Il dictat per Milano era impattare il match con la giusta determinazione per non far sfociare tutto in un’eccessiva tensione e i biancorossi ci sono riusciti perfettamente indirizzando la partita sin dai primi possessi.
Hawkins è faccia a faccia con Green, Cantù fatica a tirare, mentre Milano viaggia a pieni giri offensivi con Eze e Mancinelli sugli scudi. Micov è l’unico a mettere punti a tabellone per Cantù, ma nonostante ciò viene richiamato in panchina prematuramente per chiari motivi difensivi. La schiacciata di Mancinelli in contropiede, dopo la persa di Mazzarino, induce Trinchieri al primo timeout del match. Il Mancio è on fire e, con una tripla, chiude il personalissimo parziale di sette punti, prima che un canestro di Green fermi l’emorragia per i biancoblu. Hawkins sigla il 20-7 che poi diventa 24-10 con un’altra iniziativa del Mancio. Un dubbio fallo sul tiro da 3 di Greer sulla sirena del primo quarto regala un confortante +13 ai padroni di casa.
Scekic è l’unica fonte di punti canturini, perlopiù dalla lunetta, ma quando anche Leunen si iscrive alla partita Cantù torna a -8. Jaaber risponde subito con una tripla, ma la cattiveria di Milano scema con l’andare del quarto e quando, sia Hawkins che Jaaber riposano in panchina, tutte le iniziative offensive sono monopolizzate da Greer, non senza difficoltà. Un’altra azione dubbia arriva allo scadere del tempo quando Facchini regala un generoso canestro e fallo a Karl.
Cantù vorrebbe ritornare a contatto presto nel terzo quarto, ma 7 punti di un grande Hawkins mettono più di un bastone tra le ruote della rimonta. Tornata a +13 Milano si prende tre minuti e mezzo di break in cui non segna dal campo, ma Cantù non capitalizza e ripiomba a -15 al’ultimo riposo grazie ad una bomba di Greer e un canestro nella spazzatura di Rocca.
Peterson gioca (forse con un po’ di ritardo) la carta Petravicius e il lituano risponde presente con un paio di proficue ricezioni in post basso. Un altro momento buono di Micov, coincide con la mini rimonta di Cantù che manda in bonus gli avversari dopo solo tre minuti e rosicchia punti ai liberi. Sempre Vlado con un sontuoso taglio dal lato debole (marchio di fabbrica che Cantù, e in particolare il serbo, eseguono alla perfezione) sigla il -8 che
mette paura ai biancorossi, ma un momento clutch di David Hawkins chiude la partita con due triple contro la zona architettata da Trinchieri. La spallata vera arriva con la bomba del +11, i chiodi nella bara canturina vengono inseriti poco dopo con un’altra bomba allo scadere dei 24″.
Trinchieri opta per lasciare in panchina Mazzarino per tutto il quarto periodo, dando un chiaro messaggio sulle possibilità di rimonta dei suoi. Chi è in campo lotta onorando la maglia alla perfezione anche sul -15 a risultato acquisito. Il tuffo di Green (con annesso trauma al collo) con pochi secondi sul cronometro è l’emblema delle qualità morali di Cantù.
Milano vince e finalmente convince, stando sempre avanti nel punteggio e senza mai soffrire il rientro degli avversari. La partita da spalle al muro porta ad una reazione, ma anche domenica sarà un dentro-fuori. Sicuramente Cantù non sarà quella poco pronta e lucida di questa sera.
MVP: David Hawkins. Segna tutti i canestri importanti nei momenti difficili, indora i 18 punti con 5 assists e una grande difesa sui portatori di palla avversari.
WVP: Maarten Leunen. Come ammesso da coach Tinchieri, non ha interpretato il match e il suo 1-9 dal campo con 2 palle perse ne sono la prova.
Gli audio della sala stampa:
Armani Jeans Milano – Bennet Cantù 70-56 (26-13, 14-19, 15-8, 15-16)
Si ringrazia per il prezioso contributo fotografico Alessia Doniselli.