Prendiamo ora in esame dodici giocatori europei (o con passaporto europeo) che, come spiegato nell’articolo precedente, potrebbero influire pesantemente sull’andamento del mercato estivo.
[b]Omar Thomas[/b], come MVP stagionale avrebbe richieste a pioggia (in Spagna lo pagherebbero quasi a peso d’oro), ma il suo scintillante passaporto sloveno gli sta creando non pochi grattacapi. Ora bisognerà vedere con quali tempi si riuscirà a stabilire se questo documento è valido o meno e se Thomas aveva i requisiti necessari per ottenerlo; dopodiché si potrà ragionare sulla sua prossima destinazione, che difficilmente sarà italiana vista la fiducia cieca che Siena ripone in Hairston e lo scarso interesse mostrato da Milano…per le altre costa troppo, “guardare e non toccare”, che sia passaportato o meno poco conta.
[b]E.J. Rowland[/b], quasi sicuramente firmerà per Malaga, dove andrà a prendere il posto di McIntyre. Dopo essersi messo in luce a Cremona il playmaker con passaporto bulgaro è pronto a gettarsi a capofitto nel mercato europeo, andando a misurarsi col basket di alto livello.
[b]Eric Williams[/b], altro bulgaro d.o.c., il centrone al 99% lascerà Caserta. Difficile dire se lo rivedremo nuovamente nella nostra Serie A, un centro con la sua stazza sarebbe più indicato in una campionato di maggior tonnellaggio, come quello greco, spagnolo o russo, ma in fondo ha già giocato 5 stagioni da noi e non è da escludere che aggiunga una nuova tappa italiana dopo quelle di Cantù, Avellino, Pesaro e Caserta.
[b]Andre Collins[/b], ecco un altro americano che dovrebbe diventare bulgaro entro l’estate. Il nuovo status regolamentare dovrebbe garantirgli un leggero aumento di stipendio nell’anno di contratto residuo che lo lega alla Scavolini Pesaro. Difficile che lasci il team marchigiano a fronte di un’offerta maggiore, magari giunta dall’estero. Di sicuro questa “variante in corsa” è una bella occasione per la Scavo, che potrà adottare il 2+4 ripartendo proprio dal buon Collins, che con Dalmonte si è trovato ad occhi chiusi.
[b]Marques Green[/b], il folletto con passaporto macedone ha un altro anno di contratto con Avellino, ma i lupi attualmente hanno qualche problemino di soldi e se non dovesse arrivare un corposo main sponsor diventerebbe difficile confermare la cifra chiamata dal contratto di Green.
[b]Kevin Fletcher[/b], altro americano sul quale è piovuto un passaporto macedone, il centrone nativo di Denver ha disputato tutto sommato una buona stagione al suo esordio nel nostro campionato, suscitando l’interesse di parecchi club europei.
Non mi risulta abbia in ballo delle trattative avanzate con squadre italiane, ma il suo nome è conosciuto in tutto il vecchio continente e difficilmente faticherà ad accasarsi in tempi brevi.
[b]Petteri Koponen[/b], il finnico sta per entrare nell’ultimo anno del contratto che lo lega alla Virtus Bologna, la quale ha sicuramente più interesse a venderlo ora piuttosto che perderlo gratuitamente nel giugno 2012.
D’altronde è tutto l’anno che Sabatini va in giro a sbandierare che sarà lui a decidere dove giocherà Koponen e dunque chi vorrà avvalersi della prima scelta di Portland nel draft 2008 dovrà trattare direttamente con gli uffici delle Vu-Nere.
Dove potrebbe andare Koponen? Difficile dirlo, un po’ perché non è nota la cifra di base che verrà richiesta per il suo svincolo, e un po’ perché non è chiaro chi abbia interesse a firmare un play comunitario andando a sborsare un buyout di almeno 500mila dollari.
Siena ha Mc Calebb, Zisis ed eventualmente Jaric, mentre Milano ha Jaaber come playmaker…perché mai queste due squadre dovrebbero svenarsi per Koponen?
E all’estero chi sarebbe disposto ad investire una cifra importante su di lui?
[b]Kristjan Kangur[/b], Varese ha provato in tutti i modi a strappargli una firma per il prolungamento, ma l’estone ha resistito a ben 3 rilanci ed ora è ufficialmente libero di esplorare il mercato in cerca di un contratto più remunerativo e di una vetrina europea di alto livello. Se ad estate inoltrata le due parti dovessero riavvicinarsi Recalcati sarebbe ben disposto a riaccoglierlo a braccia aperte, perché un elemento con quelle doti fisiche e tecniche, dotato di intelligenza e di grande abnegazione lavorativa è manna dal cielo per il coach biancorosso, che quest’anno ha potuto giostrarlo nei due ruoli di ala con minutaggi importanti. Nelle ultime ore si è fatta avanti l’ipotesi di un triennale con Siena, magari lasciandolo in parcheggio a Varese per la prossima annata.
[b]Artur Drozdov[/b], sembrava sicuro di rimanere a Cremona, poi l’uscita di Triboldi ha congelato le decisioni del team lombardo e bloccato anche le trattative già avviate e definite. Se questa empasse dovesse prolungarsi non è da escludere la partenza verso altri lidi, che siano italiani (e anche qui ci sarebbe di mezzo Varese, che lo voleva già nell’estate 2006) o esteri (il suo club di Kiev lo rivorrebbe per giocare la prossima eurolega).
[b]Ivan Zoroski[/b], Teramo vorrebbe trattenerlo ma è più probabile che il bomber serbo voglia restare a livelli più alti (e remunerativi) rispetto alla LegaDue italiana.
Il fatto che sia un combo-guard non lo facilita nel trovare un posto nella nostra Serie A, dove da qualche anno, grazie al cielo sottolineerei, si è tornati ad affidare la regia a playmaker veri e propri; più facile che trovi collocazione in Francia, Germania, Turchia o Israele, dove il play-bomber ha ancora forte appeal.
[b]Szymon Szewczyk[/b], il polaccone è reduce da una grande stagione ed il basso buyout previsto dal contratto con Avellino potrebbe renderlo appetibile per molte squadre europee. Come Green è teoricamente legato per un’altra stagione ai lupi irpini, ma se dovesse ricevere offerte più remunerative potrebbe facilmente uscire dal contratto; a Varese lo firmerebbero anche domani stesso.
[b]Dejan Ivanov[/b], visto il ridimensionamento del budget e delle ambizioni, al lungo bulgaro non penso dispiacerebbe lasciare Montegranaro, magari andando in un club che possa offrirgli una vetrina europea. Il problema è che ha firmato un contratto che lo lega al team marchigiano fino al 2012, oltretutto senza opzioni di uscita; quindi se una squadra lo volesse, dovrebbe trattare un buyout col suo attuale club. Troppo costoso.
Stefano Pozzi