PESARO – la Scavolini Siviglia torna a vincere agevolmente all’Adriatic Arena approfittando di una Banca Tercas presentatasi a Pesaro con qualche acciacco e con ben pochè velleità di sbancare il campo dei padroni di csasa.
Dopo un lungo periodo in cui ogni vittoria, anche la più agevole, è sempre stata frutto di sofferenze ed è arrivata anche dilapidando vantaggi più o meno cospicui, Pesaro ottiene una vittoria sul velluto che la rilancia in campionato e dà finalmete sostanza ad un buon periodo in cui alle belel prestazioni non erano seguite poi le vittorie.
La Banca Tercas presentatasi oggi sul parquet di Pesaro era in condizioni evidentemente troppo dimesse per potere pensare di impensierire i padroni di casa e così alla Scavolini Siviglia è bastato giocare appena sopra al minimo sindacale e fare ricorso alla sua maggiore fisicità in difesa per avere ragione della truppa di Ramagli, grazie anche ad una maggiore profondità di roster.
In particolare l’arrivo di Melli, oggi all’esordio casalingo, ha consentito a Dalmonte di rinvigorire il proprio pacchetto di lunghi nonché di poter scalare Flamini anche nello spot di 3, cosa che nella partita odierna gli ha consentito di sovrastare per larghi tratti un avversario fisicamente inferiore, nonché di alzare l’intensità difensiva ogni qualvolta gli è servito.
I biancorossi di casa ritornano così al 50 % di vittorie in campionato e s’issano in sesta posizione solitaria in classifica e, viste anche le belle ma sfortunate prestazioni contro Siena e Bologna, cercheranno di dare continuità al loro buon periodo anche nel prossimo turno in quel di Sassari per dare una spallata decisiva nella lotta per i playoff.
I biancorossi di Teramo invece se ne tornano a casa con la cosa fra le gambe e di nuovo tristemente solitari all’ultima posizione: come ha detto il loro coach Ramagli, si tratta di un gran brutto periodo dal punto di vista delle condizioni fisiche e non rimane altro da fare che aspettare momenti miglior.
Certo che la formazione scesa in campo oggi non è parsa certo nelle condizioni psicofisiche ideali per potere pensare anche lontanamente di espugnare l’Adriatic Arena.
Si parte con gli scroscianti applausi del pubblico di casa per gli ex Ramagli e Fultz, quest’ultimo a bordo campo a causa di un infortunio muscolare che gli impedisce di esordire con i suoi nuovi compagni di squadra.
Teramo ha anche Josh Davis in pessime condizioni, ma che compare ugualmente nello starting five, mentre nella Scavolini Siviglia Hackett e Melli sono in panchina per lasciare spazio, almeno inizialmente, ad Almond ed Aleksandrov.
In avvio prevale l’equilibrio. La Scavolini Siviglia è ben bilanciata in attacco, dove riceve un immediato contributo da parte di tutti seppure con iniziative più che altro estemporanee, ma è troppo distratta in difesa, dove Teramo riesce a colpirla con i suoi frombolieri dall’arco, ma anche arrivando troppo facilmente al ferro.
A 3:30 minuti dalla fine la Banca Tercas arriva così anche al +4 (12-16), grazie soprattutto ad un Fletcher assai fastidioso in area, ma poi con l’ingresso di Hackett e Melli la difesa si stringe e Pesaro trona in fretta davanti; solo qualche disattenzione di troppo dei padroni di casa nel finale permette agli ospiti di chiudere in perfetta parità a quota 18.
Nel secondo quarto salgono in cattedra Collins e Diaz, autori rispettivamente di 6 e 7 punti nella frazione; inizialmente Teramo riesce a non perdere contatto grazie al buon contributo di Fletcher ed una percentuale dall’arco ancora non disastrosa, ma soprattutto sono i blackout difensivi di padroni di casa a mantenere la partita in equilibrio.
Così un primo allungo sul 30-25 viene rintuzzato da un rapidissimo contro braek di 0-5, ma poi la Banca Tercas non vede più il canestro fino alla fine del tempo mentre la Scavolini Siviglia, pur non brillando, chiude sul 38-30 grazie alle iniziative di Hackett e Lydeka, per quello che sarà l’allungo decisivo del match.
In effetti nel secondo tempo la partita non ha più storia. La Banca Tercas non ha più benzina ed in regia soffre la giornata storta di Zoroski, così comincia un tiro al piccione da tre che si concluderà con un mesto 7/26 (2/11 in tutto il secondo tempo).
La Scavolini Siviglia potrebbe già chiudere la partita ma non ne approfitta subito perdendo troppi palloni; in effetti l’avvio di terzo quarto è di una bruttezza epocale, visto che a metà tempo il parziale è di 5-2, ma poi sono ancora Diaz e Collins a dare un contributo decisivo per l’ulteriore allungo che porta la Scavolini Siviglia sul +15 (47-32) a 3:30 minuti dalla fine.
