CUCCIAGO (CO) – Erano tre anni che i bancari senesi “sbancavano” i parquet delle metropolitane Roma e Milano senza soluzione di continuità, inanellando nelle serie finali successi su successi, era da ben 23 partite che la Pallacanestro Cantù doveva chinare la testa difronte allo strapotere patrizio della nuova nobiltà del basket italiano, ora tutto questo è finito e solo l’imponderabile potrà arrestare i commandos di coach Trinchieri verso la conquista del quarto scudetto tagato Cantù.
Laboriosità operaia, sano cinismo, sfrontatezza e coraggio, gli ingredienti indispensabili per questa ” rivoluzione”, o quantomeno per provarci, marchiata Bennet. E’ sicuramente degno il teatro di questo primo atto ” rivoluzionario”. La NGC Arena ritrova l’atmosfera delle finali scudetto dopo ben 30 anni di lunga attesa. Il colpo d’occhio è quello che ci si aspettava e l’invito degli Eagles a presentarsi con maglietta o camicia bianca, viene recepito da tutti i presenti. Anche la psico-cinesi trova il suo habitat in questa calda serata brianzola. Il tifo è stratosferico, amplificato dai cartoncini che alzano l’intensità del frastuono che tocca l’apice durante la rimonta della Bennet nel secondo quarto.
“Alè, alè, alè Cantù “, viene rispolverato da tutti i tifosi, facendoci ripiombare nelle atmosfere magiche degli anni 70/80, quando tutto aveva il gusto imprevedibile dell’esasperazione e dell’autenticità. Un ricco parterre fa da cornice illustre a questo evento: Dino Meneghin, Valentino Renzi con anche il sindaco di Cantù, Tiziana Sala. Il presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti e il numero uno della regione Lombardia, Roberto Formigoni. E c’è anche l’inatteso ma applauditissimo Ezio Greggio di Striscia la notizia.
Veniamo alla gara. Trinchieri ripropone i dodici di Gara 2 a Siena, restituendo il quintetto a Mazzarino, mentre Pianigiani concede il turno di riposo a Zisis, peraltro per nulla contento della scelta tecnica del proprio coach. Paradossalmente l’atmosfera elettrica dela NGC Arena finisce per destabilizzare gli equilibri del gioco dei padroni di casa. La Montepaschi, dal canto suo, non si lascia suggestionare dal clima infuocato d’inizio gara, con Moss che mette a referto 6 punti nel 5-14 del 5′ 20”. Finalmente entra in scena anche Cantù che aggancia gli avversari, chiudendo un primo quarto, contraddistinto da ben 15 palle perse, in svantaggio di 5 lunghezze.
Il salto di qualità offensiva si concretizza per i padroni di casa grazie all’abile regia dell’ottimo Tabu del secondo quarto, per transitare dal 19-22 del 12′ al 34-27 del 17’40, grazie ad un parziale di 15-5 per la Bennet. Pianigiani è costretto a chiamare addirittura 2 time out in meno di 5 minuti, caso più unico che raro a memoria d’uomo. Al rientro in campo, i Campioni d’Italia sfoggiano il solito grande ed incommensurabile Lavrinovic, che riesce ad arginare le fiammate casalinghe coadiuvato nel periodo da uno strepitoso Kaukenas. All’intervallo lungo si va con la Bennet in vantaggio per 54-49.
Si riparte e la Bennet vola a + 9 al 23’15”, ma i lunghi di casa vengono gravati di tre falli ciascuno. Trinchieri a questo punto richiama la zona, cavallo di razza da cavalcare nuovamente in questa fase della gara. Pianigiani risponde con un quintetto di esterni, affidandosi al solo Lavrinovic, MVP dell’incontro con 33 di valutazione finale, sotto le plance. La Mens Sana impatta prima sul 57-57 al 8’30” e poi sul 62-62 a 4’20”. A questo punto è Mike Green che si erge a protagonista assoluto del match, dando vita ad un duello fantastico con il play senese Bob Mc Calebb, deliziando la platea con giocate che resteranno impresse per molto tempo nella mente di tutti i presenti alla NGC Arena.
Green mette a referto ben 14 punti nell’ultimo periodo, facendo da corollario alle triple di Micov, Mazzarino e Markoischivili per l’orgasmo finale di un trionfo che mancava sulla Montepaschi da ben 7 anni. Onore agli sconfitti, che però dovranno trovare soluzioni alternative ad un Lavrinovic che non può durare per sempre…
Bennet Cantù-Montepaschi Siena 80-71
Parziali 14-19; 25-14; 15-16; 26-22
Progressione 14-19; 39-33; 54-49; 80-71
Sala stampa
Trinchieri
Abbiamo coagulato tutte le nostre energie, gestito il grandissimo sforzo, partendo questa volta piano ma finendo forte. E’una serata che ci ricorderemo, anche se non ci porta trofei, perchè siamo riusciti a battere Siena e l’abbiamo fatto alla nostra maniera, spalmando le iniziative di tutti. Abbiamo vinto perdendo ben 22 palloni provocati essenzialmente dalla nostra foga, ma chi se ne frega…Dovremo recuperare le energie in vista del match di venerdì sera. Non siamo ancora appagati…In questi anni Siena ha istituito una sorta di dittatura nel basket italiano, ora noi vogliamo rovesciare questa dittatura, magari vincendo altre due partite. C’è bisogno di una rivale per la Montepaschi, e quest’anno siamo stati noi il loro principale competitor.
Pianigiani
E’ stata una partita equilibrata, dove Cantù ha sfruttato bene alcuni nostri errori. Contro la loro zona abbiamo sofferto un poco, perdendo il nostro ritmo. Volevamo e potevamo finire il primo tempo alla pari ma qualche esitazione non ci ha permesso tutto questo. Nella ripresa siamo riusciti a riportarci sotto e giocare questa frazione in sostanziale equilibrio, ma nel finale alcune giocate importanti dei nostri avversari, sono state decisive ai fini del risultato. Brava Cantù che è stata più attenta a segnare punti pesanti nei momenti decisivi della partita. Prendiamo atto di questo passo falso e vediamo di farci triovare pronti per la prossima sfida.
MVP: Lavrinovic: 33 di valutazione finale, 22 punti, autentico baluardo prima della resa finale dei suoi, planetario.
WVP: Il Quartetto Cetra made in Italy, Aradori, Michelori, Ress e Carraretto, non pervenuti…
Note: Spettatori 3767; Incasso 63.436
Arbitri: Cicoria, Cerebuch, Begnis
Serafino Pascuzzi
Mvp