Nella notte di Chicago, allo United Center si affrontano due delle squadre più elettrizzanti e, in prospettiva, più ricche di talento del torneo.
Partenza ventre a terra degli Hawks con un parziale di 9-0, mentre i padroni di casa si ostinano forse un po’ troppo con il go-to-guy, ma Rose non premia la scelta e servono due punti dalla lunetta di Luol Deng per aprire le marcature.
Con la sua stella un po’ opaca ed Hinrich che deve assitere dalla tribuna per problemi fisici, coach Thiboudeau distribuisce la responsabilità sui secondi violini ed è infatti alla determinazione di Noah e alle conclusioni di Brewer che viene affidata la reazione dei Bulls.
Atlanta, dal canto suo, fa tutto bene (soprattutto in attacco), chiudendo il primo quarto in vantaggio 28-18.
Nel secondo quarto, in attesa di Rose, sono ancora Brewer e Watson a tenere a galla i padroni di casa, mentre per la squadra di coach Larry Drew è Joe Johnson a fare la parte del leone.
La partita si fa tesa, come d’obbligo nei play-offs, il nervosismo dei padroni di casa è tradito da un fallo tecnico per proteste affibbiato a Thiboudeau, mentre il terzo fallo di Horford crea qualche problema in difesa ad Atlanta. Derrick Rose rimane latitante, quindi Chicago deve cavalcare Deng in attacco, che ne mette 17 nel solo primo tempo e tiene a contatto i suoi al giro di boa, andando al riposo sul 51-50 per gli ospiti.
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Ad inizio secondo tempo Chicago mette la testa avanti per la prima volta nella partita, ancora grazie a due tiri liberi, questa volta di Noah, ed è solo a questo punto che entra in scena l’enfant prodige locale, aiutato dal risveglio di Boozer e tenta l’allungo.
Atlanta però non ci sta e sfrutta il proprio maggior atletismo, mettendo in campo gioco duro e corsa. Appoggiandosi spesso sull’infuocato Joe Johnson ( 4 su 4 da tre, 34 punti in totale), gli Hawks riescono a restare davanti a fine terzo quarto che si chiude sul 71-70.
Gli Hawks sono in una di quelle giornate in cui sembra andare tutto bene, prova ne sia che anche il “garbage-man” Pachulia da un grosso contributo quando è chiamato a sostituire Horford, mentre JJ prosegue il suo show.
Gli errori di un Rose evidentemente non al meglio fisicamente consentono ad Atlanta di volare a +12, con un Dominique Wilkins soddisfatto che plaude dagli spalti all’esibizione della sua ex squadra.
Rose finirà comunque in doppia cifra (24 punti + 10 assist), ma il suo sforzo e quello dei vari Noah e Korver, non basteranno a fermare l’inarrestabile Johnson e il suo degno compare Jamaal Crawford (22 per lui).
Atlanta vince 103 -95, ribaltando i pronostico e, siccome le cattive notizie non vengono mai da sole, Rose esce dal campo zoppicando sulla caviglia, già malandata dopo la partita con Indiana, ponendo qualche punto interrogativo in più sul resto della serie.
Marco Cefola