Da lì in poi rimarrà poco da segnalare di rilevante se non che, nell’immediato prosieguo, Dal Monte si toglierà anche la soddisfazione di proporre un quintetto tutto italiano (Traini, Hackett, Flamini, Melli e Cusin), e con buoni risultati; un fatto che, visti i tempi che corrono, ha dell’eccezionale ma che comunque giustifica il riconoscimento federale consegnato alla società prima della gara.
Da segnalare anche l’imbarazzante valutazione complessiva degli ospiti nel terzo quarto, pari letteralmente a zero ed a testimonianza di una squadra che, con soli 7 punti segnati, si è auto esclusa dal match.
I cinque punti finali di Hackett, sono l’occasione per i la Scavolini Siviglia di toccare il massimo vantaggio (55-37), alla penultima sirena, nonché per la guardia di casa di iniziare uno show personale in cui riuscirà a prodursi in un inconsueto 4/4 dall’arco con esecuzioni anche ad alta difficoltà.
L’ultimo quarto si gioca così per onor di firma: Pesaro tocca il massimo vantaggio sul +23 (64-41), ancora con una tripla di Hackett a circa metà tempo; poi il resto della partita sarà l’occasione per gli ospiti di contenere leggermente lo svantaggio e per i panchinari di casa Bartolucci e Perini di vedere il campo.
Spogliatoi
Dalmonte: Credo che per noi fosse una partita molto importante. Siamo riusciti a voltare subito pagina dopo la controversa sconfitta di Bologna, giocando con una buona intensità grazie anche alle nostre rotazioni lunghe; in una partita che dal punto di vista estetico non è certo da ricordare, la “presenza” della squadra è stata la nota più positiva. Come dicevo, le nostre rotazioni lunghe oggi ci hanno aiutato così come spero che ci aiuteranno in futuro: ci sarà meno spazio per qualcuno, così come è già successo in passato, ma l’importante è che tutti sappiano che ci sarà la possibilità di avere spazio se lo meriteranno. Oggi è toccato ad Aleksandrov rimanere un po’ fuori dalla partita ma sono convinto che così come è successo con altri, anche per lui verrà il turno della riscossa se rimarrà concentrato. Adesso per noi viene il momento di spezzare un po’ il ritmo, cercando di ottenere una vittoria fuori casa nella prossima partita a sassari, cosa che non riusciamo a fare da un po’ di tempo.
Ramagli: Eravamo con tanti giocatori in non buone condizioni fisiche e si è visto palesemente. Noi siamo una squadra che se non fa canestro si intristisce ma comunque ci abbiamo messo anche del nostro a fine secondo quarto, ma soprattutto ad inizio del terzo quarto, quando non siamo riusciti a spremere nulla per dieci minuti. Ripeto comunque che ci troviamo in un periodo molto brutto, anche perché sono costretto a mandare in campo giocatori in cattive condizioni; non ci rimane che aspettare che passi questo momento e, quando staremo un po’ meglio, cercare di rialzare la testa quando ne avremo la possibilità.
Melli: sono venuto volentieri a Pesaro perché avevo bisogno di giocare e, in particolare, avevo bisogno di giocare in una piazza in cui ci fosse passione per il basket. Oggi ho cercato di mettermi al servizio della squadra; non ho guardato molto il canestro perché oggi non ce n’è stato il bisogno e allora penso di essere stato utile con rimbalzi, assist e difesa. Se ci sarà bisogno la prossima volta potrò anche tirare dieci volte.
Hackett: abbiamo vinto grazie alla nostra intensità difensiva; quando siamo riusciti ad innalzarla abbiamo prodotto l’allungo decisivo. Adesso non dobbiamo porci obiettivi a lunga scadenza perché abbiamo visto che è un campionato strano in cui può succeder ancora di tutto: basta pensare a Biella che era in alto e adesso è scesa in classifica, ma anche a Varese e Montegranaro. Noi abbiamo mantenuto sempre una certa continuità e dobbiamo pensare a lavorare bene e con questa intensità. Per quanto mi riguarda mi sento bene; ultimamente mi entra spesso anche il tiro da tre. So bene che non è certo uno dei miei punti di forza ma se s’è lo spazio non ho alcun problema a tirare, grazie anche alla fiducia che quest’anno sento attorno a me.
Scavolini Siviglia Pesaro – Banca Tercas Teramo 72-53
Parziali: 18-18; 20-12; 17-7; 17-16
Progressione: 18-18; 38-30; 55-37; 72-53
Mvp Diaz e Collins sono stati i mattatori per buona parte del primo tempo ma poi nel decisivo allungo c’è l’evidente mano del solito Daniel Hackett che, dopo due quarti ordinari, diventa il faro della squadra anche a livello offensivo (con un 4/4 da tre insolito per lui), e chiude co una valutazione pari a 22, ovviamente la migliore tra i suoi
Wvp Difficile scegliere il peggiore ina una prestazione collettiva orrida da parte dei teramani. Detto di Diener e Fletcher, che sono stati gli unici a provare a fare qualcosa di buono, rimangono tutti gli altri che hanno messo piede in campo, da dove si può pescare forse alla cieca; alla fine la spunta forse un Boscagin che fisicamente è ai limiti del presentabile per la massima serie.
Giulio Pasolini