TERAMO – Ormai tutte le partite che restano per Teramo sono da dentro o fuori e ogni vittoria è un piccolo passo in avanti verso quel miracolo chiamato salvezza. Avellino avrebbe tutte le carte in regola per poter sbancare il PalaScapriano, ma il perdurare dell’assenza di Troutman costringe i bianco verdi a giocare con le rotazioni ridotte all’osso e, pertanto, alla lunga la differenza quantitativa nel roster si sente. In ogni caso una partita equilibrata, bella anche se dominata a lunghi tratti da Teramo che non è riuscita a condurre in porto quel break che potesse rendere l’incontro più agevole. Infatti il max vantaggio di dodici punti raggiunti dai biancorossi è stato sempre e in poco tempo recuperato dagli avversari che hanno lottato caparbiamente su ogni pallone.
Anzi, alla fine la partita l’ha persa Avellino che, complice una grande difesa teramana, non è riuscita a sfruttare l’ultima palla sull’87 pari. Poi all’Overtime la lunghezza dei roster si è fatta sentire e solo il talento di Szweczyk, di Omar Thomas e di Marques Green ha consentito ai bianco verdi di restare aggrappati ai biancorossi. Poi sull’ultima azione biancoverde, il coach avellinese ha avuto qualcosa da ridire agli arbitri su un non fischio, giustamente, ma come non è stato fischiato quel fallo anche a fine secondo quarto su Diener non è stato fischiato fallo a favore su tiro da tre. Insomma equità di giudizio. Se Vitucci doveva lamentarsi avrebbe potuto farlo per quel fallo fischiato a favore di Davis che, emulo dei migliori cascatori d’area calcistica, allunga furbescamente una gamba intercettando quella di Szweczyk che per tutto l’overtime sarà costretto a giocare con quattro falli a carico, come il suo compagno di reparto Linton Johnson, autore tra l’altro di una bella prova.
Fultz ha reso sicuramente meglio rispetto agli incontri precedenti mentre Zoroski ha avuto tutto il tempo di rifiatare e di essere lucido nei momenti opportuni. Drake Diener, per dirla alla Ellisse, sembrava tarantolato e pareva avere un conto in sospeso con la sua ex squadra, mente Davis, ha portato a casa una prestazione solida ed efficace sia in difesa che in attacco, con la sua doppia doppia con 18 punti e 10 rimbalzi. Avellino solo con i fantastici quattro può poco o niente contro la brigata guidata da coach Ramagli e a soffrirne è principalmente Lauwers che, partito in quintetto, resterà in campo solo 19 minuti. In ogni caso, come detto prima, convincente la prova di Johnson, bella quella di Green, irreale ancora una volta quella di Szweczyk che fa a gara con Diener per la palma di migliore in campo.
Ancora una volta Teramo abbandona l’ultima posizione a discapito di Brindisi e continuerà questa altalena fino a quando al PalaPentassuglia di Brindisi non ci sarà il famigerato scontro salvezza senza appello. La differenza tra Teramo e Brindisi sta nel calendario: Teramo le peggiori le ha affrontate, Brindisi ancora non tutte.
Banca Tercas Teramo-AIR Avellino 99-97 dts
MVP: Diener, letteralmente tarantolato e in preda a trance agonistica come mai abbiamo ricordato qui a Teramo.
Parziali: 26-19 24-22 20-26 17-20 12-10
Progressione: 26-19 50-41 70-67 87-87 99-97
Sala Stampa
Coach Ramagli
L’applauso che mi fate lo giro così ai ragazzi che hanno meritato ampiamente di vincere questa partita. Grande cuore, grande forza di volontà, grande reazione quando è stato il momento di non mollare ma di crederci. Voglio dedicare questa vittoria al nostro massaggiatore Enrico che in settimana non si è sentito bene, ma adesso sta molto meglio e noi vogliamo vederlo tornare in palestra a lavorare. Abbiamo giocato come volevamo, nel primo tempo siamo stati bravissimi a non fargli giocare il pick’n’roll e loro non hanno mai tentato di attaccare il canestro dal palleggio. Nel secondo tempo, quando hanno iniziato anche ad attaccare la nostra area abbiamo pagato dazio e sono stai bravi a recuperarci. Non abbiamo saputo aumentare il break e dodici punti con 20 minuti da giocare non sono poi un cospicuo gruzzolo di vantaggio. Mettiamo meritatamente in archivio questi due punti, ci godiamo la domenica, ma già da domani dobbiamo cominciare a pensare al prossimo incontro. Da qui alla fine del campionato sono tutte finali che dobbiamo cercare di portare a casa se vogliamo sperare di salvarci.
Coach Vitucci
Se devo rimproverare qualcosa alla mia squadra e’ l’atteggiamento in campo nei primi due quarti, dove non siamo stati bravi a costruire le nostre azioni e a difendere sugli attacchi avversari. Giocando con le rotazioni ridotte siamo stati bravi a recuperare il gap, ma alla fine sui 40 minuti lo sforzo si è sentito. Abbiamo sofferto parecchio la fisicità delle guardie di Teramo e abbiamo commesso due errori che ci sono stati fatali. Era un po’ di tempo poi che non sbagliavamo così tanti tiri liberi, è insolito vedere Spinelli sbagliarne qualcuno ma stasera è andata così. Sull’ultima nostra azione poteva esserci un fischio su tiro da tre punti, ma gli arbitri hanno preferito un “no call”. Io non condivido questo metodo arbitrale e non è neanche la prima volta che la mia squadra lo subisce.
Mirko Pierpaolo Papirii