Era difficile fare peggio di ieri sera, per fortuna Azzurra by Pianigiani sfodera un sontuoso Andrea Bargnani che decide di ergersi a salvatore della patria con una prestazione maiuscola, carreer high da annali della storia della Nazionale: 36 punti, 7 rimbalzi, 3 stoppate ma soprattutto tanta sostanza quando serviva, una scarica d’adrenalina che ha fatto bene a tutta la squadra, un’assicurazione su di una vita vissuta pericolosamente in Lituania.
E sinceramente, dopo l’inguardabile prova contro la Germania, eravamo perplessi sul futuro dell’Italia nella manifestazione e perciò convinti che questa squadra oggi, apparsa contro i tedeschi senza un filo logico palla in mano, con ominidi spaventati e paurosi al cospetto di un evento forse più grande di loro, fosse crollata contro una squadra lettone molto giovane, molto inesperta ma piena d’entusiasmo e d’atletismo.
E sino al 30° abbiamo temuto il peggio nonostante si fosse visto sino a quel momento qualche flebile miglioramento, quantomeno nel possesso del cuoio e nella scelta d’andare al tiro in maniera meno scriteriata del solito e con una difesa ordinata e puntuale.
Ma oggi non si poteva di fatto chiudere il torneo con un’altra, amarissima sconfitta, ed all’inizio del quarto quarto prima Mordente (bravo il Capitano, una prova di sostanza e di coraggio), e subito dopo il Mago punivano da 3 in successione una Lettonia che da quel momento non riuscirà più a rialzarsi sul ring, proseguendo l’ultimo periodo proprio come un pugile suonato che stenta a capire che razza di treno lo abbia colpito e da dove. Era il 32° minuto di gioco e Bargnani siglava il suo trentesimo punto personale sui 61 segnati da tutta la squadra….Mai visto o quasi in Maglia Azzurra. Rimarranno poi tra le due squadre 9 i punti di scarto alla fine, con un quarto periodo in cui la Lettonia mollava di testa, portando nel proprio carniere solo 9 punti all’attivo contro i 16 degli Azzurri: un black-out incredibile se rapportato invece alla spumeggiante dimostrazione di forza e di coraggio messe in campo sino a quel momento.
Un primo periodo che parte male, sembra di vedere un film-spazzatura anni ’70 alla “Maciste contro tutti”, questa volta Maciste ha la maglia numero 7 e si chiama Andrea Bargnani. Belinelli fa 0/2 in un amen ma almeno non fa il playmaker, il Gallo continua ad attaccare a testa bassa senza produrre nulla, di buono c’è solo che la Lettonia va in bonus al 5° di gioco (molto atletismo e decisione degli under 23 lettoni meno lo stagionato Blums, troppo forse), e ci manteniamo a galla con i liberi e col Mago. All’intervallo il solito fatturato, 18 punti, mentre i lettoni ne fanno 21. Soffriamo troppo a rimbalzo in difesa, gli avversari sembrano tarantolati, pochi tagliafuori, la buona notizia è Blums annullato ma c’è un buon Kuksiks, 19 punti per lui alla fine, lasciato spesso solo.
Secondo periodo e cambia poco, si gioca punto a punto, clima nervoso, Mancinelli decide di litigare col ferro ma non è il solo, da 2 tiriamo con il 33%, raccapricciante ! Non la mettiamo dentro manco il canestro fosse largo quanto una vasca da bagno ed in penetrazione, non segna nessuno nel verniciato ed al 15° la Lettonia vola a +6, 28-22. Finalmente l’Italia si desta, contro parziale da 7-0 con i primi due punti di Belinelli ma si trema, Bargnani sul finale del periodo accusa un malore alla gamba destra, si chiude sotto di 2, 31-33 per i lettoni che hanno cominciato a mettersi a zona, risultato 1/9 da 3 e 33% da 2, fisso. Omettiamo orrori vari per amor di patria, almeno la grinta c’è.
Terzo periodo e quando si pensa che finalmente si possa aver domato gli avversari, con Hackett in contropiede e Bargnani volando a +4 al 22° (37-33), i lettoni con il solito Kuksiks ci fa ripiombare all’inferno e sprofondiamo a -4 al 26°. Niente da fare, sembriamo la brutta copia delle belle statuine in attacco, a maggior ragione adesso che la zona lettone ci manda in tilt. Mancinelli in ombra, Belinelli ed il Mago sfoderano le unghie, una tripla del bolognese ci porta a +3 prima che Blums (toh, chi si rivede), impatti, chiudiamo sopra di due, 55-53.
L’ultimo periodo lo abbiamo raccontato, Azzurra respira adesso, il giorno di pausa serve per ricaricare le pila e sfidare lo squadrone francese.
Si sono rivisti i playmaker in campo svolgere il ruolo al quale sono, o dovrebbero, essere stati presi in squadra. Si è rivisto anche un Gigi Datome efficace, peccato però che per lui, al minimo errore, la panca sia sempre pronta.
Mancinelli indolente, nel periodo finale ben tre falli consecutivi di pigrizia pura, per voler a tutti costi prendere la palla all’avversario senza piegare le gambe, per fortuna tutti liberi clamorosamente sbagliati dai lettoni in totale confusione mentale.
Adesso, dicevamo, la Francia. Peccato comunque aver perso in quel modo contro la Germania, ma era giusto così dopo quella prestazione dissennata. Pochi progressi, appena superato il muro dei 70 punti ma adesso potrebbe essere scattata quella molla nervosa, chissà.
Poche certezze ma almeno applausi al Mago e complimenti, 100 di queste prove ancora !!!!
Fabrizio Noto/FRED