CREMONA – L’anno scorso Cioppi venne esonerato dopo otto sconfitte in nove giornate, unico successo arrivato in gennaio contro Varese, alla seconda giornata di ritorno, dopo una sconfitta pesantissima a Cantù, per mano dell’ex Trinchieri. La settimana dopo si giocava in casa la sfida contro il fanalino di coda Ferrara, vitale per la salvezza. Attualmente Mahoric ha perso otto delle ultime nove partite, unico successo arrivato in gennaio contro Treviso, ed è reduce da una sconfitta contro Cantù, in casa propria, per mano dell’ex Trinchieri. Ah, è la seconda giornata di ritorno e la settimana successiva c’è Brindisi a Cremona, fanalino di coda. Le analogie sono inquietanti, c’è solo da vedere se la fine di Mahoric sarà la stessa del tecnico pesarese ora in Legadue a Jesi. Pur con tutte le attenuanti del caso (rotazioni cortissime ed acciacchi ed infortuni svariati tra pedine chiave del roster), gli alibi ormai sono finiti per tutti.
Partita nel complesso bruttina, giocata da due squadre di classifica e qualità ben diversa, ma che sulla carta dovrebbero puntare sempre e comunque su schemi e buone letture. Il piano gara di Mahoric era quello di cercare di limitare il più possibile la spaventosa potenza di fuoco dalla lunga distanza di Cantù, potendo disporre tra le proprie fila di tiratori micidiali. Le statistiche finali dicono che il piano è stato rispettato, con Mazzarino e compagni che tirano 5/16 dalla lunga distanza, abbondantemente sotto media. In compenso catturano 41 rimbalzi – contro i 32 avversari – di cui undici offensivi e nel complesso fanno malissimo con i lunghi come Marconato, Leunen ed Ortner, questi ultimi due autori di una doppia doppia a testa. Che Trinchieri sia un allenatore di livello clamoroso ormai è noto a tutti, anche stavolta dimostra contro Mahoric, uno che a dispetto dei risultati qualcosina la sa fare, che a legger la partita e disporre i propri uomini ormai ha pochissimi rivali in Italia. Conscio di cosa Cremona avrebbe cercato di fare per limitare la propria squadra, ha cominciato fin dall’inizio a servire con continuità gli uomini nel pitturato, aiutato da giocatori di esperienza e classe come Mazzarino. Nome non casuale, perchè nella serata di indisponibilità di Tabu e di ordinaria amministrazione per Green – non a livello di cifre, sempre buone, ma di impatto complessivo sulla gara – sfodera una gran prestazione anche in sostituzione del succitato Mike alla regia, piazzando la tripla che indirizza la gara su una transizione mal difesa da Cremona.
E’ l’ultimo quarto a decidere l’incontro, con Cantù che nella seconda metà di gara spesso e volentieri tiene il naso davanti senza però mai riuscire a piazzare la zampata decisiva. Sono i rimbalzi offensivi di Leunen ed un paio di buoni canestri di Ortner, oltre alla tripla del Cardinale, a scavare il solco decisivo, seppur risicato. Dall’altra parte Rowland fa e disfa come suo solito, piazzando una tripla pesante ed un paio di decisioni criminali, comunque poco aiutato dall’altro moro Foster e da capitan Milic. Il possesso per il pareggio lo spreca proprio Je’Kel che spara una tripla necessariamente forzatissima e fuori equilibrio, che scheggia appena il ferro. Soprattutto però, la squadra non ha potuto contare sull’apporto di Drozdov, che sarebbe anche tornato dopo un infortunio alla schiena – era in campo anche con Siena sette giorni prima – ma che in trenta minuti è riuscito a far praticamente solo danni. A posteriori, essersi giocati la partita fino all’ultimo secondo senza il proprio giocatore di maggior impatto – e con il suo sostituto non naturale, ovvero Formenti, fuori gara tanto quanto lui – è quasi un miracolo.
Ora a Cremona ci si aspetta una settimana di fuoco: che sia per possibili decisioni sull’allenatore o per altrettanto possibili nuovi arrivi (questi necessari indipendentemente da cosa si deciderà sul tema coach), il dato di fatto è che prima della sfida salvezza qualcosa succederà.
Vanoli Braga Cremona – Bennet Cantù 68-71
Parziali: 19-16; 17-21; 17-18; 15-16
Progressione: 19-16; 36-37; 53-55; 68-71
MVP Difficile trovarne uno, tutto sommato non si son viste grandi prestazioni nemmeno tra chi è uscito vincente. Per le cifre Leunen ed Ortner, per le giocate nei momenti decisivi Mazzarino, per la gestione Trinchieri.
WVP Drozdov, Drozdov ed ancora Drozdov. Le cifre – due punti, uno su sei dal campo, tre perse e meno uno di valutazione – per quanto allucinanti non dicono tutto. Due airball da tre punti, un paio di errori su tiri aperti che avrebbero potuto far cambiare la partita. Se altre volte ha salvato la patria, stavolta l’ha affondata. Ah, per onor di cronaca, trovarne uno che si salva tra i biancoblu è impresa impossibile, giusto perchè non si diano tutte le colpe alla prova pessima dell’ucraino.
Sala stampa
Mahoric
Siamo veramente arrabbiati per questa sconfitta, abbiamo fatto molti errori, non solamente a livello di palle perse, ma anche tattici, di letture. Contro Cantù, una squadra di altissimo livello, era tutt’altro che semplice, ma questa, come il fatto che avevamo addosso molta pressione, non può essere usata come scusa per giustificarci. Avevamo bisogno di un paio di azioni in attacco favorevoli per portarla a casa. Ogni dettaglio è importante, soprattutto quando perdi per un possesso di distanza, ci sono tanti aspetti su cui si può discutere, non sono certamente soddisfatto su molti aspetti della nostra gara, rimbalzi offensivi su tutti.
Trinchieri
Credo che lo specchio di come puoi giocare una partita contro una squadra ben allenata come la Vanoli sia nei nostri ultimi quattro possessi difensivi, in cui abbiamo fatto un errore e tre difese eccellenti. In una gara del genere, in cui le motivazioni degli avversari sono molto forti, devi cercare di fare meno errori possibili. Non è stata una bella partita, difficile che lo fosse per il tipo di incontro, ma sono molto soddisfatto perchè pur non avendo giocato una gara di qualità assoluta abbiamo fatto esattamente quello che dovevamo fare per portarla a casa.
Paolo Sinelli