La Tezenis interpreta bene una partita dura e sporca, condizionata da un arbitraggio scadente da ambo le parti e resta in partita fino alla fine a Pistoia sostenuta da uno sparuto ma acceso gruppo di sostenitori che non sfigurano nella bolgia del PalaFermi. Nel finale però manca di lucidità ed è sfortunata negli episodi chiave dovendo alla fine cedere 75-70 e rimandando al doppio impegno casalingo la caccia ai punti salvezza.
I gialloblù mostrano una difesa a tratti asfissiante, limitano al meglio Varnado e Forte, ma non riescono a trovare continuità offensiva e vengono puniti dalle pessime percentuali dal campo e dai tiri da fuori dei comprimari di Pistoia. Mike Taylor, l’osservato speciale, va a sprazzi unendo giocate spettacolari in contropiede e grande intensità difensiva ad errori al tiro (4/14 per lui) e perse banali. L’impressione generale è che la squadra girasse meglio senza di lui, bravo soprattutto a dare intensità e correre, ma apparso ancora troppo slegato dal gioco di squadra e su una lunghezza d’onda diversa rispetto ai compagni. Porta è il primo che fatica a sintonizzarsi con lui, pagando con qualche persa di troppo nelle fasi iniziali, per poi ritrovare smalto segnando 23 punti. Quando il play deve andare così spesso a canestro quasi sempre significa che qualche problema c’è e questa volta si impersonifica in un Jurevicus totalmente fuori fase e fermo a 2 punti con 1/11 dal campo. Pistoia tira con un ottimo 11/21 da tre, incluso un incredibile 4/4 del finora deludente Berti. Toppo parte alla grande dando l’impressione di voler ripetere la prova dell’andata prima che un sorprendente Campiello gli metta la museruola, tocca così a Filloy e Porzingis tenere a galla i compagni prima che nel finale entri in partita Forte e decida la contesa. Varnado e Renzi si annullano a vicenda, con gli arbitri che concedono qualcosa in più al centro di Pistoia, che si vede fischiata la prima penalità solo a quarto periodo iniziato.
Verona parte incentrando il gioco quasi totalmente su Taylor, nel chiaro tentativo di accelerare il suo inserimento, lui parte con 5 punti ma poi inizia a strafare mandando fuori giri l’attacco di squadra. La Tezenis inanella perse ed errori dal campo, Pistoia ne approfitta soprattutto con Toppo e Porzingis e chiude il quarto 16-11.
Nel secondo parziale sale subito a +8 la squadra di casa, poi entra decisamente in partita Porta che ricuce praticamente da solo il divario prima che Taylor dia il vantaggio ai gialloblù con l’ennesima folata in contropiede sul 30-28. Una tripla con fallo di Filloy, un paio di errori sfortunati di Verona sempre in contropiede e il permissivismo metro arbitrale nei confronti di Varnado permettono però alla Tuscany di andare al riposo sul 34-30.
Stessa musica nel terzo periodo, con strappi e controstrappi, corse di Taylor spesso non assecondate dai compagni di squadra, botte da orbi sotto canestro. Fucka e Varnado chiudono alla grande tutte le linee di penetrazione, Jurevicus è molto impreciso e Pistoia prova a scappare via andando a +6. La risposta ospite è immediata, controparziale e Waleskowski sorpassa, ma atterra sul piede di Varnado e deve uscire con una brutta distorsione: si tratta probabilmente dell’azione decisiva della partita, dato che il tedesco fino a quel momento era stato un rebus irrisolto per la difesa di Pistoia.
Quarto periodo ancora aperto all’insegna dell’equilibrio, poi Berti trova due canestri da fuori consecutivi più un assist per la schiacciata di Varnado portando i suoi a +5, che diventano poi +7 quando Forte buca la zona gialloblù e viene fischiato a Porta un fallo in attacco mentre si sta liberando del marcatore per ricevere la rimessa. Sarà lo strappo decisivo: Verona prova a rientrare ma sbaglia più volte l’entrata del -3, con tutti gli esterni a turno che si avventurano in area e sbattono contro il muro difensivo di casa. Jurevicus alla fine riesce a prendersi fallo ma deve uscire per una botta alla testa, Gueye fa 2/2 per portare Verona ad un tiro di distanza ma ormai è tardi. Manca un minuto, Forte capitalizza dalla lunetta un fallo un po’ affrettato di Porta, la partita si chiude in pratica sull’ennesima forzatura in penetrazione di Taylor. Finisce 75-70, a Verona ora rimane la preoccupazione per le condizioni di Waleskowski. Affrontare il finale di campionato senza uno degli elementi più in forma sarebbe senz’altro un ostacolo grave sulla via della salvezza.
