato il nostro playbook con chiamate semplici perchè dovevamo giocare molti minuti senza un play vero. Poi anche l’inserimento di Hairston doveva proseguire, quindi sono contento per come l’abbiamo interpretata questa gara. E sono stati bravi tutti i ragazzi, ho chiesto loro di rimettersi in gioco provando nuove cose in attacco e difesa, cercando di vincere con il nuovo assetto ora anche con Jaric, che non sarà facile perchè il momento della stagione è topico ma ci proveremo. L’attenzione di giocare assieme, di costruire assieme è importante aldilà di vincere o perdere contro chiunque, stasera Roma voleva dimostrare molto ma siamo stati in controllo, forse abbiamo sbagliato parecchio in attacco ed abbiamo sofferto il giusto per poi uscire allo scoperto. Ma comunque, aldilà di vittorie e sconfitte, continuare con questa attitudine significa proseguire in futuro al meglio.
No, non credo che Roma muti il progetto italiano, io ho visto i ragazzi della Nazionale bene, Crosariol è andato bene….Gigli e Vitali non han giocato perchè stan male come Giachetti, ma l’allenatore deve vincere le partite, stop, non pensa al progetto o al passaporto. Su Jaric…E’ un giocatore che dobbiamo inserire ma non carichiamo la cosa di aspettative, non so ora McCalebb quando rientra ma è chiaro che in questi due mesi dobbiamo dare il massimo, al momento avevamo come obiettivo Marco Jaric come sostituto di Bo, giocatore che io ritengo sia ottimo perchè non devi spiegargli cosa sia ad esempio una Coppa Italia. Poi lui deve riprendere il ritmo partita, ci vorrà tempo ma sono fiducioso, lui conosce bene il gioco e per noi è importante. Ma il cammino è agli inizi, non sarà facile per esempio andare dopo ad Istanbul con lui, ma va bene così, ci serviva uno in più in quel ruolo e sono molto contento che lui arrivi. Eppoi è uno che ha lo spirito che mi piace, quando gioca gli brillano gli occhi, è motivato e questo mi piace. Tornando su questa sera, dopo il primo tempo che non avevamo tirato mai un libero, non abbiamo mai perso la testa, abbiamo continuato i nostri giochi senza scomporci. Ottima gara di sacrificio con Kaukenas ma anche Ress e Carraretto che han risposto presente ma, senza essere banali, sono andati veramente bene tutti, Moss molto bene anche in attacco. Doveva Marco non dare molto spazio a Smith e ci è riuscito molto bene, poi so cosa possono dare con assoluta regolarità. Sì, abbiamo sofferto un pò troppo a rimbalzo, io la metto come gli stessi errori che abbiamo fatto con lo spazio del tiro da fuori, è un senso di relax che abbiamo subito per il piano gara che avevamo in mente ma sapevamo che su queste cose si giocava la gara, sugli extra-possessi, sulle perse e recuperate, ma abbiamo retto molto bene senza play di ruolo e li abbiamo anche pressati mettendoli in crisi ma via, siamo destinati a soffrire a rimbalzo per come siamo costruiti.
Sì, sto vincendo molto e la cosa mi fa piacere ma io cerco di di stare con i piedi per terra, ho avuto ripeto la fortuna di vincere molto ed è giusto che bisogna cercare di dare sempre il massimo ma senza farsi condizionare dall’umoralità. Poi mi piace andare in palestra, lavorando sempre con il massimo impegno ma sono anche stato fortunato a trovarmi in questa dirigenza in questo momento. Considerazioni sulla classifica….Bene direi, abbiamo perso solo una gara, c’è molto equilibrio, al momento non so chi è andato a Torino ma mi è piaciuto l’approccio perchè abbiamo lottato in ogni gara. L’avversario più pericoloso non so chi possa essere, Milano non ha più la Coppa ma è fatta per vincere, poi con il rientro di Dan…….Loro sono una squadra costruita per vincere quest’anno ma non ho identificato “il nemico”, queste son tutte squadre di valore e dovremo soffrire, Milano salirà ancora ed anche le altre andranno sù, quelle che oggi come Roma ora stanno indietro. Infine, confermo di aver detto che a Torino sarà una competizione “bastarda” perchè l’adrenalina sarà massima e le sensazioni sono estreme in tre giorni.
