ROMA – Dopo la vergognosa prestazione di Tel Aviv, la Lottomatica Virtus Roma, al cospetto anche del Presidente del CONI Gianni Petrucci, “allarmato” forse dalle voci di un Toti ormai al passo d’addio alla guida del sodalizio virtussino, asfalta come il versamento di una colata di catrame in strada un’orribile Scavolini Siviglia Pesaro, talmente brutta da far scappare anzitempo i propri stupendi tifosi, giunti al Palalottomatica a sancire una storica amicizia che dura da decenni.
Con Andre Collins fermo al pino per un fastidioso guaio muscolare accusato giovedì in allenamento, la Vuelle è apparsa come la Lottomatica di Tel Aviv in Eurolega: molle, inconcludente, assente in troppi dei suoi uomini chiave per poter sperare non solo di vincere ma anche di farla franca contro una Virtus che doveva farsi perdonare la pessima figuraccia in terra d’Israele. Spettacolo vietato ai deboli di cuore di sponda biancorossa il terzo periodo dei marchigiani, nel quale i propri beniamini hanno sbagliato di tutto e di più senza capire nulla di come attaccare la buonissima difesa dei padroni di casa. Imbarazzante vedere questa Scavolini, ma vanno dati meriti anche alla Virtus che ha fatto man bassa degli avversari annichilendoli nel terzo periodo con un parziale da 29-3. Fantastico Djedovic, che al 30° già poteva vantare un 32 di valutazione con 23 punti, 6 falli subiti, 2 assist e 3 rimbalzi ma soprattutto una leadership che, per un ventenne, sembra quasi incredibile quanto sia reale. Buonissimo anche Vlade Dasic che ha fatto vedere le madonne a tutti quanti avessero voglia di arginarlo, bene anche Crosariol, in ripresa e nettamente vincitore nel duello tricolore contro Cusin, assente ingiustificato.
Ma più delle parole scritte, alla fine, parlano le cifre: valutazione totale per Roma 112 contro 38 di Pesaro, null’altro da aggiungere.
La cronaca.
Pesaro parte forte cercando spesso Cusin sotto il vetro romano e son subite scintille con Crosariol che però, alla lunga, vince il duello piazzando una stoppata e mezza al dirimpettaio in maglia rossa e sigla ben 5 dei 10 punti con cui Roma va in avanti al 5° (10-7), aiutato anche da Datome che ne piazza un’altra di stoppata al centro pesarese. Hackett fatica a trovare fluidità nella manovra, Diaz sembra appannato mentre non si hanno notizie da Aleksandrov che arranca dietro a Dasic. Traini lo rileva ma le cose vanno peggio per la manovra pesarese, Djedovic ne approfitta e piazza il massimo vantaggio al 7° con 4 punti di fila, l’ultimo canestro grazie ad una rubata proprio al giovanissimo play marchigiano, 19-12, decisamente in crisi. Logico tempo chiamato da Dalmonte ma al rientro il play non lo assiste affatto, altre perse e Roma vola con Djedovic ancora e Traore, 24-12 all’8°. Roma gioca quasi sul velluto, tripla ancora di Djedovic eppoi di Smith, Pesaro sembra cotta, stordita. Virtus che corre ed alza il ritmo, Dalmonte ruota i suoi a mò di giostra, entrano tutti ma Hackett da la scossa al 9° e spezza il 15-0 di parziale con 5 punti di fila, 30-17. Traore insiste, 32-17 ma Hackett, adesso sveglio ed attivo, non molla e da solo quasi mette in crisi la difesa della Virtus. Finisce il primo parziale con la Virtus che non t’aspetti e Pesaro che non sembra esserci in campo, Almond sigla un tape-in e si va sul 32-21. L’Urbe chiude il primo quarto con un quasi irreale 12/16 totale al tiro con 3/3 da 3, roba da fantabasket.
Secondo quarto e Pesaro parte a zona ma Datome la buca con una sua tipica tripla. Hackett si danna l’anima mentre Diaz sparacchia a salve ma anche dall’altra parte, prima Gordic eppoi Smith scheggiano il ferro dalla lunga. Non si segna più come nel primo periodo, cala il ritmo anche a causa della zona pesarese ma Smith si rifà, +17 per Roma al 13° (38-21). Diaz finalmente da cenni di vita con una tripla con tanto spazio, imitato da Dasic però da due. Hackett fa ammattire Washington, l’unico a sembrare avulso dalla buona prova collettiva dell’Urbe: spinge, lotta ma sembra veramente l’unico in casa Vuelle e costringe Filipovski a chiamare time-out dopo l’ennesima penetrazione positiva (42-30 al 17°). Al rientro Crosariol s’ingambera sulla “uomo” ordinata da Dalmonte ma Pesaro non ne approfitta sino a quando D-Wash ne combina un’altra delle sue lanciando in contropiede Almond. Roma adesso soffre palla in mano, Pesaro ricuce lo strappo con un parziale di 0-8 sempre con Almond che mette dentro un altro tape-in, si chiude il periodo 42-36 con la Virtus a secco per 5 minuti complessivi, dal 15° al 20°.
