FORLI’ – Iniziamo da dove non avremmo mai voluto iniziare, esattamente dall’odiosa reprimenda a cura dei celerini, a suon di manganellate, per cercare di sopire la grande frustazione dello sportivissimo pubblico di Cantù, accorso in massa al Pala Credito di Forlì con la convinzione di alzare al cielo di Romagna un trofeo che manca in bacheca ormai da troppo tempo. Certe scene lasciamole ad altri “sport” molto ben volentieri, l’anti-sommosa non si può giustificare per un semplice sfogo di un drappello di facinorosi frustrati e depressi per la sconfitta dei propri beniamini, avvenuta peraltro, in modo del tutto legittimo. Non può giustificarsi perchè avvenuta durante una cerimonia di premiazione, che deve essere sempre e comunque il momento festoso di un evento sportivo anche per gli sconfitti, di una bella finale vissuta dai contendenti, sia pure con il pathos degli ultimi istanti. Onore e merito alla Montepaschi che si è ritrovata sul più bello nei suoi elementi carismatici, su tutti un incontenibile Kristof Lavrinovic, capace di ergersi a protagonista assoluto dell’ultimo quarto, segnando ben sedici dei suoi venticinque punti complessivi messi a referto, facendo la differenza ed elevandosi ad MVP dell’incontro con due spanne al di sopra di tutti.
Sin dalle prime battute dell’incontro si nota una Bennet molto tonica nonostante i carichi estivi di lavoro e le tossine ancora presenti nei muscoli dai vari reduci dall’Europeo Lituano. Alle sole iniziative individuali in penetrazione di Mc Calebb e Summers sono lasciate, da parte di coach Pianigiani, le speranze di porre argine all’ottimo inizio di squadra di Cantù, che con Micov-Markoishivili-Mazzarino mettono la prua in testa sul finire del primo periodo, per un vantaggio di 3 punti.
Il secondo periodo inizia con una tripla di Gianluca Basile ed un bel canestro da sotto di Leunen e Cantù vola sul più 8 che diventa +10 dopo un contropiede di Lighty. Siena segna il primo canestro del secondo periodo con Summers dopo quasi tre minuti di gioco, contestualmente segniamo a referto il primo tiro libero della serata, assegnato e realizzato da Scekic. E’ sempre un ottimo Mc Calebb a tenere a galla i suoi, grazie ad altri due canestri in gioco di uno contro uno. Siena resta viva grazie al “macedone” mai domo che si permette anche il lusso di sbagliare due tiri liberi di fila. Il dato più sconcertante del primo tempo è lo 0/5 dai 6,75 per una Siena apparsa durante questo periodo abulica e “pesante”. Un bel tap-in di Marconato riporta Cantù sul +8 mentre un buon Cinciarini manca clamorosamente, a 3 secondi dall’intervallo lungo, il canestro del +10, che si chiude con il parziale di 32-24 per Cantù.
Il secondo tempo cambia subito la musica, Siena rientra nel match grazie ad un parziale di 7-0 che annichilisce i festanti tifosi canturini che forse pregustavano con troppo anticipo un successo che purtroppo per loro non arriverà. Lavrinovic comincia a scaldare polpastrelli, mani e polpacci, Kaukenas affila il coltello, per Cantù i soli Scekic e Markoishivili sembrano tenere testa all’orda devastante del duo senese. Il tabellone elettronico segna ancora un punto di vantaggio per i canturini, che illude ancora la gente di Brianza, soprattutto per l’aggravarsi della situazione dei falli dei propri beniamini.
Una tripla di un ritrovato Gianluca Basile, in fase d’impostazione non quanto in fase realizzativa, ricaccia Siena a meno 4 ad inizio dell’ultima frazione di gioco. Lavrinovic inizia ad anellare uno dietro l’altro una serie di canestri, con una facilità disarmante, che riportano sù Siena e smaltiscono la sua delusione personale per un Europeo, con la Lituania padrona di casa, che non l’ha visto ingiustamente protagonista. Il finale concitato che vede la solita kermesse di tiri dalla lunetta, consegna la vittoria ai pluri decorati Campioni d’Italia, che vanno così ad aggiungere al loro albo d’oro la loro quarta Supercoppa consecutiva.
Montepaschi Siena- Bennet Cantù 73-70
Parziali: 12-15; 12-17; 23-16; 26-22
Progressione: 12-15; 24-32; 47-48; 73-70
Sala Stampa
Trinchieri:
Sono molto deluso dall’esito di una partita che avremmo ampiamente meritato di vincere. Ormai devo arrivare a pensare che le sconfitte con Siena non sono più un fatto tecnico ma una pura questione di esperienza. L’uscita per cinque falli di Leunen e Scekic e la tripla messa a segno allo scadere da Kaukenas hanno sancito la nostra sconfitta. Le nostre sciocchezze commesse sul +8 e qualche peccato di gioventù nei tiri liberi decisivi hanno contribuito alla nostra sconfitta.
Pianigiani
Non eravamo pronti per una partita a questo elevato tasso di combattività ed intensità. Il nostro obiettivo era di arrivare punto a punto, limitando gli errori contro una Cantù tosta e ben organizzata, in vista dell’imminente Eurolega. Il nostro merito è stato quello di saper crescere durante la gara. Gli ultimi due quarti sono stati di grande qualità contro un buon avversario e dinanzi ad una platea importante. Questa finale ha rappresentato la prosecuzione della scorsa stagione che ci ha visti vincere, comunque, ben 8 volte su 8. Ci siamo ritrovati tutti a Cagliari solo da una settimana, abbiamo provato solo quattro giochi dello scoso anno, quindi era giusto riproporsi con la vecchia guardia”
Mvp Siena: Lavrinovic, come simpaticamente definito da coach Trinchieri a fine gara, bi-dimensionale, autentico fuoriclasse immarcabile sia da uno lungo che da uno piccolo. Riesce a rispolverare grandissime doti realizzative in una partita che nel primo tempo, malgrado il basso minuttaggio riservatogli da coach Pianigiani, non l’ha visto iscriversi a tabellino per canestri fatti. Uno così può già bastare per riempire i palazzetti. Grazie Kristof…
Mvp Cantù: Il pubblico canturino, amante del basket per tradizione, accorso molto numeroso in Riviera malgrado i 250 km in più che lo dividevano dal Pala Fiera di Forlì rispetto agli “odiati” nemici senesi. La frustazione di pochi non ha rovinato lo sciame festante e colorato della massa bianco blu.
Note: spettatori 4.210; incasso non comunicato
Arbitri: Cerebuch, Facchini, Sardella
Serafino Pascuzzi