Il futuro prima di tutto. Che la dirigenza biellese sia una delle più preparate e lungimiranti d’Europa, è cosa riconosciuta ormai da anni, anche oltreoceano. Questa volta, però, si stanno battendo tutti i record: neanche il tempo di festeggiare quella salvezza che a tre giornate dalla fine pareva solo un miraggio, né di tracciare il bilancio complessivo della stagione appena terminata. No, in casa Angelico, nonostante sia maggio, sembra di essere in estate inoltrata.
Pochi giorni fa la società ha annunciato ufficialmente la conferma della guardia Aubrey Coleman. Tre partite sono bastate a convincere tutti, dalla dirigenza ai tifosi, che questa occasione andava colta al volo. Non solo: è stato il giocatore stesso ad annunciare direttamente ai tifosi rossoblu l’intenzione di rinnovare immediatamente con Biella, perché yall make me feel like a king, “mi farete sentire come un re”, come recita un suo post su Facebook. Sembra una banalità, ma è un segnale molto importante; perché testimonia del clima di serenità e amore per i propri colori recuperato proprio agli sgoccioli di una stagione indirizzata verso un esito terribile. La cosa più bella, ottenuta la permanenza in Serie A, e senza dover ricorrere all’odiosa formula della salvezza a pagamento, è l’opportunità di ripartire da quanto di buono questa annata ha lasciato. Cioè ben più di quanto la classifica permetta di pensare.
Senza entrare in dettagli tecnici e particolari, è indubbio che la stagione 2010/2011 non sia stata di quelle memorabili. A un’ottima prima parte di campionato, figlia di un roster corto, ma competitivo, talentuoso ed affiatato, ha fatto seguito un lungo periodo di profonda crisi, di gioco e carattere. La causa più probabile, oltre a un calo fisiologico, è stata la mancanza di un innesto di peso ed esperienza, in grado di alleggerire, mentalmente i più giovani, nelle gambe i più vecchi, i giocatori lanieri. Senza contare la spaventosa involuzione di cui è stato vittima AJ Slaughter, guardia titolare, praticamente sparito dal campo nel girone di ritorno. La società ha scelto una linea blanda ed economica: niente tagli, niente esoneri, avanti così. Il rischio retrocessione si è fatto concreto, quella che è parsa una mossa disperata, cioè l’ingaggio di Coleman non appena è terminata l’Nbadl, si è rivelata decisiva.
Ciò che ha fatto in modo che l’ambiente non scaricasse la squadra, nei momenti decisivi, è stato il carattere. Che i giocatori non fossero dei fenomeni si sapeva, ma si sapeva anche che in allenamento ce la mettevano sempre tutta, che le smorfie sui loro volti al termine di ogni sconfitta erano sincere. È verosimile che la salvezza sia scaturita da questa positività di fondo. Uomini prima che giocatori, e giocatori migliori di quanto non dicano i risultati.
Sì, perché quanto mostrato dai vari Sosa, Viggiano, Suton, e anche Slaughter, non è poca roba. La società, non è un mistero, sta cercando di rinnovare anche la point guard dominicana: La Stampa dà la trattativa in dirittura d’arrivo, il gm Giuliani ha dichiarato al giornale locale Il Biellese che la volontà del giocatore è quella di tornare. L’unica incognita riguarda il cambio di agente, in ogni caso a breve si avranno notizie ufficiali. Di certo confermare uno dei migliori talenti ammirati quest’anno in Serie A sarebbe un mattone importantissimo, visto che sotto contratto ci sono già Soragna, Chessa e Jurak, oltre a Coleman. Una giocatore confermato è qualcosa di clamoroso per Biella, due sarebbero un capolavoro.
Passando al fantabasket, non va dimenticato il concreto rischio di lockout Nba: l’Angelico ha ottimi rapporti con Detroit Pistons (per i quali lavora in qualità di scout l’ex gm biellese Daniele Baiesi) e San Antonio Spurs. Non è del tutto escluso che qualche giocatore normalmente fuori portata possa essere spedito a Biella per sgranchirsi le gambe. In particolare, l’ex Jonas Jerebko è reduce da un grave infortunio che ne ha compromesso la stagione. Con molta fortuna, i Pistons potrebbero anche decidere di affidare all’Angelico il compito di rimetterlo in sesto.
Insomma, per Biella si chiude un anno travagliato, ma al contempo si aprono prospettive positive. Un’annata finalmente tranquilla sarebbe più che meritata, ma questo dipenderà dal confermato coach Cancellieri e dai suoi prossimi scudieri.
Lodovico Roberto