PESARO – In settimana il coach Dal Monte aveva pubblicamente richiamato i suoi a dare un segnale forte in occasione dell’avvio del girone di ritorno; un segnale di concretezza e voglia di vincere con il quale si potesse finalmente mettere alle spalle il periodo negativo di questo ultimo mese.
Così è stato, perché la Scavolini Siviglia contro la Cimberio Varese ha messo in mostra una prova di carattere e, questo è quello che conta maggiormente, è tornata alla vittoria proprio contro una diretta concorrente per un posto al sole nei playoff ed appaiata, fino a questa sera, a quota 14.
Per tutto il resto ci sarà tempo per lavorare perché al di là dei due punti, i pesaresi sono apparsi ancora convalescenti e lontani dalla forma migliore ma d’altra parte, come sottolineato dallo stesso coach Dal Monte in sala stampa, questa partita era troppo importante da vincere e non importa come sia venuta.
In effetti non era certo questa il match in cui giocare di fioretto visto che la tormentata settimana trascorsa dai padroni di casa ha portato la Scavolini Siviglia a dover rinunciare ad Aleksandrov per un fortissimo virus intestinale, ad avere Lydeka fortemente debilitato per lo stesso motivo, Collins in camposolo per una decina di minuti per una botta rimediata in allenamento ed anche Hackett con qualche acciacco rimediato in settimana.
La Cimberio invece si è presentata con la formazione al completo in cui esordiva la guardia australiana di passaporto irlandese Damien Ryan, tesserato a gettone fino alla fine di febbraio al posto di Jobey Thomas.
I varesini, pur non facendo nulla di trascendentale, hanno avuto il merito di riuscire a cambiare volto nel corso della partita, passando dall’essere una combriccola con poco nerbo nel corso della prima frazione, all’essere una squadra tosta, non certo eccezionale visto il periodo di scarsa forma che sta trascorrendo anch’essa, ma almeno desiderosa di portare a casa i due punti fino all’ultimo secondo.
Viste le premesse appare quasi inutile evidenziare come non si sia trattato affatto di un match spettacolare; al contrario entrambe le formazioni hanno mostrato di essere ancora lontane dalla migliore forma ed hanno evidenziato anche tutti i problemi che ancora le attanagliano, quali un attacco ancora palesemente in difficoltà come quello della Scavolini Siviglia ed una difesa varesina che si è tenuta a galla solo con lo smodato ricorso al fallo e grazie alle difficoltà avversarie di cui si è detto.
Tuttavia, come si diceva, l’importante per entrambe era vincere; alla fine l’onore va a Pesaro che l’ha spuntata meritatamente e riparte dai dati positivi della partita, ovvero un Almond che pare finalmente ed improvisamente ritrovato ed un encomiabile prova collettiva di grinta e volontà.
Pronti via e Varese balza in un lampo sul 5-0 con Goss e Righetti. Dal Monte, viste le assenze, parte con l’inedito quintetto composto da Collins, Diaz, Almond, Bartolucci e Cusin, ma evidentemente i suoi sono piuttosto contratti, come testimoniano le tre palle perse nelle prime tre azioni; buon per i padroni di casa che Cusin suona subito la carica ed anche Collins riesce a lasciare il suo segno con una tripla prima di tornare definitivamente negli spogliatoi, così i pesaresi si portano immediatamente in vantaggio sul 6-5.
Una volta rotto il ghiaccio tocca al redivivo Almond che, dopo un inizio ancora una volta balbettante, trascina i suoi per il resto del primo quarto segnando 8 punti con un percorso netto al tiro e mettendo il suo sigillo sul 26-17 con cui si conclude la frazione.
Nei primi dieci minuti la Cimberio è stata al limite dell’inguardabile, manifestando grossi problemi in difesa ma soprattutto giocando un basket offensivo abulico in cui il gioco sotto canestro viene quasi del tutto ignorato per fare largo ad un vero e proprio abuso del tiro da tre; al contrario la Scavolini Siviglia sembra reagire al meglio ai propri problemi di formazione mandando a segno già sette dei propri giocatori a referto e mettendo in mostra un gioco gradevole che lascia pensare ad un match tuto sommato in discesa.
In effetti anche l’avvio di secondo quarto lascia intatta questa sensazione; in apertura Diaz, con cinque punti in fila, manda i suoi sul +11 (31-20) e a metà frazione si è ancora sul 34-28 con una tripla dell’inaspettato Bartolucci.
A questo punto la Cimberio sembra finalmente svegliarsi dal torpore e non è un caso che ciò avvenga proprio in concomitanza con l’ingresso in campo di Fajardo; lo spagnolo sarà una vera e propria spina nel fianco per gli avversari per tutto il resto del match (alla fine 16 punti e 9 rimbalzi per lui), e la sua presenza, unita ad una difesa finalmente più aggressiva ed anche ad un accenno di zona, portano gli ospiti sul -5 (35-30).
