BRINDISI – L’Enel Brindisi spreca la più ghiotta delle occasioni per vincere contro un’ Armani Jeans poco più che sufficiente, e lo fa con il giocatore simbolo di questa stagione allucinante, Bobby Dixon.
Non ancora soddisfatto infatti dall’aver sprecato il pallone della vittoria con 24 secondi a disposizione, sfidando la difesa schierata dell’Armani con un improbabile ed assurda penetrazione uno contro cinque, da il meglio/peggio di se nel supplementare dove ingaggia un’ autentica sfida all’ Ok Corral contro Lynn Greer vincendola da par suo, ma condannando così Brindisi ad una sconfitta evitabilissima, in una partita addirittura dominata al rimbalzo.
In un campionato che vede le altre squadre coinvolte nella lotta per non retrocedere trovare continuità di rendimento e risultati, se non si ha la forza mentale di vincere in casa partite come queste significa vedersi scavare un baratro tra sè e gli altri sempre più ampio e lo scoramento di una piazza e una tifoseria che meritano rispetto, sarà inevitabile.
Da più parti in questi giorni viene chiesto da parte della dirigenza brindisina di fare corpo unico, di evitare polemiche, ma questo non può essere certamente un alibi dietro il quale nascondere le deficenze di un roster assolutamente non competitivo a questi livelli, o peggio il voler arrogantemente insistere su giocatori, leggasi appunto alla voce “Dixon”, assolutamente non in sintonia con un potenziale gioco di squadra.
La cronaca: Brindisi parte con, Roberson, Tourè, Dixon, Diawara e Infante, dovendo fare a meno ancora di Lang infortunato. Risponde Milano con Mancinelli, Maciulis, Jaaber, Petravicius e Hawkins. Parte di slancio l’Enel che si ritrova sopra anche di otto, ma le troppe disattenzioni del suo playmaker consentono a Milano di recuperare e di chiudere il primo quarto a meno due.
Bechi deve fare a meno di Tourè e Roberson gravati subito di due falli, ne approfitta l’Armani che allunga e chiude il primo tempo in vantaggio 35 a 30, grazie anche alle incertezze dei brindisini che continuano a perdere palloni, alla fine saranno ben 21 contro le 14 di Milano.
Fa il suo esordio Mo Taylor per Brindisi, più che altro per dare un pò di respiro ad Infante che si batte come un leone contro avversari più forti di lui sia tecnicamente che fisicamente. E Taylor evidenzia, dopo alcune azioni, dall’essere molto lontano fisicamente per competere a questi livelli, scelta questa che andrebbe forse spiegata visto che mancano appena 12 giornate alla conclusione del campionato.
Si chiude il terzo quarto 48-58, sembra il break decisivo per Milano, ma Roberson e Tourè suonano la carica e Brindisi riesce ad aggangiarsi alla partita, un paio di fischi quantomeno dubbi se non proprio invertiti, tolgono prima Tourè e poi Taylor dalla scena. Brindisi va così in affanno, Milano può approfittare di rotazioni più lunghe e mantenere più lucidità. Si gioca punto a punto nella confusione più totale soprattutto per Brindisi che per la voglia di strafare perde palloni su palloni, Milano però non è da meno e non ne approfitta, l’Enel così pareggia con una tripla di Roberson, poi Dixon sciupa tutto. Nel supplementare gli arbitri si ergono a protagonisti: regalano due tiri liberi inesistenti a Greer e sul ribaltamento non vedono calare la mannaia dello stesso play milanese sulle mani di Diawara che perde palla e partita.
Sala Stampa
Bechi
Il nostro piano partita era quello di occupare l’area e lasciare a Milano qualche tiro da tre, a volte ci hanno punito, come nel finale di primo quarto con Pecherov allo scadere, ma per il resto è andata come volevamo, questa è la strada giusta per salvarci con questa energia e possibile farlo. Abbiamo tirato due volte per vincere, abbiamo sbagliato ma questo è il basket. Siamo arrivati all’ultimo possesso con la possibilità di vincere, stiamo crescendo. Sì, c’erano degli episodi che avrebbero potuto fare la differenza nel bene per noi ma ritengo che oggi, al tirare delle somme, non ci sia nulla che ci si possiamo rimproverare.
Peterson
Brutta partita ma vinta, abbiamo perso ai rimbalzi 48 a 38. Questo è il nostro destino, le cosiddette squadre che lottano per non retrocedere, contro di noi fanno la partita della vita. Brindisi era ben messa in campo da Bechi, non diresti mai che sia l’ultima del campionato. Un grande applauso a questo pubblico, che è l’invidia di molte società di serie A: se questo, che è il palazzo intitolato al mio amico Elio, fosse da 8.000 posti sarebbe stracolmo lo stesso.
Petravicius è sulla strada del recupero ho grande fiducia in lui. Greer non è ancora al massimo penso che crescerà ancora.
Enel Brindisi – Armani Jeans Milano 74-76 dts
Parziali 20-18; 10-17; 18-23; 20-10; 6-8.
Progressione 20-18; 30-35; 48-58-68-68; 74-76
MVP Milano: Lynn Greer per Milano è stato fondamentale: ha dettato i ritmi, freddissimo ai tiri liberi nel finale, un giocatore in crescita una certezza per Milano.
WVP Milano: Petravicus così come contro Biella ha beccato due stoppate appena entrato in campo, si è smarrito subito, non è mai riuscito ad entrare in partita.
MVP Brindisi: Kooba Diawara per Brindisi ha fatto il pivot, il post , l’ala piccola, un giocatore in grande crescita peccato che come Roberson debba andare a cercarsi palloni giocabili, visto che dalle sue parti non se vedono mai.
WVP Brindisi: Un giocatore così è una pacchia per gli allenatori avversari: Bobby Dixon. Non solo si marca da solo, marca anche i propri compagni non servendoli mai, se non in caso di assoluta necessità. Taylor ingiudicabile al momento, è sulle ginocchia. Ne riparleremo quando sarà un giocatore, verso la fine del campionato presumibilmente.
Raffaele Mauro