Milano- Un derby decisamente non bello, ma dall’intensità playoffs, arride a Milano che in volata ha la meglio su una coriacea Cantù. Nei brianzoli faticano Mazzarino e Leunen, ma nonostante ciò gli ospiti controllano la partita per ampi tratti, perdendo solo nel finale un match ampiamente alla propria portata.
Milano ha un trio Maciulis-Jaaber-Greer decisamente deficitario, ma riesce con il cuore e un po’ di buona sorte (vedi 8-10 da tre punti nel secondo tempo) a vincere una partita che, non ribalterà la differenza canestri, ma restituisce un po’ di morale all’ambiente.
La chiave tecnica dell’inizio di partita con Eze in campo è di giocare molti show forti e cambi sui palleggiatori canturini che, per questo motivo, non hanno sguardi aperti verso il canestro. Milano è decisamente scentrata al tiro e, sbagliando qualche conclusione aperta, subisce un 7-0 di parziale canturino tutto fatto di esecuzione e lucidità in attacco. In 9 minuti di primo quarto, nell’attacco milanese, segnano solamente Hawkins (5) e Jaaber (4), prima che Greer non converta tre liberi provvidenziali per sbloccare il tabellone.
Difficile capire la scelta di Peterson d’ inizio secondo quarto con Petravicius e Rocca assieme in campo. Questo consente a Cantù di blitzare molto sui palleggiatori nei pick and roll e concedere spazio dai sei metri ai due lunghi, evidentemente, non pericolosi. Hawkins e Mancinelli confenzionano un 5-0 di parziale, ma la tripla di Leunen e un canestro di Markoishvili ristabiliscono le distanze. Sul 30-23 per Cantù viene fischiato un corretto antisportivo a Maciulis, parzialmente convertito da uno spento Micov. Nel finale di tempo Milano, grazie ad una serie di liberi, torna a -2 prima che un paio di bombe di Markoishvili mandino tutti alla pausa sul +6 Cantù.
L’uscita dagli spogliatoi di Milano è imbarazzante con tre palle perse consecutive e due rigori sbagliati da Mazzarino che potrebbero mandare a fondo la barca biancorossa. Markoishvili continua a martellare la retina e, coadiuvato da un ottimo Green, porta i suoi al massimo vantaggio di 13 lunghezze. Rocca risponde subito con un 2+1, ma il vero protagonista del secondo tempo è Mordente che, con tre triple, riaccende il Forum e riporta ancora Milano in carreggiata. Il teramano è l’unico ad attaccare con convinzione, Hawkins si nasconde, Greer è irritante ed allora è proprio il grande cuore di Mordente con l’ultima tripla della sua serie, a regalare il -4 ai suoi. Allo scadere ci pensa Hawkins con un’altra tripla di tabella a sancire il -1 dell’ultimo riposo con una partita ancora tutta da decidere.
Mazzarino apre le danze dell’ultima frazione, ma è ancora Mordente con due bombe (chiuderà con 5-5 dalla lunga) a fissare l’ennesimo pari. Sulla seconda ricezione in post baso dell’intera partita di Mancinelli (a 5 minuti dalla fine) arriva il sorpasso di Milano sul 66-64. Dopo tre perse consecutive di Cantù, Milano sembra, non solo poter vincere, ma anche fare un pensiero alla differenza canestri, infatti la tripla del +5 di Greer fa esplodere il Forum. Milano, però, non affonda il coltello nella ferita e con 2 liberi di Marconato, un canestro di Markoishvili e un altro di Denis, Cantù torna avanti prima che Hawkins infili la tripla del controsorpasso. Markoishvili prova a risolvere la contesa da solo con una tripla dal palleggio, ma il ferro la rifiuta facendo imbestialire coach Trinchieri. Cantù non ha ancora speso il bonus e deve commettere tre falli prima di mandare in lunetta Hawkins che fa 2-2 per il +4. Markoishvili segna da 3 e fa -1. Jaaber converte un solo libero su due, ma ormai manca troppo poco tempo e la tripla di Tabu da dietro metà campo non arriva neanche al ferro. Vince Milano, ma la partita non termina con i quaranta minuti, perché in tribuna stampa Peterson contesterà l’operato del giornalista Pedrazzi, culminando in una vera e propria litigata.
Di seguito l’audio dei due coaches.
Quotes:
MVP: Marco Mordente. Il suo 5-5 da tre punti nel momento di difficoltà milanese ha cambiato il match. Premio meritato per un grandissimo professionista che notoriamente nei climi infuocati tira fuori il meglio.
WVP: Lynn Greer. 2-7 dal campo, tanta indecisione mai un’azione di forza ed in difesa subisce ogni avversario dal palleggio. Probabilmente Milano non potrà permettersi ancora per molto prestazioni così sottotono dell’ex Fenerbache.
Armani Jeans Milano – Bennet Cantù 75-73 (12-18, 18-18, 24-19, 21-18)
Simone Mazzola