La Lottomatica rientra in campo solo due minuti prima dell’inizio del nuovo quarto, segno che Filipovski avrà fatto sentire la sua voce nell’intervallo. Dalmonte da ancora fiducia a “Chi l’ha visto” Aleksandrov ed il serbo lo ripaga….Commettendo subito fallo in attacco. Cusin fa peggio sbagliando l’impossibile da zero centimetri ed Hackett sfonda su Datome: una Caporetto per Pesaro ! Parziale pro-Roma, 4-0 con Dasic da 3 ma il gioco sponda Giallorossoblu latita, non incanta (47-36 al 22°). La Vuelle cerca di stringere le maglie ma il risultato è 5 falli in 2 minuti e 24 secondi di gioco, +12 di nuovo per l’Urbe sempre con Dasic. Pesaro è di nuovo ingrippata in attacco, Djedovic insiste e nuovo time-out per Dalmonte che non sa proprio a quale santo votarsi (50-36 al 24°), dopo la persa di Morris Almond. Al rientro in campo non accade nulla di nuovo per la Vuelle anzi, le cose peggiorano sensibilmente: non si contano più gli orrori che tutti compiono, anche perchè Roma non molla un centimetro ed al 27° si è sul 62-36, trattasi di gara virtualmente chiusa con Nihad Djedovic sugli scudi e gol di Lydeka al 28° (62-38), che evita di migliorare l’orrendo record di Treviso ad Avellino della settimana scorsa di un solo punto nel terzo periodo.
I tifosi di Pesaro van via sconsolati, applaudendo i loro dirimpettai romani che li omaggiano in egual modo ed il quarto periodo è cronaca buona solo per la panchina romana che si svuota anche con Tonolli e Iannilli ed i giovanissimi Marchetti e Staffieri.
Bene per Roma ma questa Vuelle questa sera ha decisamente facilitato il compito a Filipovski & Co., sorretta dall’asse Dasic-Djedovic e corroborata da Traore in attacco anche se la sua prova è da rivedere in chiave difensiva, come sempre. Per Pesaro un amaro viaggio di ritorno: così non va, tocca scuotersi altrimenti i Play-Offs rimarranno una chimera anche quest’anno.
Sala Stampa
Dalmonte
E’ chiaro che potrei tralasciare i primi venti minuti in cui abbiamo giocato benino, subendo subito un break che poi abbiamo recuperato. Comunque al ventesimo eravamo 42 a 36, avendo ripreso una gara anche a livello di trend emotivo. Poi abbiamo parlato di quanto dovevamo far meglio negli spogliatoio, abbiamo deciso d’attaccare il terzo periodo ed abbiamo preso 29-3. Ora, se avessi una spiegazione tecnica, se avessi qualsiasi cosa alla quale appellarmi ve la direi ma nulla spiega il tracollo del terzo periodo. Una cosa è certa: dobbiamo avere la capacità di avere una presenza migliore, non essere condizionati da due errori consecutivi, che non devono poi…..Inquinare il terzo ed il quarto possesso, altrimenti si deraglia. Poi avete visto quello che è accaduto perchè alla fine la gara è finita lì, dobbiamo essere onesti perchè è logico dire che sia finita lì. Ed è un grande rammarico perchè l’avevamo ripresa alla fine del secondo periodo, e quella presenza che volevo c’era stata sino al 20°. Ma sia chiaro, chi vi parla è in prima fila a prendersi la responsabilità di quello che avete visto, non sono alla ricerca di frasi popolari e comunque vi dico che non dobbiamo più fare queste prestazioni per i nostri tifosi. Non cerco consenso, cerco di rispettare il nostro pubblico, cerco di prendermi le mie responsabilità di come questa squadra gioca in campo. Non possiamo mortificare così ragazzi che fanno chilometri e spendono tempo e denaro per seguirci.
