TORINO – Dopo Siena-Pesaro e Bologna-Montegranaro, domani sarà la volta delle altre 4 damigelle al Gran Ballo della Coppa Italia Agos Ducato in quel di Torino. Se Milano contro Avellino rappresenta diverse incognite, alla luce delle recenti debacle in casa Olimpia e dell’ultima spettacolare vittoria irpina ai danni delle V Nere, l’altro quarto sarà forse quello potenzialmente più spettacolare tra Cantù e Biella, tra due attacchi e due giochi offensivi tra i migliori della Lega.
Vediamoli, questi temi.
ARMANI JEANS MILANO
E’ risaputo che dopo la luna di miele, l’amore e le calde ambientazioni isolane, due sposini debbano tornare alla vita normale, fatta di lavoro, mestieri di casa e spesa il sabato pomeriggio. La luna di miele ai 90 punti e alle vittorie tra Peterson e l’Olimpia è giunta all’epilogo, e nel modo più duro e improvviso. Il popolo milanese si è risvegliato da un sogno durato un mese, ma alzi la mano chi ci ha creduto davvero.
Purtroppo temo che l’illusione abbia oscurato gli occhi di molti tifosi, ma ora siamo davanti ad una squadra, ancorché rinforzata nell’organico, con gli stessi endemici problemi di due mesi fa. Approcci approssimativi alle partite, fluidità offensiva inesistente e soprattutto (cosa quanto mai pesante), mancanza di aggiustamenti tecnici prima e nel corso del match. Contro Biella lo staff tecnico si è ostinato a schierare la 1-3-1, sistematicamente bucata da una squadra che si era preparata psicologicamente ad attaccarla e che aveva conquistato la sicurezza dei leoni dopo il 32-14 iniziale. Treviso ha banchettato altrettanto agevolmente sulla linea di fondo di una difesa che, forse, non è riadattabile ai giorni nostri, come fu per Meneghin e D’Antoni.
Milano arriva alle Final Eight di Coppa Italia in un momento di chiara crisi di rigetto, ma soprattutto in un momento di “ennesima” perdita di consapevolezza della propria forza. Sembra incredibile che un roster di questa levatura sparisca di fronte a squadre ben meno quotate e che i problemi cronici dei leader designati (vedi Hawkins), si ripresentino ogni volta sotto la stessa forma. Trovarsi davanti Avellino senza Troutman, ma in un momento di assoluta grazia, non facilita l’approccio al match di una Milano che non ha mai digerito facilmente la quattro giorni di Coppa. Per l’ennesima volta non ci sono scusanti e la competizione deve essere interpretata al meglio da una squadra che non può esimersi dall’arrivare in finale. Competere con il sistema di Siena non se ne parla proprio, ma perdere con una tra Avellino, Biella e Cantù sarebbe un epocale fallimento. Forse solo l’ultimo in ordine temporale di una lunga serie…
Simone Mazzola
AIR AVELLINO
Venerdì alle ore 18 l’Air Avellino sfiderà l’Armani Jeans Milano in un quarto di finale che si preannuncia scoppiettante.
Un mese fa, con l’arrivo di Dan Peterson, Greer ed Eze si pensava a Milano come una corazzata, l’unica in grado di battere Siena, ora le sensazioni sono totalmente diverse con la squadra lombarda che è solo leggermente favorita rispetto alla piccola grande Avellino.
La squadra irpina ha recuperato Linton Johnson dal problema al ginocchio che ha costretto il lungo americano a saltare la gara contro Bologna, mentre mancherà Troutman per il noto infortunio che lo terrà fuori dai campi da gioco per almeno quattro mesi. Continua la difficile situazione economica della società irpina ma anche se i giocatori non sembrano risentirne, tutto ciò è sicuramente merito anche
dell’ottimo coach Frank Vitucci.
L’Air arriva alle Final Eight da quarta solitaria in classifica e come una delle più in forma del campionato (sette vittorie nelle ultime nove gare), nonostante la pesante assenza di Troutman; a conferma di ciò, ecco le parole in un’intervista recente, del coach del Real Madrid Ettore
Messina: “In questo momento Avellino non la vorrei trovare neanche in amichevole”.
Thomas e Szewczyk sono in forma strepitosa, il nuovo asse play-pivot composto da Green ed il lungo polacco sembra funzionare, Spinelli è sempre più concreto; c’è però da notare come le rotazioni limitate, anche per via degli infortuni, abbiano portato ad un enorme dispendio di energie nell’ultimo periodo, ed il pronostico è che se l’Air batte Milano, non riuscirà a superare anche l’ostacolo della semifinale, la spia del carburante è già prossima alla riserva.
Santo Caiffa
BENNET CANTU’
Si aprono i giochi nell’ importante kermesse torinese per l’ assegnazione della prestigiosa Coppa nazionale in una Final Eight che promette spettacolo e presenza di grande pubblico. La Bennet Cantù si presenta all’appuntamento in terra sabauda sicuramente come la più accreditata delle antagoniste alla vincente delle ultime due edizioni, la Montepaschi Siena, avida come sempre di successi. Prima di assurgere al ruolo di protagonista seria, la Bennet Cantù deve però sbarazzarsi da quella temibile avversaria rappresentata dall’Angelico Biella, che darà sicuramente molto filo da torcere agli uomini di Trinchieri, gasati anche dall’inaspettato ma meritato successo in campionato sull’Armani Jeans di Dan Peterson. Un quarto di finale dall’elevato tasso tecnico quello che sicuramente ci offriranno le due squadre nel remake della scorsa edizione, in cui s’imposero i piemontesi. Aria di rivincita ?
