Guardiamo il lato positivo del match di ieri ai FIBA European Championship 2011: se tra due anni il gruppo di questa ltalbasket si sarà allenato con costanza e soprattutto senza continue assenze è probabile che scapperà un sorriso rivedendo quanto combinato a Siauliai contro la modesta compagine Israeliana. Sorrisi che al momento però mancano in casa ltalbasket dove per l’ennesima volta si incassa una bella batosta a livello internazionale, dopo essere passati per modesti gironi di qualificazione e aver scontato il temuto Additional Round; girone difficile verissimo, ma anche dopo l’addio alla seconda fase contro la Francia, scendere in campo senza voglia e subire senza la minima reazione una sconfitta che poteva essere ben più sonora rende il tutto ancor più indecoroso.
Bargnani fino all’ultimo ha confermato di essere cresciuto molto come leader indiscusso di questa ltalbasket: l’addio di Bosh a Toronto ha certamente giovato all’ex Benetton che con più libertà ha potuto esprimere in NBA e in questi Europei tutta la sua classe; vero che il clamoroso fallo commesso a 0.7 dal termine su Green è costato molto caro per le sorti della partita, ma è un errore che Andrea si lascia scappare dopo essere stato un punto di riferimento fisso dell’offensiva ltalbasket non solo contro Israele (26 punti in 38 minuti) ma in tutta la competizione, collezionando 23 punti di media e aggiungendoci anche 7 rimbalzi.
Promosso insomma, con la pecca di aver dovuto svolgere un ruolo di lungo non propriamente suo, passeggiando sui pari ruolo Lettoni e quelli Israeliani, ma trovando grandi risposte dalle altre tre big. I problemi veri sono sorti, dal primo all’ultimo giorno, quando le altre due star americane più volte hanno steccato: Gallinari era reduce da un infortunio alla caviglia, ma per quanto non sempre pulito e qualche volta testardo solista, Danilo ha fatto ben intendere che il futuro dell’ltalbasket passa necessariamente da lui nella speranza che il gioiellino dei Nuggets sia presente d’ora in avanti ogni qual volta la chiamata arriverà; male invece Belinelli, apparso non solo in brutta forma, ma anche l’individualista che conosciamo tutti da tanto, troppo tempo. Le sue forzature, i tiri fuori ritmo e la fretta hanno contraddistinto ogni singola uscita del gruppo, impedendo tra l’altro un buon gioco che ieri, in quel deleterio terzo periodo, è costato un gap di oltre venti punti. Il Gallo va rivisto per alcune scelte (ieri troppi tentativi dall’arco), ma il talento è indiscutibile, il Beli va invece cambiato ed esce inevitabilmente bocciato da questi Europei perchè, inutile dirlo, la squadra gira molto meglio senza di lui.
Quello che però ci si chiede è cosa c’è di concreto dietro il trio NBA: Pianigiani ha studiato bene la difesa italiana, vero sono stati molti gli errori dei singoli (soprattutto concedere metri ai tiratori avversari), ma se si esclude ieri pomeriggio dove anche in fase di rimonta qualsiasi schema o tattica è saltata, il lavoro sulla retroguardia si è visto ed è un buon punto a favore del coach nonchè una base da cui ripartire, offensivamente però i problemi sono tanti e i tre plausibili eroi, purtroppo, non sono bastati a colmarli.
Mordente sa punire dall’angolo, ma ormai quello è il suo unico compito, discorso analogo per Carraretto, esperienza ma poca utilità, e se al ruolo di play-guardia sostituti ce ne sono, partendo da testa-calda Hackett (che però non è un playmaker!) e passando per Aradori, Gentile e Moraschini (troppo giovani?) si fa davvero fatica a trovare un vero centro, perchè il buon Cusin ha fatto l’ennesimo buco nell’acqua e di altri pivot 2,20 grintosi da nazionale non sembrano trovarsene molti. Mancinelli infine molto deludente: il post alto non fa chiaramente per lui e come per Belinelli paga scelte poco lucide con un rendimento troppo discontinuo.
Chiaro che si poteva fare di più perchè a tratti della pallacanestro di alto livello si è vista in questa ltalbasket, rammarichi ce ne sono perchè una tra Serbia, Germania e Francia era possibile vincerla, ma, per quanto inutile alla classifica, l’atteggiamento della squadra ieri non è stato null’altro che il replay di quanto di brutto visto la scorsa settimana: black-out pesantissimi, scelte di tiro discutibili e scarsa mobilità in attacco, dove ha spesso regnato il “Palla a Bargnani e speriamo in 2 punti” con un solo piccolo ma importante cambiamento.
Il Beli (giustamente) lasciato per punizione in panchina. Pianigiani ha urlato tanto, cercando sempre di dare una scossa ai suoi, ma impotente ha dovuto subire fino alla fine, con i festeggiamenti delle maglie bianche incapaci di segnare per l’intero ultimo quarto un solo canestro, ma nonostante tutto solidi e vittoriosi. Da questa eliminazione però si salva anche lui, capace di metter su un gruppo che mai prima aveva giocato insieme, “Fiducia piena” rammenta Meneghin…
…con un occhio però anche agli Under 20.
Al lavoro dunque, c’è un Europeo 2013 ancora da conquistare!
Michele Di Terlizzi