Eccoci quì, pronti e scalpitanti per una nuova stagione agonistica che si preannuncia scoppiettante ed incerta nei valori, sia in campo nazionale che internazionale nelle differenti definizioni valutative, a confermare ciò che Einstein asseriva (al momento messo in crisi dalla recentissima notizia sulla velocità dei neutrini che avrebbero superato, proprio come Webber contro Alonso a Singapore, quella della luce…), e cioè che tutto è relativo.
Se infatti si aspetta da un lato di vedere finalmente alzare dall’arbitro di turno la fatidica palla a due in quel di Forlì domenica 2 ottobre, al cospetto di una nuovissima Cantù e della sempiterna Siena, dall’altra parte molti dubbi agitano questa vigilia.
Ci si esalta per il grosso fragore della campagna acquisti dell’Olimpia Milano che cercherà di spodestare in tutti i modi gli Alieni senesi del (forse) ridimensionato Pianigiani, il quale fuori dal proprio ambiente ha mostrato certamente la solita, grossa voglia di fare in chiave azzurra ma che parallelamente ha evidenziato qualche crepa nel suo carisma e sintomatico mistero alla Franco Battiato in quel di Siauliai. Ci sarà perciò, per lui e per il nostro sistema nervoso, qualche nuovo giocatore italiano finalmente protagonista nei minuti caldi, quando ci sarà da decidere l’esito delle gare o dovremo rassegnarci a vedere i soliti noti stranieri a comandare in campo ?
Ed in tema Nazionale, che dire della decisione presa da Via Vitorchiano di ammettere pilatescamente, ma a norma di legittima sentenza, la Reyer Venezia al prossimo campionato di Lega A (benvenuta comunque !!), annunciando poi che la prossima stagione edizione 2012-2013 sarà nuovamente a 18 squadre con una sola retrocessione in Lega Due e ben due promozioni ? Ma non si diceva che la massima espressione cestistica di club italiana non poteva più sopportare finanziariamente un simile numero di partecipanti al Grande Ballo ?
Eppoi ci sarebbe il lockout NBA, con la sperticata passione bolognese che sogna letteralmente a sogni aperti un Kobe Bryant a Casalecchio mentre Il Gallo ha già deciso di restare in Patria almeno sine die ed è tutto un fremito di parole, trattative, polizze assicurative e rosters da ridisegnare prima del citato fatidico inizio. E’ cosa buona e giusta o solo fumo senza arrosto ?
Infine RAI, LA7 e Sportitalia, tre broadcast che avranno il privilegio di mostrarci in chiaro le gesta dei nostri beniamini ed i colori ed i suoni dei nostri palazzetti. Saranno all’altezza di Sky che, piaccia o non piaccia, aveva da sette anni a questa parte nobilitato il nostro sport dal punto di vista tecnico-qualitativo ?
Quattro temi sui quali ruotano poche certezze e moltissimi dubbi, cerchiamo di dare una lettura ampia e, soprattutto, libera da ideologie politiche di parte sperando di essere chiari e schietti come sempre.