Intanto saranno più di 300 i tifosi canturini organizzati che seguiranno su 6 autobus i propri beniamini in quel di Torino, in più circa altri 200 hanno già staccato il tagliando in sede e partiranno con mezzi propri; a questi se ne aggiungeranno almeno altri 300 che si recheranno a Torino all’ultimo istante, ciò a testimonianza di come l’ambiente canturino si stia preparando all’evento dell’anno. I recenti successi in campionato, non fanno spostare di una virgola l’estremo realismo di un super concentrato Andrea Trinchieri, che si è concesso ai giornalisti in sede di presentazione del match con l’Angelico, di domani sera, rilasciando le seguenti dichiarazioni: “Noi non siamo strutturati per pensare alle tre partite e quindi dobbiamo concentrarci sulla prima sfida contro Biella, che in passato non ci ha portato bene. Un avversario complicato perchè formazione di talento, capace di grandi exploit”.
Anche capitan Mazzarino alla vigilia del match con i piemontesi ha voluto dire la sua: “Non dobbiamo commettere lo stesso errore commesso
nella precedente edizione della Coppa Italia, in cui partivamo da favoriti e che invece ci ha visti uscire subito, tra la delusione dei nostri fans ai quali vorremmo regalare una grande soddisfazione…”
Sarà presente a referto Denis Marconato, che non potrà comunque scendere in campo per il polpaccio malconcio. Pienamente recuperato Jonathan Tabu che sarà in ballottaggio con il giovanissimo Urbutis per un posto a referto. La squadra, dopo aver svolto un intenso allenamento in mattinata, è partita questo pomeriggio alla volta del capoluogo piemontese.
Serafino Pascuzzi
ANGELICO BIELLA
Voglia di stupire: questa la parola d’ordine dell’Angelico Biella, impegnata venerdì sera nel quarto di finale contro Cantù. I rossoblu guidati da coach Cancellieri arrivano alle Final Eight in un momento di forte ripresa di tono fisico, ritmo e gioco, dopo un periodo difficile sotto tutti questi aspetti. Biella, dopo le brucianti sconfitte casalinghe contro Montegranaro e Caserta, e i due pesanti passi falsi contro le ultime della classe Brindisi e Teramo, è riuscita a espugnare, per la prima volta in stagione, il parquet dell’Armani Jeans Milano. Un’impresa vera quella dei Lanieri, per tutto ciò che si è detto, ma soprattutto perché un’iniezione di fiducia era ciò che più serviva a questo punto della stagione. Inoltre, la partita del Forum di Assago ha mostrato tutti i lati della multiforme Angelico edizione 2010/11: una squadra tosta, ricca di talento soprattutto offensivo e capace di piegare le gambe in difesa, coesa e orchestrata in maniera egregia dall’esordiente coach teramano. Una squadra, però, che deve misurarsi con una serie di limiti oggettivi: panchina corta, inesperienza e incapacità di gestire vantaggi anche importanti (problema palesatosi in maniera grave soprattutto in casa dell’Enel e della Banca Tercas).
Insomma questa Biella, quale che sia l’avversario, è capace di qualunque risultato, con una sola garanzia: lo spettacolo e il batticuore non mancano mai.
Il destino ha poi voluto metterci lo zampino, destinandogli la Bennet, ora seconda forza del campionato, sulla strada dell’Angelico. Cantù-Biella negli ultimi anni è diventato sempre più un appuntamento da non perdere per entrambe le tifoserie: non sarà un derby, ma lo spirito è quello. Il teatro torinese permetterà di assistere a una piccola invasione di tifosi sia biellesi che canturini, regalando spettacolo anche sugli spalti. Dal punto di vista tecnico, la sfida è senza dubbio interessante. Come già visto in campionato (Angelico-Bennet 74-75), Biella tenterà di imprimere il proprio corri e tira sul volto del match, mentre Cantù, con l’eccellente sistema difensivo approntato da coach Trinchieri, cercherà di di rallentare i ritmi e ragionare, addormentando la contesa e punendo con la superiore fluidità offensiva. Particolari, questi, che fanno della Bennet una sorta di piccola Siena. Nella gara d’andata di stagione regolare ha impressionato la facilità con cui Cantù è riuscita in ogni azione a trovare l’uomo libero, ora sotto canestro, ora sul perimetro. Sarà anche curioso scoprire quale tattica difensiva adotterà Cancellieri: nel precedente scontro, la sistematica pressione sugli esterni è stata frustrata puntualmente dai facili canestri di Ortner in mezzo al pitturato. L’Angelico ha comunque dimostrato di non voler mollare mai, quindi ogni pronostico resta aperto.
Lodovico Roberto