CREMONA – Alla fine è andata come nel turno precedente delle rispettive squadre: Biella che prende un’imbarcata di proporzioni bibliche e limita i danni negli ultimi inutilissimi minuti, e Cremona che la vince in venti minuti e negli altri si limita ad amministrarla con inusuale cinismo. La notizia, per quelli che tifano biancoblu, è che rispetto a sette giorni fa cambiano completamente i protagonisti: dopo i partitoni di D’Ercole, Drozdov e Perkovic la dominano quelli che invece avevano fatto poco o nulla sull’adriatico, ovvero Milic e Sekulic, più il clamoroso Rowland.
Ma andiamo per gradi. Comincia tutto con la gara d’andata: Biella scollina i cento punti e vince sfruttando il proprio gioco, correndo dall’inizio alla fine, con Cremona sempre a rincorrere. Il piano gara di Cancellieri era lo stesso, con la difficoltà di giocare fuori casa ed in un momento che i più ottimisti definirebbero delicato. Prima azione, palla Angelico, più precisamente Slaughter, tiro da tre punti dopo due secondi – DUE! – e palla che viene sputata dal ferro. Un’azione in cui è concentrata tutta la gara: Biella che, come detto, tenta di tenere i ritmi altissimi, e per lunghi tratti della gara ci riesce anche, con la Vanoli che spesso accetta la sfida proposta da Sosa e compagni. L’unico problema, per gli ospiti, è che Mahoric mette in campo una squadra capace di portare a scuola i propri avversari anche su un terreno teoricamente più congeniale ai piemontesi. L’inizio di Milic e Sekulic è fulminante, il primo che quando non conclude in prima persona, crea per il secondo. Il montenegrino semplicemente si limita a non sbagliare un solo pallone che gli venga recapitato in mano, indipendentemente dalla zona del campo in cui questo succeda. Dopo qualche minuto di silenzio, comincia la partita del bulgaro dalla pigmentazione scura, EJ Rowland. Toglie dalla partita Sosa con una difesa asfissiante, recupera otto palloni uno più bello dell’altro, perde l’unico possesso per colpa di un pasticcio di Cinciarini che lo costringe all’infrazione di campo, smazza cinque assist e non sbaglia nulla in attacco. Il tutto in ventiquattro minuti di gioco. Soprattutto, a differenza di molte altre volte, non perde nemmeno per un secondo il controllo del proprio corpo e della propria mente, gestendo in maniera impeccabile la manovra cremonese, giostrandosi tra conclusioni personali e coinvolgimento dei propri compagni.
Dall’altra parte stecca il backcourt americano: Sosa come detto violentato da Rowland, smazza sette assist ma non riesce mai a fare ordine nella propria squadra, mentre Slaughter è una delle cose più vicine al taglio viste nelle ultime settimane, partita dannosa oltre ogni limite. Per dare un’idea di come si era messa la gara: negli ultimi cinque minuti Biella ha vinto di 15, eppure lo scarto finale è sotto gli occhi di tutti, praticamente l’ultimo quarto è stato interamente di garbage time.
Per Cremona è la terza vittoria in fila, la seconda con uno scarto così ampio e soprattutto così convincente. La salvezza è praticamente cosa fatta, ora è doveroso guardare un po’ più in alto. Come detto in apertura inoltre la dimostrazione dello stato di forma di questa squadra risiede nella capacità di trovare protagonisti nuovi durante le partite, che siano essi tra i titolari o tra i panchinari.
In casa Angelico non è il caso di disperarsi ancora, i punti dall’ultimo posto rimangono sei ed il margine è ancora ampio, ma le ultime due uscite devono lanciare un segnale d’allarme, perchè arrivate in piena salute fisica. La condizione mentale però è tutt’altro affare, Cancellieri nel post partita si è preso mezz’ora abbondante negli spogliatoi per dire chissà cosa – un paio di euro ce li si può puntare, comunque – ai propri ragazzi. L’impressione è che dovrà lavorarci parecchio anche in settimana.
Sala Stampa
Mahoric
E’ stato molto importante vincere per noi, ma ancora più importante è stato il modo in cui questa vittoria è arrivata, e come ci sentivamo a livello di energia. E’ stato molto importante per il futuro. I giocatori stanno capendo il sistema sempre meglio, e nel complesso sto vedendo dei grandi progressi nell’arco della stagione. Ora è tutto nelle nostre mani, continueremo a lavorare su questa linea, sperando di essere fortunati con gli infortuni. Io non penso mai realmente alla posizione di classifica, per me non esistono obiettivi prefissati, che sia la salvezza o i playoff, il mio obiettivo è sempre quello di vincere ogni partita possibile, e se guardiamo alle partite giocate fino ad ora, non c’è stata una sola squadra nel campionato che ci ha battuto in maniera netta ed inequivocabile.
Cancellieri
Dobbiamo prendere consapevolezza del momento di obiettiva difficoltà che stiamo vivendo. Non solo da un punto di vista tecnico, perchè durante la settimana, per quanto possa sembrare strano, la squadra è viva ed ha voglia di migliorarsi. Ma quando comincia la partita, questo nelle ultime settimane, parte qualche meccanismo che gli impedisce di giocare. Dobbiamo trovare il modo di sbloccare questa situazione. Ci sta che uno o due giocatori attraversino delle difficoltà, senza fare riferimenti specifici, non esiste però che da questo si crei un problema per tutti i giocatori della squadra. Parlando della partita abbiamo visto Cremona aggredirci fin da subito, senza lasciarci nulla di scontato o di semplice, noi sulla difesa schierata non abbiamo fatto malissimo, abbiamo sofferto i loro lunghi, che sono di altissimo livello. Ma se fosse stato solo questo il problema chiaramente non sarebbe finita in questo modo.
Vanoli Braga Cremona – Angelico Biella 87-72
Parziali: 26-16; 22-21; 23-16; 16-19
Progressione: 26-16; 48-37; 71-53; 87-72
MVP
I nomi sono già stati fatti più in alto: su tutti Rowland, perchè ad un certo punto è venuto naturale provare compassione per Sosa, costretto a fronteggiare un giocatore in missione. Le statistiche sono piuttosto chiare. La coppia di lunghi titolare, Milic e Sekulic, ha fatto il resto, producendo in coppia quarantadue punti.
WVP
Slaughter è stato ai limiti del ridicolo. Sfortunato nelle prime triple tentate, tutte sputate di un nulla, ma non toglie il fatto che non abbia fatto niente per farsi ricordare in positivo. Era a rischio già prima, probabilmente ora qualche provvedimento andrà preso. La sua prova tragica fa passare in secondo piano quella altrettanto difficoltosa della regia, da Sosa a Chessa.
Paolo Sinelli