TORINO – L’ultimo quarto di finale praticamente non inizia mai perchè Cantù ammazza la partita già nel primo quarto, mordendo in difesa e mostrando la solita splendida e fluida circolazione offensiva. In un’azione di mezza transizione Green, Mazzarino ed Ortner creano il triangolo laterale. La palla finisce in angolo al cardinale per provare a punire la marcatura in anticipo su Ortner. Il passaggio diretto non c’è ed allora il flash in post alto di Leunen diventa fondamentale. La palla staziona mezzo secondo nelle mani dell’americano che la recapita con un passaggio schiacciato per terra all’austriaco solo soletto vicino a canestro per un facile appoggio.
Per chiudere il cerchio sulla preparazione tecnica e tattica della squadra di Trinchieri, basta vedere come hanno attaccato il pressing. Su tiro libero segnato Cancellieri schiera una difesa allungata sui 28 metri. Micov riceve la rimessa, attira su di sè il raddoppio e scarica per Leunen sul lato. La difesa non ha il tempo di adattarsi perchè è già stato ribaltato il lato per Green che ha, a sua volta, fatto viaggiare la palla per Mazzarino appostato sull’arco avversario. Tre passaggi senza che la palla toccasse mai terra e Cancellieri ha rinunciato all’idea della pressione a tutto campo.
Per rendere fattiva sul campo questa grande qualità sulla carta, è necessario avre un giocatore come Micov. Vlado gioca ad una sola velocità, non ha nè un gran atletismo, nè tantomeno un tiro automatico, ma è un grandissimo passatore in ogni situazione ed un altrettanto valido ball handler. Queste sue caratteristiche lo rendono praticamente una point forward in grado di giocare in punta, diventando il vero e proprio playmaker occulto della squadra. Sono insospettabili anche le qualità di passatore di Leunen, soprattutto dal post alto e dal gomito, dove trova spesso passaggi schiacciati a terra nel traffico. E’ sicuro che le grandi cifre di Ortner derivino da questi due giocatori, ai quali l’austriaco potrebbe lasciare una parte di stipendio a fine mese.
Si può parlare poco di un match dove c’è una sola squadra in campo. Biella ha sparato tutte le cartucce offensive domenica a Milano e se pensiamo al forfait di Viggiano, alle assenze consolidate di Chessa e Diaz, unite ad un Sosa assai limitato dai falli, diventa facile capire come Jurak possa risultare il migliore in campo per i suoi e che la sconfitta sia la diretta conseguenza.
Nonostante il grande divario, l’angolo biellese con Atripaldi e il coaching staff, non ha mai smesso di incitare la squadra per credere in una rimonta perlomeno improbabile. Cancellieri avrebbe ragione di opinare su una gestione arbitrale assolutamente inadeguata e un metro quasi mai costante, ma con un divario finale di 29 punti è difficile parlare di qualcosa che esuli dalla reale differenza di valori in campo. Cantù-Avellino sarà una bella semifinale e, se l’AIR riuscirà a recuperare le forza fisiche di una rotazione ridotta all’osso, potremmo vedere anche un bello spettacolo. La squadra di Trinchieri dimostra per l’ennesima volta chi sia la reale “figlia” di Siena e si candida come potenziale guastafeste della competizione.
Quotes:
Trinchieri: Questo palazzetto è un posto bellissimo, dovevamo fare una grande gara per onorare la location. Siamo stati concentrati tutta la partita, mi ricordo pochi errori e una difesa eccellente per 40 minuti indipendentemente da chi c’era in campo. L’unica cosa che dobbiamo fare ora è recuperare le energie, perchè domani giochiamo contro una squadra scorbutica che nonostante le rotazioni corte, trae grande carica dalle proprie prestazioni di questo ultimo periodo. Ho potuto gestire i minuti dei miei giocatori e questo è la cosa che più mi fa felice. Ho chiesto poche cose difensivamente di modo da essere più aggressivi e meno preoccupati a pensare. In attacco curo molto, oltre al lato umano, un fondamentale che mi sta molto a cuore: il passaggio. Per me sono molto importanti le ali che sappiano passare bene il pallone pur non saltando un metro da fermo o segnare in schiacciata.
Cancellieri: Non eravamo nelle migliori condizioni con un giocatore in meno. Abbiamo provato a tenere botta con un buon atteggiamento, ma loro hanno difeso benissimo. Noi, di contro, abbiamo abbassato troppo il ritmo risultando poco efficaci in attacco. Cadiamo nell’errore che, quando perdiamo fiducia in attacco, molliamo in difesa e per questo siamo entrati in un momento di difficoltà non pareggiando la loro intensità. Abbiamo fatto fatica mentale per tutta la partita, ma abbiamo capito che per competere ad alti livelli dobbiamo essere tutti e perfetti nelle cose che facciamo. Una squadra che vince una partita come quella di Milano può perdere quella di oggi contro Cantù. In un anno, una partita come questa doveva quasi accadere, dispiace che sia successo oggi in Coppa Italia. i miei ragazzi ci hanno provato, non ci siamo riusciti ma credo che abbiamo lottato con tutti gli effettivi.
Bennet Cantù – Angelico Biella 86 – 57 ( 20-14, 25-15, 18-7, 23-21)
MVP: Maarten Leunen 29 di valutazione e una partita da testa e spalle sopra il resto dei colleghi. Un dato su tutti salta all’occhio: 7 assists!
WVP: Dopo la sparatoria di Milano oggi Sosa non segna nemmeno un punto in 19′, anonimi, minuti in campo.
Simone Mazzola