CASERTA – “There can be miracles” canta Mariah Carey, ma spesso rimangono solo nei nostri sogni. Ci si mettono grandi campioni nel mezzo, una squadra di alieni invincibile, una terna arbitrale di sicuro non impeccabile, un ex duro a morire come Michelori e (in alcuni frangenti) una difesa non certo perfetta. Tutte motivazioni che spesso sarebbero state l’alibi di una vittoria di Siena scontata. Non è stato così, la Mens Sana cade al Palamaggiò di Caserta, mai così pieno e caloroso, mai così soddisfatto. Certo, c’è da dire che tra le file dei toscani mancava Shaun Stonerook, più che capitano e bandiera, ma sappiamo che Siena non è certo una squadra forgiata sui singoli, e che anche stasera ha messo a referto 10 grandi campioni, non certo bruscolini. Tra di loro, Andrea Michelori, ex rimpianto da una buona parte degli aficionados bianconeri, ma aspramente criticato dalla curva che gli manda un chiaro messaggio. “Invece di lottare e sudare in panchina hai preferito andare”.
La gara è un continuo alternarsi di parziali, ma saldamente sempre nelle mani dei senesi per la prima parte. Caserta vuole spaventare gli avversari con un 13-2 basato sulle triple di un Jones ispirato dai 6,75 (stasera 4/4) e di capitan Di Bella, decisivo nel finale. Dall’altra parte, però, sale in cattedra il miglior Marko Jaric della stagione, capace di inventare per i compagni e di mettere a referto punti importanti. Siena vola con parziali in doppia cifra contro il nulla di Caserta nella sua retroguardia, senza Williams (entrerà nel secondo quarto) e con un Garri in chiaroscuro. Un palcoscenico su cui Rimas Kaukenas non può che sguazzare firmando con varie penetrazioni il vantaggio dei ragazzi in maglia verde che tocca i 6 punti (13-19). Sembra una gara comunque equilibrata tra due squadre che si affrontano a viso aperto, ma ci pensa la terna arbitrale a incattivire la gara e a trasformarla in una corrida, che per tensione non ha nulla da invidiare alle strade di Pamplona. Il gioco duro cui Siena è abituata in Eurolega viene applicato con sistematicità anche contro i ragazzi di Sacripanti, forse anche oltre il limite consentito, ma non si sentono fischi a favore della Pepsi. Ogni minimo dubbio invece sull’altra metà campo viene puntualmente sanzionato. Sacripanti non ci sta e con grandissimo rispetto se la prende, senza polemizzare con nessuno. Paternicò però commina al coach ex Pesaro il terzo tecnico stagionale in altrettante sue direzioni, consentendo agli ospiti di chiudere il quarto con 4 liberi in fila che valgono il 16-25.
La panchina della Juve entra in partita, supportata da Williams che arriva come un macigno nell’area pitturata senza che nessuno possa schiodarlo. Il talento di Lavrinovic, seppur oscurato da un piccolo infortunio, esce alla distanza, ma Caserta rimane a contatto. Sono i gregari a portare avanti le speranze bianconere. L’esatto opposto di quanto successo a Madrid: i vari Koszarek, Colussi e Garri firmano canestri importanti e portano la carriola. Specie Luca Garri, che da solo risponde alle triple di Aradori e ai tanti (e ben giocati) pick and roll sull’asse Jaric-Rakovic. Firmando 9 punti in un amen, la squadra casertana rimane in gara (45-51 a metà gara).
Ora il terzo quarto, da sempre il tasto dolente della Juve. Partenze soft, parziali subiti sono la costante. Non stasera, c’è un clima diverso e un nuovo atteggiamento. Sacripanti inizia a fare delle scelte sui pick and pop di Siena, decidendo di non uscire del tutto, concedendo qualche conclusione pesante in più a fronte di un miglior presidio dell’area. Inoltre, il coach canturino chiede ai suoi di aumentare il ritmo e provare a correre appena possibile, e stavolta il piano funziona. Nonostante la verve a rimbalzo del solito Michelori, Caserta inizia a macinare gioco, annullando l’attacco di Pianigiani e rivoltando la partita con un break aperto di 13-0 in cui tutto il quintetto va a bersaglio. Sembrerebbe perfetto, con vantaggio di 7 lunghezze e inerzia dalla tua e un pubblico caloroso, ma ci pensa ancora la terna a spegnere ogni entusiasmo. Nel giro di tre minuti, tra la fine del terzo periodo e l’inizio del quarto in un amen Jones e Williams vengono sanzionati del 4^ fallo (contatti veniali), poi tocca a Luca Garri alzare per ben due volte la mano (dopo aver piazzato due stoppate su Kaukenas mai così pulite) e abbandonare il campo per raggiunto limite di penalità.