Credo che noi dobbiamo avere questo senso del dovere e dell’orgoglio, e smettere di farci condizionare con gli errori in serie. Sì, purtroppo il terzo quarto sta diventando un problema, anche con Milano e Treviso abbiamo subito così ma potrebbero essere diverse cose, forse non un sufficiente riscaldamento….Mentale, più che fisico. Ma penso sia un problema di superare a molla il rientro nel clima della gara dopo l’intervallo. Ripeto, abbiamo sbagliato un contropiede, una semi-schiacciata eppoi….Giù, il vuoto, ci siamo persi e parliamo di 9 palle perse e 9 tiri errati. Non credo che Roma abbia inciso più di tanto, senza offendere nessuno. L’assenza di Collins ? Non credo che abbia inciso più di tanto, non amo appellarmi agli assenti, avevamo uomini pronti ed eravamo in gara anche senza Collins, eppoi non è nel mio stile parlare dei singoli, non voglio esprimermi sulle singole prove.
Filipovski
Sono soddisfatto dei miei giocatori per la gara, una grande prestazione dopo la brutta sconfitta di Tel Aviv, ero timoroso alla vigilia ed era molto importante per noi ed anche per me questa vittoria, la prima in casa. Abbiamo avuto una grandissima difesa e la Scavolini forse avrà sofferto troppo l’assenza di Collins ma noi abbiamo giocato molto bene in difesa. Ci sono molte ragioni che possono spiegare il perchè di questi alti e bassi ci sono tante cose che si potrebbero dire, è la consistenza che stiamo cercando, allernandoci con costanza e con pazienza. Stiamo cercando di trovare sempre il meglio ma non credo che ci siano dei particolari motivi che spieghino i su ed i giù di queste prestazioni. Ma la cosa più importante è che si combatta sempre. Io pure come nuovo coach sto cercando di capire come pormi al meglio con i ragazzi. Sì, Dasic ha fatto una buonissima prova, molto positiva in tutto mentre con Washington…..Darius sì….Ha qualche difficoltà ma non voglio parlare dei singoli, mi piace sempre parlare con tutti i miei ragazzi quando tornano in panchina ma non vuol dire che Darius non sia importante, eppoi all’inizio ha condotto bene la gara. Abbiamo un roster con un ultimo rinforzo che potremmo prendere ma al momento non ci penso, cerco di dare il massimo con questi ragazzi e di farli rendere al meglio.
Poi non sono io a decidere, ci pensano Boscia ed il Presidente. Sicuramente la fase d’allenamento e le due gare a settimana son difficili con un roster ridotto ma andiamo avanti così. Non ho la bacchetta magica, non posso prevedere cosa potremmo fare a Barcellona, io cerco sempre di vincere e posso solo dire che andremo come sempre a dare il massimo, del resto Maccabi e Barcellona sono squadre che puntano a vincere il titolo e noi potremmo opporci giocando il nostro sistema, il nostro gioco e spero tanto di disputare una partita migliore di quella vista a Tel Aviv. Non dobbiamo farci schiacciare, questo è importante, sarà difficilissima ma dobbiamo stare con i piedi per terra quando si vince come questa sera con un grosso scarto e con una buona prova. Ed i giocatori pure devono convivere con buone prove e brutte sconfitte.
Lottomatica Virtus Roma – Scavolini Siviglia Pesaro 85-53
Parziali 32-21; 10-15; 29-3; 14-14
Progressione 32-21; 42-36; 71-39; 85-53
MVP: Se Nihad Djedovic sgretola l’attacco di Pesaro con 7 palle recuperate e con i 23 punti all’attivo (30 di valutazione finale), si regala un’altra prova maiuscola, va segnalata però la presenza del “gemello” Dasic. Ben 25 di valutazione con 16 punti, 8 rimbalzi (gli stessi di Crosariol e Smith, tanto per intenderci), percorso netto al tiro (4/4 da 2, 2/2 da 3, 6/6 dalla lunetta), 3 palle recuperate e 3 falli subiti. Oramai una colonna del gioco virtussino. Menzione anche per Dani Hachett. Alla fine del primo tempo, dei 36 punti di Pesaro ben 14 erano suoi. L’ultimo ad ammainare bandiera con 18 punti finali e 7 rimbalzi.
WVP: Washington è in evidente stato di devoluzione. Chiude con un mortificante -1 di valutazione finale, era -5 all’intervallo. Per Pesaro….Meglio non infierire ma le prove di Aleksandrov e Diaz, come quella di Cusin, sono da non ripetere più, se non altro per amor proprio.
Fabrizio Noto/FRED