Campionato
Se ne sentiva il bisogno di una ventata di freschezza o, se preferite, d’incertezza sulle sorti del massimo torneo nazionale. Lo scrive uno di quelli che ha ammirato ed ammira ad oggi l’enorme e proficuo lavoro svolto nel primo decennio del nuovo secolo dal Presidente Minucci e dai suoi più stretti collaboratori ma, a costo di ripetere un ritornello già trito e ritrito, un campionato italiano simile a quello israeliano, e cioè con una Montepaschi cannibale esattamente come il Maccabi Tel Aviv che se va male gioca sempre la finale per il titolo, giova soltanto ai tifosi biancoverdi ed al loro legittimo orgoglio. Perciò ben venga un’antagonista degna di poter creare grattacapi seri alla Pianigiani’s Band, per dare un sapore diverso ad una pietanza spesso poco caratterizzante. Il pensiero perciò scorre automaticamente all’Olimpia Milano che, dopo diversi anni di scelte e spese oculate ma sempre poi puntualmente rivelatesi non vincenti, quest’anno ha decisamente infranto il tabù monetario allestendo un roster che potrebbe non solo impensierire seriamente i Campioni d’Italia in carica ma puntare anche a qualcosa di più dei Playoffs in Eurolega. Nomi eccellenti quelli che saranno gestiti da Scariolo, neo-campione d’Europa con la Spagna, in collaborazione con Fabrizio Frates e con la “ciliegina” sulla torta con l’ingaggio di Danilo Gallinari sicuro sino a febbraio 2012, cosa pretendere di più ? L’unico enigma sarà constatare quanto e come questi assi sapranno mettersi a disposizione l’uno nei confronti dell’altro in difesa, dopodicchè Milano potrebbe realmente creare grossi grattacapi a chiunque osasse sbarrargli la strada.
In Italia c’è anche un duo molto interessante alle spalle delle regine Siena e Milano, e cioè Cantù e Bologna.
I primi avranno dalla loro la certezza del gioco che Andrea Trinchieri ha sapientemente saputo travasare nelle loro menti, pochi innesti se non quello del Baso Nazionale direttamente dalla Catalogna e David Lighty che promettono di portare al roster biancoblu esperienza ma anche punti certi in determinate fasi in partite delicate, come quelle che si disputeranno in Eurolega. Ma sarà una Cantù che punterà anche su Andrea Cinciarini ed il nuovissimo arrivato Karon Bradley, play di cui si parla molto bene oltre al 2.11 bielorusso, Artsiom Parakhouski, senza dimenticare i dioscuri che tutti conosciamo, ancora più consapevoli delle proprie potenzialità.
Bologna invece ha consolidato il gruppo dopo l’epurazione di Valerio Amoroso e del bizzoso Rivers, prendendo TMac di ritorno da Malaga, Gigli in fuga da Roma ed un certo Robert Chris Douglas che promette di far male alle difese avversarie. Perso sia l’ingaggio sia di Eze che di Bootsy Thornton, le V Nere sono da diversi giorni su tutte le prime pagine dei giornali specializzati per la possibilità di far giocare Kobe “Sua Maestà” Bryant a Casalecchio. Premesso che la simpatia per Sabatini è sempre presente, però la domanda è: Kobe non arriva, lo sappiamo, allora perchè illudere le persone? La boutade del Patron bianconero è decisamente poco rispettosa per il suo Popolo, competente ed appassionato come pochi altri in Italia, perchè prenderlo in giro ? Detto questo, Bologna resta una damigella da tenere in considerazione.
I restanti 4 posti per il paradiso dovrebbero essere appannaggio di una rinnovata ma sempre verde (di nome e di fatto), Benetton Treviso di Sale Djordevic, laboratorio del rilancio in chiave azzurra con i vari Gentile, De Nicolao, Sandri, Cuccarolo e Gaspardo, con l’aggiunta del sempiterno Bulleri e di Mister caviglie di cristallo Sani Becirovic. Inutile dire che c’è molta curiosità per la coppia USA Brian Scalabrine e Twuan Moore.
Poi Pesaro, con Jumaine Jones e James “The Flight” White che dovrebbero garantire punti a go-go assieme a Mister Lega Due, quel Richard Hickman protagonista assoluto della prima promozione di Casale Monferrato in Lega A. Il problema resterà la difesa, vero tallone d’achille per la Vuelle, saprà Dalmonte trovare le contromisure adeguate a tutti questi “mangiatori di palloni” ? E’ ovvio che molto ci si aspetta da Dani Hackett, questa è la stagione che per lui significa consacrazione a determinati livelli.
