CREMONA – Incredibile ma vero, il campionato dice che tra Cremona e Roma, nelle due partite, ci siano quasi trenta punti di differenza. Ma per i lombardi, non per la Lottomatica. Eppure il verdetto sul campo è impietoso, Cremona ha dimostrato anche stavolta di avere le idee molto più chiare, di avere molta più energia e fame di vittoria. Gli uomini di Filipovski durano poco più di dieci minuti, giusto quanto hanno potuto i canestri impossibili di Datome e la vena di Dasic – tenete a mente questi due nomi, saranno gli unici ad uscire con dignità dal Palaradi – poi la lucidità di Cremona ha preso il sopravvento. Roma senza idee, senza uno schema che sia uno e con alcuni giocatori chiaramente con la testa altrove. Uno su tutti Charles Smith, che dimostra di soffrire la fisicità di Foster – tenete a mente anche questo di nome – considerando che non meriterebbe il sei in pagella nemmeno sommando le due prove contro la squadra di Mahoric. L’unica reazione arriva nell’ultimo quarto, quando ormai è decisamente troppo tardi, e neanche a dirlo viene lanciata da Dasic, più un Washington beffardo, per la sua capacità di accumulare statistiche quando ormai non conta più nulla. Una squadra resa corta dalle assenze di Djedovic e Giachetti, più un Vitali inutilizzato ed un Gigli da due minuti. Pretendere che si evitasse una disfatta di questo tipo era però lecito, quantomeno ci si sarebbe aspettato di vedere più di due giocatori provare a far finta di volerla vincere.
Dall’altra parte la Vanoli riprende il discorso interrotto a Varese, sconfitta che aveva chiuso a tre le vittorie consecutive. Dominanti, nonostante quello che la differenza di roster lascerebbe supporre, lucidi, aggressivi e concentrati. Come spesso è accaduto nelle gare casalinghe, Milic parte fortissimo dando un impronta importante alla partita, gasando il pubblico e costringendo Filipovski a qualche cambio nella frontline. Ma quando lo slavo inizia a prendersi qualche pausa arriva il talento di Foster: dopo aver sbagliato la prima tripla, infila nove tiri consecutivi, alcuni di difficoltà inenarrabile, ed annulla il proprio diretto avversario, nello specifico Smith, sostituito talvolta da Gordic. Rispetto a Varese si vede anche qualche rotazione in più, giustificata anche dalle buone prove di D’Ercole e Cinciarini, che entrato dopo trenta minuti di panchina ha trovato il modo di rendersi utile. Per gli altri la solita ordinaria amministrazione, tutti spettatori ed aiutanti davanti alla strepitosa prestazione della guardia americana. Rammarico maggiore al pensiero di quella gara buttata a Masnago, che avrebbe potuto dare un altro senso ancora a questa stagione.
La situazione ora è curiosa: entrambe le squadre sono a venti punti in campionato, che al momento qualificano ai playoff per il rotto della cuffia. Ma Cremona è ora forte di un vantaggio negli scontri diretti piuttosto evidente, ed il solo fatto di parlare di una Vanoli davanti alla Lottomatica per scontri diretti fa sorridere. Merito di Mahoric e compagnia, che a questo punto della classifica non ce li si sarebbe aspettati, ma grandissimi demeriti a quelli della capitale, che ancora una volta danno l’impressione di non aver capito nulla di questo campionato.
Sala stampa:
Filipovski
Cremona ha meritato ampiamente questa vittoria, sono riusciti a surclassarci su tutti i fronti, sia da un punto di vista offensivo che difensivo. Hanno mostrato un’aggressività ed una intensità che a noi è mancata per tutto l’arco della partita. Noi nel primo quarto abbiamo segnato molto, come del resto anche Cremona, con l’andare avanti della gara noi abbiamo smesso di segnare, ma i nostri avversari invece no. Giocando fuori casa è impensabile vincere senza difendere con intensità come noi invece abbiamo fatto per buona parte della partita. Gordic si è fatto male alla caviglia, non è più rientrato ma al momento non possiamo ancora avere certezze sulle sue condizioni, ne sapremo di più nei prossimi giorni.
Mahoric
Prima di tutto sono molto felice per questa vittoria, perchè giocavamo contro un’ottima squadra che peraltro nelle ultime settimane era in grande forma, avendo vinto partite importanti, tanto in campionato quanto in Eurolega. Ne avevo parlato molto con i ragazzi, avevo cercato di far passare il messaggio che l’unico modo per vincere contro giocatori più forti, più numerosi e più grossi era giocare con grandissima aggressività per tutti e quaranta i minuti, come poi effettivamente è successo. Sono certo comunque che Roma giocherà i playoff, perchè sta giocando un ottima pallacanestro ed auguro al mio collega il meglio per un obiettivo che sono sicuro riuscirà a raggiungere senza problemi.
Vanoli Braga Cremona – Lottomatica Roma 83-70
Parziali 24-24; 21-10; 23-18; 15-18
Progressione 24-24; 45-34: 68-52; 83-70
MVP
Je’Kel Foster, con il secondo che arriva quinto. Conosciuto per essere un americano atipico – e per questo poco compreso da molti tifosi – ovvero uno da cifre modeste ma dal grande impatto difensivo e nei momenti che contano, stavolta non si dimentica le sue qualità, ma ci aggiunge anche una prova offensiva clamorosa. Le cifre lo dimostrano, ma non dicono comunque che a parte venticinque punti si è tuffato su ogni pallone possibile, anche a partita virtualmente chiusa. Eroe se ce n’è uno.
WVP
Charles Smith il diretto avversario di Foster. In due partite contro Cremona ha segnato complessivamente cinque punti con percentuali indecenti, mentre lo stesso Foster ne ha messi quarantaquattro. Sulla carta il confronto tra i due non dovrebbe nemmeno esistere, ma a ruoli invertiti. Eppure il “ragno” non ci ha mai capito nulla, risultando dannoso su ogni centimetro di parquet si sia trovato a calcare.
Paolo Sinelli