Nel momeento di maggior crisi però, Caserta ha la fortuna che si segni solo dalla lunetta, che la gara rimanga appesa a un filo da ambo i lati e anche che un superbo Lucas Koszarek esca alla distanza con 3 liberi e un gioco da tre punti mandati a bersaglio. Siena, allo sbaraglio come mai in questo campionato, si riporta fino al meno tre col suo duo lituano, ma stavolta non basta, perchè Sacripanti abbassa il suo quintetto adeguandosi alla scelta di Pianigiani e viene ripagato dai suoi due play con due triple: prima ancora Koszarek, poi capitan Di Bella mandano a bersaglio due confetti importanti a cui non c’è una pronta risposta dei campionissimi. Finisce 89-84, nel delirio del Palamaggiò.
Vittoria meritata e cercata, fatta di sangue, sudore e voglia di non mollare mai. Una Juve che, contro tanti fischi arbitrali avversi, contro la sfortuna e contro ogni critica giunta, ha saputo reagire e battere l’invincibile corazzata in maglia verde. Silenzioso il contributo di ciascuno. Jones con le triple, Ere con la difesa aggressiva e l’essenziale dal campo, Williams con la sua potenza e Bowers con la silenziosa leadership che gli vale 12 punti, 6 rimbalzi e 3 assist. Bene la coppia di playmakers Di Bella – Koszarek, in ripresa Garri e Colussi. Il tutto arriva in una gara sulla carta già persa, ma che la Pepsi ha saputo portare a casa.
PEPSI JUVECASERTA – MONTEPASCHI SIENA 89-84
Parziali: 16-25; 29-26; 28-14; 16-19
Progressione: 16-25; 45-51; 73-65; 89-84
MVP: Bowers e Jones per tutti i 40′, Di Bella e Koszarek per il finale. Buona tutta la Juve (6/8 uomini a referto in doppia cifra). Per Siena eccellenti Kaukenas e Jaric.
WVP: Carraretto, impalpabile e anonimo; Zisis non decisivo come al solito.
SALA STAMPA
Sacripanti: “Oggi ho avuto la conferma che le mie parole di sabato ai ragazzi sono state recepite. Se noi vogliamo essere una squadra di alto livello non possiamo prescindere dall’avere qualcosa da ognuno dei nostri ragazzi. E con questo non intendo solo punti, ma anche un impatto difensivo adeguato e importante. E stasera di sicuro voglio fare i miei complimenti a Garri, Koszark e Colussi, decisivi per il successo finale. Bene anche la nostra ripartenza del terzo quarto, spesso il nostro tallone d’Achille. Un terzo periodo che abbiamo vinto 28-14, correndo e riuscendo a mettere a posto qualche cosa in difesa. Si, abbiamo cercato di difendere aggressivi sui blocchi e limitare Kaukenas. Abbiamo aumentato la dose di aggressività sul pick and pop di Lavrinovic e la difesa è stata la chiave per girare la partita e permetterci di sfruttare al meglio il nostro gioco. Oggi, però, voglio ringraziare il nostro pubblico, caldo e caloroso che ci è stato vicino nonostante le ultime sconfitte. Oggi abbiamo vinto sì, ma non dimentichiamoci che a Siena mancava Stonerook. C’era molta euforia nello spogliatoio, ma io ho già resettato tutto. Stasera si parte per Roma e da lì per Istanbul col volo nella notte. Col Galatasaray ci sarà la partita forse più importante della stagione e questa vittoria ci dà tanta carica per affrontarla al meglio”.
Pianigiani: “Complimenti a Caserta per quello che ha fatto vedere stasera in termini tecnici e di valore di squadra. Dato il nostro momento e dopo un buon primo tempo, non posso comunque che essere soddisfatto. Del resto ci presentavamo senza un numero 4 vero e quello che davvero ci ha frenato è stata la frenesia del 3° quarto che ci ha tarpato le ali e ha permesso alla Pepsi di fare il suo gioco di contropiede. L’indice della sconfitta è stato il nostro ritardo in difesa che ha concesso 33 liberi agli avversari. Non siamo più riusciti a mettere il naso avanti dopo quel brutto terzo periodo, ed è lì che l’abbiamo persa. Avevamo molti giocatori che dopo la Coppa Italia non si erano allenati questa settimana, il risultato però è comunque buono date queste premesse. Ora dobbiamo resistere fino alla pausa dell’All Star Game per ricaricarci. Caserta già l’anno passato ha dimostrato grande valore e quest’ anno con lo stesso organico e staff ha aggiunto anche un centro importante come Williams, può essere molto pericolosa nei playoffs”.
Domenico Landolfo