BIELLA-La Cimberio Varese passa al Lauretana Forum, facendo piombare l’Angelico in una situazione pressoché disperata. I lombardi dominano per oltre un quarto, soffrono e si fanno rimontare 13 punti di vantaggio, arrivando alla frazione decisiva con 4 lunghezze da recuperare. Biella ha però finito la benzina, e Charlie Recalcati può festeggiare la millesima panchina in serie A con una vittoria pesantissima, sia per Varese in chiave playoff, sia per l’Angelico, ora penultima in coabitazione con Teramo. Cancellieri preferisce partire lasciando l’ultimo arrivato Ekperigin in panchina, dando spazio in quintetto al ben più esperto Jurak; il lungo di passaporto inglese non metterà neanche piede in campo. Pronti via, due rimbalzi offensivi fruttano a Varese il 5-0, grazie a Rannikko e Fajardo. Biella è completamente bloccata in attacco, e solo dopo un libero di Slay, Chessa riesce a bucare la retina (3-6 al 2′). Rannikko fa la prodezza, tripla più fallo di Sosa, Slay e Fajardo allungano fino al 3-14 (4′). Ancora Chessa tiene a galla i lanieri dai 5 metri, Jurak e Viggiano mettono i primi liberi rossoblu (9-14 al 5′). Varese non si scompone, pascola liberamente nell’area biellese e riallunga capitalizzando un antisportivo fischiato a Sosa, ma soprattutto con la tripla di un Fajardo inarrestabile (11-22 all’8′). Nell’ultimo minuto, Stipcevic trova la sua prima tripla per il nuovo massimo vantaggio, 15-28, Salyers chiude i giochi da sotto: 17-28 dopo 10′ di dominio varesino. Capitan Soragna prova a ridare fiato aprendo il secondo parziale con 5 punti personali (21-28 al 12′), premiando una difesa finalmente accettabile. L’ex azzurro è però solo, a Varese basta pochissimo per riprendere il largo: Stipcevic colpisce dall’arco, Kangur beffa Cuccarolo e appoggia il 21-33 (14′). Come detto nella preview, a livello di tensione basta una scintilla a scatenare un incendio: dopo il canestro del 27-36 di Sosa, Galanda viene a contatto con il play biellese nella transizione: gli arbitri non calcano la mano e decidono per un doppio tecnico. L’Angelico sale di tono con il suo pubblico: tripla di Sosa, canestro in acrobazia di Viggiano, schiacciata in solitaria del dominicano, al 18′ è 34-39. La partita è di un’intensità straordinaria, ancora Sosa e Fajardo fissano il punteggio del primo tempo sul 40-45. La ripresa ricalca fin dall’inizio i ritmi del primo tempo: Sosa e Chessa rispondono a Kangur e Rannikko, Salyers schiaccia in contropiede il -3 (47-50 al 23′). Le percentuali cominciano a calare, Jurak fallisce i liberi del possibile -1, Slay invece dalla lunetta riallunga sul 47-52 (26′). Viggiano conclude l’alley-oop lanciato direttamente dalla rimessa da Sosa, Kangur punisce dall’angolo (51-57 al 27′). Recalcati deve fare i conti con i 4 falli di Slay e Galanda, l’Angelico resta attaccata alla gara proprio grazie alla minor pressione nel pitturato. Un antisportivo fischiato a Kangur è convertito da Jurak nel 55-57, inducendo Recalcati a schierare la zona per la prima volta nel match. Il sorpasso arriva al terzo tentativo, grazie alla tripla dall’angolo di Soragna, che replica anche sulla sirena del terzo quarto con un jumper dai 6 metri: è 60-57. Slaughter da immediatamente il +5 a Biella all’inizio del quarto decisivo, ma Rannikko con la sua 5° bomba rimette in scia la Cimberio (62-60 al 31′). Viggiano segna da sotto, Fajardo dalla linea della carità non tradisce (64-62 al 32′). La partita procede punto a punto, Goss rompe l’inerzia con la tripla in transizione del 66-67, Slay approfitta della crescente stanchezza della difesa biellese per schiacciare il 66-69 (35′). Soragna batte Rannikko e segna da sotto, ma Stipcevic punisce con la tripla su pick and roll: al 37′ è 68-72. Varese mette poi una seria ipoteca sulla partita ancora dall’arco, con Slay (68-75), che a 2′ dalla fine segna il +9 in solitudine, chiudendo poi i conti con il libero del 68-78. Nell’ultimo minuto e mezzo alla Cimberio basta non fallire i liberi: termina 81-89. L’Angelico ora, in concomitanza con la vittoria di Teramo, è penultima e in guai serissimi.
Angelico Biella-Cimberio Varese 81-89 Parziali: 17-28; 23-17; 20-12; 21-32.
Progressione: 17-28; 40-45; 60-57; 81-89.
MVP: Diego Fajardo. D’accordo, a parte Jurak, migliore di Biella, il reparto lunghi dell’Angelico è poca roba, ma 15 punti e soprattutto 16 rimbalzi in una partita così dura sono manna dal cielo per Varese.
WVP: Riccardo Moraschini ed Aj Slaughter da una parte, Simonas Serapinas e Giacomo Galanda dall’altra, hanno lasciato veramente poche tracce sul match.
Sala stampa Coach Carlo Recalcati Abbiamo vinto una partita dai due volti. Ottimo il nostro approccio, eravamo concentrati perché Biella ha sempre fatto grandi inizi di gara. Abbiamo mosso molto bene la palla, giocando intelligentemente. Quando l’Angelico è riuscita a difendere aggressivamente, abbiamo sofferto come previsto. La squadra è stata bravissima nel momento critico, quando è andata sotto. Nonostante le troppe palle perse, abbiamo compensato con il predominio a rimbalzo. Sono soddisfatto, il nostro obiettivo è guadagnarci i playoff, la prima vittoria è arrivata, ora vedremo cosa succederà a Sassari. I falli? Slay e Galanda sono stati sostituiti egregiamente, Fajardo a livello quantitativo è stato fantastico, anche Kangur con la sua fisicità è stato fondamentale
Coach Massimo Cancellieri E’ stata una partita di difficile interpretazione. Nei momenti chiave abbiamo subito il giro palla e le spaziature perfette di Varese, che ha tirato con percentuali altissime da tre. Slay ha fatto una partita intelligente, come tutta la Cimberio. Quando siamo tornati avanti, siamo stati troppo frenetici, di questo dobbiamo rimproverarci. Posso spiegare la frenesia con l’importanza della partita, che tutti abbiamo sentito stasera. La Cimberio era forse il cliente peggiore in questo periodo, ha sempre avuto maggiore lucidità rispetto a noi. Le percentuali da tre? Tra primo e secondo tempo ci siamo detti di attaccare il ferro, cercare di sopperire nel pitturato. Ekperigin? E’ arrivato martedì, noi ci siamo trovati subito sotto e non potevo pensare che potesse capire già i nostri meccanismi difensivi. Questa partita doveva vincerla il gruppo, quello che lavora insieme da un anno