La delusione c’è, inutile negarlo o far finta di niente, ma almeno questa sera pur nella sconfitta, la terza in 4 gare e che costa il rientro anticipato in patria, Azzurra by Pianigiani fa passare letteralmente brutti quarti d’ora agli spocchiosi francesi che però alla fine, sudando le proverbiali sette camicie, portano comunque con pieno merito a casa vittoria e primato nel girone, primato che domani metteranno in palio contro la Serbia del Santone Ivkovic.
Un’Italia mai doma, in crescita rispetto alle più recenti prestazioni che alla fine, ha dovuto sventolare bandiera bianca non avendo più idee lucide in attacco e, soprattutto, mollando troppo mentalmente in difesa una Francia che Collet ha voluto, per tutto il periodo finale, senza Tony Parker, letteralmente la brutta copia del folletto inarrivabile visto sino ad oggi a questi Europei. Crisi d’ossigeno, d’identità, di convinzione: eravamo ad un passo da quella vittoria che ci avrebbe almeno fatto sperare altre 24 ore ma gli ultimi possessi ci hanno condannato, oltre ad un tiro da 3 di Bargnani (altra bella prova per Il Mago, spentosi però pure lui nel periodo finale), sputato dal ferro ed alcuni errori di passaggi, marchiani, del giovane Hackett.
Ed era cominciata male per noi. Primi quattro possessi francesi e Batum che segna quasi con il tappeto rosso ai piedi per andare comodamente al ferro. Poi lenta ma impeccabile la rimonta con Carraretto che si fa perdonare le brutte amnesie iniziali in difesa e con Il Mago che riprende da dove aveva lasciato contro la Lettonia. Addirittura siamo sopra di 7 al 9° anche grazie ad una tripla di Gallinari in step-back, 23-16, e ci stropicciamo gli occhi per come addentiamo il campo. Parker è molto limitato, Noah pure, De Colo sbuffa mentre il solo Batum più Diaw accendono la luce di una Francia molto confusionaria ma anche perchè gli togliamo l’aria ed il respiro, mentre la terna arbitrale fischia anche troppo contro. Primo quarto 23-20, prima volta che finiamo il quarto sopra il muro dei 20 punti.
Secondo quarto, quello che di solito ha spezzato ogni illusione in questo Europeo, e Gallinari batte in testa, prima sbaglia una scelta e poi sfonda. La Francia non sembra pronta ad approfittarne ma Azzurra by Pianigiani non segna per 4 minuti, da segnalare la perla di Cusin che inchioda Parker al tabellone in entrata, accidenti ! Traore, l’ex centro di Roma, da il +3 ai suoi con un suo classico gioco da 3 punti ma si sveglia il dormiente Belinelli: tripla e pari seguita dal Mago, 37-35 al 18°. Ci siamo, eccome. La Francia è nervosa, Collet s’infuria perchè c’è troppa confusione in attacco, ma la sua squadra però colleziona rimbalzi (alla fine addirittura 38 a 19 per i cugini), ed ottiene anche qualche extra-possesso. Pianigiani non si sbraccia più di tanto, Parker ha la museruola grazie ad un ottimo Hackett che capisce che deve attaccarlo mettendolo in crisi quando deve piegare le gambe. Lo stesso fa Mordente, Azzurra s’esalta e, finalmente, il Belinelli che vorremmo vedere sempre in Nazionale: tira solo quando può farlo senza forzare ed anche grazie ad un pizzico di fortuna (una sua tripla allo scadere s’inerpica sul tabellone per poi finire dentro !), fa 4/4 da 3, voliamo all’intervallo sul 48-41, ce la possiamo fare.
Terzo periodo, un Hackett lucidissimo ribatte colpo su colpo, fa il Parker ma la Francia ha un grande Boris Diaw. Il playmakin’ manca, un pò di Maestranzi nel secondo quarto non ha convinto Pianigiani, s’insiste con il pesarese, Cinciarini non assaggia nemmeno il legno. I cugini si riavvicinano ma ora è gara equilibrata, però diversi errori ma è bella, vibrante. Il Gallo ci riporta a +6 al 26° (58-52), ma qualcosa comincia ad imballarsi nel gioco azzurro. Parker fa 2/4 dai liberi, la Francia perde coraggio e lucidità perchè il suo play non sembra presente. Ne approfittiamo ma non troppo, grazie anche ad un gioco da 3 punti del Mago ed ai liberi di Mordente, torniamo sopra di 7 all’intervallo, 67-60 impattando il periodo sul 19-19. Non male, se reggiamo i primi 5 minuti possiamo farcela.
Ma all’inizio del quarto periodo si dimostra il perchè il basket francese è vivo e vegeto, dimostrando la sua positiva poliedricità: esce Parker, che non entrerà più in campo sino alla fine, e grazie a due triple consecutive di Tchicambod e, soprattutto, Gelabale (percorso netto per lui a fine gara: 100% al tiro da 2 da 3 più 2 assist !), la Francia ci risucchia indietro. Gallinari risponde da campione da 3 ma la Francia adesso c’è, caliamo in difesa e sembriamo spauriti, intimoriti: la faccia tosta dei primi 3 periodi sembra non esserci più. E la seconda tripla di Gelabale a segno ci porta sotto il divano… 74-77 al 35° !?!?!? Mancinelli compie qualche errore, Belinelli ricuce lo strappo mentre Bargnani non riesce più ad innescarsi. Il Gallo ci ridà ossigeno, gioco da 3 punti, 81-79 ma dopo il time-out transalpino ed il Gallo che prende rimbalzo ma sbaglia un libero, sale in cattedra Diaw, di nuovo, e ci afflosciamo come contro la Germania. Il finale lo abbiamo raccontato, tripla di Bargnani sputata fuori ed entrata di Belinelli fuori in un classico carpiato dei suoi (forzato, purtroppo…), francesi felici, sudati di paura che vincono per merito e con coraggio del loro coach che panchina Parker e dimostra che il suo è un vero gruppo.
Finisce così l’Europeo di Azzurra by Pianigiani, domani la platonica gara contro Israele che di fatto ci aveva estromesso la scorsa estate da questo torneo prima che la FIBA sposasse la formula a 24 squadre. Si deve vincere per uscire a testa alta e per mettere qualche punto fermo in questa squadra che ha ancora molto da lavorare.
Ripetiamo, la delusione c’è, l’unica speranza è che questa esperienza possa aiutare a far crescere qualche giovane ed a far comprendere al coachin’ staff dove mettere le mani. La crescita del progetto stasera s’è vista, siamo mancati all’ultimo sprint ma almeno qualcosina s’è visto. Forse bisognava radunarsi una settimana prima ed i 3 NBA (Bargnani questa sera 22, Belinelli 19 e Gallinari 18), al centro del progetto devono aiutare a far crescere gli altri, non limitarli. Fiducia a Daniel Hackett, 10 punti per lui ma anche qualche fesseria di troppo nel finale. Ma alle spalle c’è pochino, bisogna attingere dall’Under 20 di Sacripanti per tornare a contare qualcosa. Londra non ci vedrà, prepariamoci per il prossimo Europeo, coraggio.
Fabrizio Noto/FRED