CUCCIAGO (CO) – Parafrasando un termine pugilistico, si potrebbe dire che la Cimberio Varese soccombe al primo round per ko tecnico dinanzi ad una Bennet Cantù che la mette subito in difficoltà dai primi secondi di gioco, costringendola da subito alle corde e colpendola grazie ad un avvio mozzafiato, fatto di intelligenti penetrazioni con scarichi sul perimetro che le consentono di prendersi tiri a campo aperto e numerosi falli subiti per gite dalla lunetta quasi sempre andate a buon fine.
Il giovane coach di casa, premiato non a caso per il secondo anno consecutivo quale migliore coach dell’ anno, sorprende subito il veterano ospite, al secolo Carlo Recalcati, montando sui propri avversari una difesa ferrea grazie ad un pressing ad uomo asfissiante quanto produttiva nella gestione dell’inerzia di un match iniziato già nel suo pre-gara, all’ insegna della massima cordialità e dei sorrisi, per favorire un clima disteso in cui i contendenti possano esprimersi al meglio.
Lo tsunami Cantù si abbatte sin dai primi minuti di gioco sulla Cimberio, seminando devastazione e desolazione, che crediamo segneranno questa serie dei Playoffs 2010-2011 tra le due squadre lombarde in modo indelebile. Dopo soli 5 minuti di gioco siamo già 16-4 per i padroni di casa, che sospinti dalla solita fantastica torcida del pubblico amico, indirizza la partita verso un destinatario ben identificato: la vittoria. Le strepitose percentuali realizzative del primo periodo, che rasentano il 100%, sono la testimonianza più fulgida di un terminale offensivo perfetto. Cantù annienta Varese lavorandola ai fianchi e l’antagonista è sulle ginocchia alla fine del primo periodo, stremata nella sua già precaria condizione fisica e vagamente cosciente di una partita finita già allo scadere del primo periodo, con un divario di ben 17 punti a suo sfavore. Questo gap permette a coach Trinchieri di operare una serie di rotazioni lunghe durante il prosieguo dell’ incontro, rotazioni che gli consentono di gestire le energie dei suoi uomini chiave nell’ottica del dispendio che simili gare, a cadenza di ogni 48 ore, possono provocare. I 23 minuti di Mazzarino ed i 25 di Marteen Leunen, ne sono la prova.
Il secondo periodo, che si chiude con un parziale di 17 a 18 per Varese, è contraddistinto da un nervosismo diffuso per Varese, con un Goss imbavagliato ed irrequieto, un Kangur stoico ma completamente inefficace. Il solo Stipcevic appare quasi sempre lucido ed alla altezza della situazione. Mazzarino e Micov tengono alla larga qualsiasi velleità dei propri avversari, con tiri dall’ arco chirurgici nel cogliere l’obiettivo nel momento giusto. All’ intervallo lungo si va su un più che rassicurante 44-28 per i padroni di casa. Cantù rientra in campo con il piglio giusto, determinata a miniaturizzare il più che possibile una Cimberio che appare almeno di una categoria inferiore, al cospetto di una Bennet stratosferica, ben orchestrata da Andrea Trinchieri in ogni momento del match. Solo Serapinas riesce ad affiancarsi al piccolo play bosniaco nell’ opera di evitare la catastrofe assoluta per Varese, con realizzazioni dalla lunga distanza. Cantù è spietata, da brividi per la linearità e per la tecnica delle sue giocate che alla fine porteranno a referto ben 5 giocatori in doppia cifra, farendo registrare la solita sorprendente prestazione di Michele Mian, autore di ben 9 punti: è lui più che mai una valida rotazione nello scacchiere della Bennet. Il terzo periodo si chiude con i padroni di casa avanti di ben 26 punti.
L’ ultimo periodo si apre con una grandinata di missili dalla media e dalla lunga distanza per Cantù, grazie alle realizzazioni di un ottimo Markoischivilii e del già citato Mian. Il de profundis varesino è mitigato dai canestri del solito Stipcevic. Trinchieri sul finire del periodo schiera tutti insieme i suoi under dando ossigeno puro alle sue punte di diamante e lustro alla politica dei giovani attuata in un progetto, fiore all’occhiello della società dei Cremascoli.
Bennet Cantù – Cimberio Varese 78-53
Parziali 27-10; 17-18; 18-8; 16-17
Progressione 27-10; 44-28; 62-36; 78-53
Sala stampa
Trinchieri
“Era un paio di mesi che volevamo disputare una parita così… Grazie alla nostra straordinaria difesa, sono successe le cose che dovevano accadere per l’effetto domino. Venerdì sarà un’altra storia. Dobbiamo azzerare tutto e resettarci in vista di gara due. Dovremo recuperare le energie spese questa sera. Sono molto soddisfatto per il minutaggio spalmato, grazie a delle rotazioni lunghe ben riuscite. Non esiste nessun rischio per aver vinto facile. Da una vittoria così possono solo crearsi opportunità. E poi nella vita, la cosa che importa di più è morire il più tardi possibile”.
Recalcati
“Innanzitutto faccio i complimenti a Cantù, al di là dei nostri demeriti. Per ridurre il gap esistente tra noi e loro in questo momento dovremo lavorare molto sui rimbalzi difensivi, per cercare di non concedere una seconda possibilità di tiro ai nostri avversari. Cantù ha meritato alla grande questa vittoria. Per la partita di venerdì spero di recuperare Fajardo ed avere in buone condizioni Kangur. Per Ranniko abbiamo molti dubbi circa il suo impiego. I miei giocatori devono trovare una riposta sopratutto nell’orgoglio” .
Mvp
Vladimir Micov, sempre lucido e top scorer dell’incontro insieme a Mazzarino e Stipcevic. Meno enigmatico del solito in questo ultimo periodo, incide nel match grazie alla sua alta capacità di concentrarsi nei momenti cruciali.
Wvp
Giacomo Galanda, icona della debàcle varesina, quasi sempre avulso dalla manovra della sua squadra e impotente baluardo per i suoi, protagonista di una disfatta storica.
Arbitri
Cerebuch, Mattioli, Barni
Note
Spettatori 2.437; Incasso 38.757
Serafino Pascuzzi