Ma ad Istanbul tutto questo non basta, il nostro è un girone strano, nessuno ha perso finora in casa tranne il Partizan ma solo una, dobbiamo vincere e ci proveremo a tutti i costi.
Filipovski
Buonasera a Tutti, congratulazioni a Siena perchè ha avuto in mano un buon ritmo della gara, una gara migliore di quella che abbiamo fatto noi, non siamo riusciti a stargli dietro con la stessa energia loro, difendendo e correndo molto come loro e questo ci ha messo sotto pressione. Siamo riusciti a fare molto con il poco tempo che abbiamo avuto da quando sono arrivato ma ora siamo pronti a fare molto meglio da domani in palestra, abbiamo svolto solo 4 allenamenti ma i ragazzi hanno dato tutto e solo con il lavoro duro possiamo crescere. Abbiamo giocato molto bene in difesa ma abbiamo sbagliato un pò troppo in attacco e ringrazio i tifosi che sono stati splendidi, vogliamo il loro sostegno e ci contiamo molto su di loro perchè il pubblico ci da calore e ci teniamo. Crosariol ha ottime doti fisiche, pure Traore, anche lui è un ottimo giocatore e possono giocare molto bene, anche Dasic che può giocare da 4 però devo dire che ci sono mancati gli uomini infortunati. Datome poteva giocare da 4 contro Ress e Lavrinovic insieme ma non abbiamo avuto tempo per cambiare il nostro piano di lavoro, ma ci lavoreremo. Sì, Siena è stata troppo aggressiva e ci ha messo in difficoltà, Dasic è riuscito a dare molto cercando di sgravare Crosariol e Traore dal gioco sotto canestro. Ma vedo però che i ragazzi vogliono lavorare duro, ci credono. Smith è un gran giocatore, analizzando le cifre è un giocatore che va a sprazzi, è chiaro che può giocare meglio di quanto visto, ma Charles deve trovare migliori tiri e migliori giochi però non possiamo caricare tutto solo su di lui. Il playbook di Boniciolli era il suo, io ho il mio modo di allenare ed il modo di leggere il basket, credo in certe cose, va bene così. E’ difficile dire perchè la luce ogni tanto si spegne, avevamo cominciato molto bene ma poi Siena ha giocato molto bene in transizione e ci ha anche impedito di mettere in campo la nostra aggressività, non abbiamo ad esempio utilizzato il bonus dei falli al meglio alla fine del primo quarto. Alla fine della gara, cercando di recuperare lo svantaggio nel quarto finale, ho messo Washington e tolto Datome per cercare di avere maggiore velocità. Gordic sta andando bene e potrebbe entrare nello startin’ five ma tutti possono farlo, io cerco le buone rotazioni e mentre le faccio i ragazzi devono dare il massimo.
Giovedì arriva Lubjiana per le Top 16, sarà una gara particolare perchè ho passato lì 10 anni, ho vinto tanti titoli ed ero assieme a Dzovc due anni fa, Lubjiana è stata una grande esperienza per me ma voglio vincere con la Virtus Roma ed ora è questo quello che conta.
Lottomatica Virtus Roma- Montepaschi Siena 67-73
Parziali: 21-17; 10-18; 20-27; 16-11
Progressione: 21-17; 31-35; 51-62; 67-73
Tabellini: http://195.56.77.210/game/64265.html
MVP: a parte un ottimo David Moss, assolutamente principesco nella selezione dei pochi tiri fatti ma con percentuali perfette (2/3 da 2, 2/2 da 3, 80% complessivo, 3 rimbalzi e ben 6 falli subiti), con 12 punti in carniere con 23 di valutazione finale, ed un Vlade Dasic dall’altra parte preciso e deciso, 14 p.ti con 18 di valutazione (7 rimbalzi con però un 0/4 da 3 ma anche 4 recuperi), la palma del migliore in campo va al pubblico senese presente al Palalottomatica che compone una scritta, durante la gara, con delle magliette bianche con delle lettere nere sopra, che recitava “Toti resta”, facendo ben comprendere il perchè la Toscana viene da sempre reputata in Italia la patria natìa dell’umorismo e del buon umore.
WVP: E’ veramente inusuale vedere Lavrinovic con 1, solo 1 di valutazione. Passaggio a vuoto, capita. Peggio di lui Traore e Smith che assieme fanno zero di valutazione finale per 13 punti assieme.
Fabrizio Noto/FRED