Tuttavia la reazione di Varese sembra un fuoco di paglia perché dopo quasi tre minuti di digiuno il ghiaccio è rotto ancora da Bartolucci e poi, in chiusura di tempo, la formazione di Recalcati si perde di nuovo, subendo un parziale di 10-2 che la porta al nuovo massimo svantaggio (45-32) all’intervallo.
Al ritorno in campo la partita cambia improvvisamente volto: dopo avere toccato il + 15 proprio in apertura con Almond, la Scavolini Siviglia forse comincia a sentire le tante assenze e si affloscia, come da’ltra parte spesso le accade al ritorno in campo dagli spogliatori.
Varese comincia a giocare con la clava e si carica di falli ma comincia anche a mettere grande pressione sugli avversari che per lunghi tratti del quarto non ci capiscono più niente; è il solito Fajardo a dominare sotto i tabelloni ed a suonare la carica, cui si aggiunge un concreto Goss ed anche qualche buona iniziativa di Kangur e Ryan.
Pesaro subisce così un parziale di 6-17 che porta gli ospiti a -2 (51-49) quando mancano ancora quattro minuti e messo alla fine del quarto ed un’eternità alla fine della partita; una tripla di Kangur sigla il pareggio a quota 54 e poi un libero di Goss da il primo vantaggio esterno da tempo immemore.
Il terzo quarto si conclude sostanzialmente in parità (58-57) ed è il preludio ad un’ultima frazione anch’essa di grande equilibrio.
Varese continua a caricarsi di falli e raggiunge ben presto il bonus, così Rannikko deve uscire per raggiungimento del limite ed anche Slay è costretto a giocare con quattro penalità; buon per gli ospiti che la Scavolini Siviglia sbaglia qualche libero di troppo ma, pur i evidente addebito di ossigeno, riesce ad allungare sul 70-63 a poco meno di tre minuti dalla fine, sospinta da Hackett e da un Almond nelle vesti match winner.
La partita ancora non è finita perché il solito Fajardo propizia la rimonta con cui gli ospiti si riportano in parità a quota 70 e poi in vantaggio sul 71-72 con un canestro di uno Slay fin lì abulico che avrebbe un sapore di vera e propria beffa; mancano infatti solo 20 secondi ma, dopo il time out chiamato da Dal Monte, Diaz riesce a centrare il canestro decisivo perché sul ribaltamento di fronte Goss pesta la linea di fondo e poi sulla rimessa si fa cogliere in un fallo antispotivo che chiude la contesa.
Spogliatoi
Dal Monte: Evito di parlare di chi mancava tra i nostri perché non voglio cercare alibi. Voglio parlare solo della partita, dei ragazzi che c’erano e di quello che hanno cercato di fare in campo: in effetti è giusto e doveroso valutare la prestazione di quelli che hanno giocato. Era senza ombra di dubbio una partita importantissima per tanti motivi e soprattutto per il momento di assestamento che stiamo passando; in una stagione esistono sempre delle partite in cui la cosa più importante è vincere e questa era una di quelle. Oggi ce l’abbiamo fatta e va benissimo così; è relativamente importante come l’abbiamo ottenuta, viste le condizioni in cui eravamo oggi. I miei giocatori meritano quindi un grande applauso perché proprio per questi motivi non era una partita affatto semplice.
Recalcati: Per noi è stata una partita dai due volti. Il primo tempo è stato pessimo e giocato molto male come scelte: abbiamo mosso poco la palla ed abbiamo esagerato nel tiro da tre; così abbiamo consentito alla Scavolini Siviglia di distendersi bene in attacco. Siamo andati meglio nel secondo tempo: pur essendoci caricati presto di falli siamo riusciti a giocare con maggiore energia, difendendo meglio e di conseguenza avendo tiri più facili in attacco. Poi nel finale siamo ricaduti in qualche errore, abbiamo perso troppi palloni (10 nel solo ultimo quarto), e Pesaro alla fine ha vinto con merito. Noi ci abbiamo provato fino alla fine ma siamo stati troppo discontinui.
Scavolini Siviglia Pesaro – Cimberio Varese 74-72
Parziali 26-18; 19-14; 13-25; 16-15
Progressione 26-18; 45-32; 58-57, 74-72
Tabellini http://195.56.77.210/game/64278.html
Mvp A sorpresa fa la sua comparsa in questa sezione Morris Almond che, rinfrancato forse dal ritorno nello starting five (a dir la verità un po’ forzato da assenze ed acciacchi vari), esce a sorpresa da un periodo a dir poco buio e mette in mostra una prestazione da 18 punti con il 67% al tiro ed a cui aggiunge anche 4 palle recuperate. Da segnalare comunque il losing effort di Mr Utilità Diego Fajardo, capace da solo di ribaltare la prestazione fin lì incolore dei suoi.
Wvp Il fischiatissimo ex Ron Slay non ha certo brillato ma forse la palma del peggiore in campo va ex aequo alla coppia italica Galanda – Righetti, veterani di mille battaglie insieme al coach Recalcati, ma apparsi oggi veramente in grossa difficoltà da un punto di vista fisico.
Giulio Pasolini