Infine, riteniamo che gli altri due posti potranno essere appannaggio di qualsiasi compagine che riuscirà a mixare tenacia, voglia di non mollare e capacità d’esprimere quel qualcosa in più fuori dalle propria mura, fattore che valuta la forza di un gruppo. L’equilibrio regna sovrano ma abbiamo il sospetto che si tratterà di un equilibrio leggermente spostato verso l’alto dal quale potrebbero emergere Avellino (Frank Vitucci non va sottovalutato come i soliti Marques Green e Chevon Troutman), e Varese (Charlie Recalcati, come il collega, garantisce quel qualcosa in più rispetto agli altri). Ma non ci stupiremmo se Sassari o Biella piazzassero colpi di rilievo, come la Montegranaro che migrerà ad Ancona per le gare interne.
In questa lista manca la Virtus Roma. Vorremmo tanto sbagliarci ma non crediamo che questo roster possa fare miracoli al cospetto di avversarie forse neanche troppo superiori tecnicamente ai giallorossoblu romani, ma al momento preferiamo le squadre prima elencate, se non altro perchè porteranno con se un entusiasmo che nell’Urbe non si vede da tanto, troppo tempo per credere che possa sbocciare come per incanto. Sempre pronti poi a ricrederci, qualora Lino Lardo compisse il miracolo, peccato che i miracoli sono tali se si compiono ogni tanto….E giunge anche voce in queste ore che nemmeno il PalaTiziano, sede attuale del soldalizio romano, potrà essere disponibile per il potenziale debutto casalingo (vedasi alla voce “nuovi calendari” dopo Venezia in Lega A). Dove giocherà allora la Virtus Roma le proprie gare interne ?
La Federazione
Non si può certo dire che la FIP degli ultimi anni ami la tranquillità ed il profilo basso.
Accettando infatti la sentenza delll’Alta Corte di giustizia sportiva del Coni che ha promosso la Reyer Venezia dalla Legadue alla Serie A ha di fatto aumentato il livello d’entropia esistente, autorizzando a pieno titolo chi desidera puntare l’indice verso i vertici federali a dimostrazione del pessimo livello organizzativo in cui versa il basket nostrano, livello mostratosi ancora più crudemente nella sua pochezza sui parquets lituani.
Perchè non accettare subito allora il ricorso della Reyer di due mesi fa, in riferimento al presunto pagamento fuori dai limiti stabili da Teramo per la wild card di 500.000 euro ? Era necessario il bailamme di carte bollate prima di ammettere i veneziani in Lega A ? Che l’introduzione della wild card fosse un dettaglio rivedibile e poco sportivo (per intenderci, un permesso a pagamento che consentiva alla penultima classificata della Lega A di non scendere di categoria indennizzando economicamente la seconda classificata della Legadue), lo si era capito sin da subito. Ad aggiungere un vago sapore di inghippo mal partorito, arrivava poi una totale confusione di date non chiare nella delibera della Fip, indispensabile per stabilire nel caso in questione i parametri temporali entro i quali Teramo avrebbe dovuto muoversi. Risultato: ricorso sacrosanto di Venezia e Lega A a 17 squadre, e non si venga a dire che noi italiani siamo scaramantici !
Ora si dovranno riformulare i calendari a sole due settimane (scarse), dalla prima giornata prevista tra sabato 8 ottobre e domenica 9 novembre. Un’altra brutta figura di una federazione che continua a vivere pericolosamente, collezionando magre sui campi d’Europa e nel settore di specifica competenza. La simpatia e la stima che il Totem Dino Meneghin reca con se non termina mai ma sarebbe il caso che da domani, oggi più che mai, il Presidente pretenda dai suoi più stretti collaboratori rigore ed efficienza. Queste situazioni, che fanno il paio con la bruttissima vicenda di due stagioni or sono con il caso Napoli-Rieti, non aiutano a dissolvere le incertezze e le cadute che, detto per inciso, solo chi opera può generare ma che non possono più ripetersi.
Fabrizio Noto/FRED