TUSCANY PISTOIA – TEZENIS VERONA 75-70 ( 16-11, 18-19, 17-21, 24-19)
Il migliore: in una partita in cui nessun giocatore si distingue particolarmente dagli altri, né in positivo né in negativo, giusto premiare Berti. La guardia trova un 4/4 al tiro da 3 dopo una stagione finora complessivamente negativa in questo fondamentale, e soprattutto mette i canestri che scavano il parziale decisivo nell’ultimo quarto. Una rivincita dopo un 2011 finora difficile.
Il peggiore: dopo aver tante volte in questa stagione tolto le castagne dal fuoco alla Tezenis, Mareks Jurevicus si inceppa per una sera e trova un orrido 1/11 al tiro, non mettendo a segno nessun canestro pesante e soffrendo anche in difesa contro Forte. Nel finale poi una botta in testa lo costringe ad abbandonare il campo, chiudendo nel modo peggiore una serata da incubo.
SALA STAMPA
Moretti: Partita dura, durissima, molto intensa, mi aspettavo di trovarmi contro una squadra volitiva e aggressiva nonché in grande forma, lo sapevamo e ci siamo adattati bene. Siamo andati sotto nella lotta ai rimbalzi, ma abbiamo gestito bene la palla facendo poche perse, naturalmente ha inciso molto nella partita il gestire bene il pallone nelle nostre mani. Sono contento della partita di Forte, ha giocato per mettere in ritmo i compagni, è stato quello del girone di andata e questo lo voglio sottolineare perché ero l’unico a farlo a suo tempo quando da molti veniva criticato: si è sacrificato anche dietro e ha segnato quando c’era bisogno. Sono stati tutti eccellenti e faccio loro i complimenti, partita sofferta e vinta con il cuore. Berti dopo il periodo negativo fisicamente ha lavorato bene, ringrazio lo staff medico che l’ha rimesso in piedi molto bene e gli permette ora di allenarsi con grande efficienza. Da 2 facevamo molto fatica dato che Verona ci chiudeva bene l’area, ci siamo rifatti da fuori: la chiave alla fine è stato limitare il pick’n’roll di Porta con i lunghi. Adesso abbiamo due partite in trasferta, se torniamo con una vittoria possiamo puntare ai playoff.
Marcelletti: Siamo partiti male, soprattutto in difesa su Porzingis e Filloy, ci siamo rimessi in partita nel secondo periodo ma senza avere continuità ed equilibrio: troppo gioco da fuori, con cattive percentuali. Comprensibili gli errori di Taylor, dato che è appena arrivato, Jurevicus invece ha pagato una serata no. L’uscita di Wales, il migliore, ci ha penalizzato. Inoltre abbiamo lasciato troppo spazio a Berti dopo essere riusciti a difendere bene un po’ su tutti: colpa nostra, sapevamo che era un ottimo tiratore ma chi doveva marcarlo non l’ha fatto. Lo spirito è quello giusto ma non basta più, ci vogliono i due punti perché la situazione è molto delicata come dimostra la vittoria di Forlì: ci sono squadre che lasciano punti alle altre perché cambiano assetto avendo problemi di vario tipo. Abbiamo tirato troppo male, con troppa fretta, hanno punito i nostri errori. Taylor chiaramente a sprazzi, non era il campo più idoneo per inserirlo, probabilmente è stato meglio così dato che si è calato subito nelle difficoltà della Legadue. Sul piano dell’impegno e dell’energia niente da dire, rimbalzi e accelerazioni, deve prendere le misure dei compagni ma sono fiducioso.