ROMA – Non è mai una gara come tutte le altre quella che vede Roma opposta a Milano. E non lo sarà neanche quest’anno, come sempre, nonostante le due squadre siano su piani diversi, in posizioni molto distanti in classifica ma accomunate da un incedere altalenante in questa stagione. Milano era partita bene in campionato ed in Europa, poi le prime incertezze in Eurolega, la clamorosa eliminazione dalle Top 16, la batosta di Cantù ed il conseguente addio a Piero Bucchi con il clamoroso ritorno di Dan Peterson dopo quasi 3 decenni di vita sulla panca più titolata d’Italia. E dopo l’arrivo del Piccolo Grande Uomo in panchina e le prime belle e confortanti vittorie, una brutta scivolata in casa contro Biella e la cocente eliminazione ai quarti di Coppa Italia a Torino per mano di un manipolo d’assatanati in maglia verde guidati da un folletto straordinario, nonostante l’arrivo di giocatori del calibro di Lynn Greer e Benjamin Eze. Di Roma….Ne abbiamo dette di tutti i colori in questa scalcagnata stagione ma, finalmente, giovedì sera contro il Maccabi in Eurolega, con le bende ed i cerotti lasciati nello spogliatoio, una poderosa prova di testa e di voglia come non se ne vedevano da tempo in stagione, che sia la volta buona della svolta?
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Come contro il Maccabi, le rotazioni saranno limitate per Filipovski, due soli giorni per far recuperare ai suoi preziose energie nervose che la vittoriosa e perentoria gara portata felicemente in porto in Eurolega ha sicuramente portato in dote con se. E Milano non è certamente la squadra d’affrontare se la si guarda negli occhi con qualche tossina di troppo nei muscoli e nella testa. Pertanto Filipovski dovrà centellinare le risorse mentali e fisiche che i Dasic, i Datome ed i Gordic, estremamente positivi giovedì hanno sicuramente lasciato sul parquet, ma è evidente che l’obiettivo Play-Offs deve spingere oltre ogni ragionevole ostacolo. Turni straordinari per tutti quindi, in attesa della sosta benedetta che l’All Star Game della settimana prossima porterà con se, nonostante proprio tre virtussini come Crosariol, Datome e Dasic dovranno far parte della kermesse rispolverata dopo molto tempo dalla Lega. Filipovski ha sottolineato questo importantissimo aspetto nell’immediato dopo gara di giovedì, e come dargli torto ? Gigli ancora ad uso limitato, Vitali che non si sa ancora quando potrà gradatamente riprendere il suo posto ed il famoso ultimo posto possibile nel roster per i tesserati disponibili in questa stagione sono un dazio che la Lottomatica paga, speriamo non pesantemente, in questa fase. Ma la stagione è adesso al clou e non si possono far tanti calcoli, perloppiù alla vigilia di una sfida così sentita da tutta la tifoseria. Vedremo quindi come gestirà i cambi, il minutaggio e gli stimoli nervosi il giovane coach sloveno, consapevole che un’altra sconfitta potrebbe pesare parecchio anche se la classifica appare molto liquida e difficile a delinearsi definitivamente, e questo andrà presumibilmente avanti sino all’ultima giornata di regular season. Cosa proporrà allora la Virtus contro un’Olimpia rinfrancata nel morale dopo la batosta in Coppa Italia ? Ritmo elevato ? Difesa a zona ad oltranza ? Dipenderà da come si metterà la gara, sperando che Milano non scavi fin da subito un divario difficilmente colmabile nel punteggio. Gordic o Washington in regia o come contro il Maccabi tutti e due assieme per gestire meglio, sin dal principio, l’incedere della partita ? Una cosa è certa: se si centellina al meglio la risorsa Smith, proprio Il Ragno potrà alla fine risultera l’ago della bilancia nella sfida perchè se Charlie riuscirà ad arrivare lucido ed integro all’inizio del periodo finale, allora Milano potrebbe non far paura.
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Greer è la chiave di volta di questa Milano ridisegnata sullo scacchiere. Se Peterson avrà dal playmaker mancino, imbattuto nelle due sole sfide che giocò contro Roma quando indossava la maglia della splendida Napoli edizione 2005-06, punti e gioco, allora la pratica Virtus Roma potrà essere gestita al meglio. Ma appare evidente che le frecce nella faretra milanese sono così soverchie al momento rispetto agli avversari che se anche Greer andasse a tre cilindri, si potrà far ricorso agli ex Hawkins e Jaaber, quest’ultimo particolarmente desideroso di lasciare il segno al cospetto del pubblico che lo aveva eletto a beniamino, senza dimenticare Mancinelli e Maciulis che assieme a Mordente e Rocca rappresentano lo zoccolo duro di una squadra che vuole fortemente ritagliarsi il secondo posto stabile in graduatoria. Sotto canestro sarà una serata difficile per i milanesi perchè anche se Roma dovrà, come detto, centellinare falli e muscoli, la differenza potrà azzerarsi grazie alla capacità di Dasic, Datome, Crosariol e Traore di far sentire la voce grossa nel pitturato. La carta Pecherov potrà essere quindi molto importante per allontanare dai tabelloni Dasic perchè se l’ucraino comincerà a bucare la retina con costanza dalla lunga, allora il macedone dovrà giocoforza cercare di renderlo innocuo difendendo proprio lontano dai ferri, e lì Rocca e Mancinelli potrebbero fare molto male, senza contare che c’è un certo Eze che scalpita per tornare al meglio della condizione (previsti però per lui forse qualche minuto). Potrebbe prendersene cura Datome per tamponare la falla contando sulla sua dinamicità, dettaglio tecnico in cui l’ucraino non eccelle.
Comunque sia, il divertimento è assicurato.
Precedenti: a Roma la sfida arride numericamente ai padroni di casa per 21 vittorie a 18 mentre nel computo globale Milano conduce 45 a 37.
Si gioca: Palalottomatica, domenica 6 marzo, ore 18.15
Arbitri: Paternicò-Pozzana-Caiazza
Fabrizio Noto/FRED