Non si può certo dire che il pre-campionato della Scavolini Siviglia non si sia svolto all’insegna dell’incertezza, viste le variegate peripezie che hanno riguardato dapprima il campionato italiano e poi, proprio negli ultimi giorni, il sodalizio biancorosso.
Se le ben note vicende riguardanti il ripescaggio in extremis della Reyer Venezia hanno sconvolto l’imminente campionato fino a dover rifare il calendario, se l’ancora più noto “affaire” Kobe rischia di dover manomettere di nuovo il calendario per ottimizzare al massimo l’eventuale arrivo del Black Mamba, la recentissima notizia dell’infortunio a James White ha giocoforza scompaginato, quanto meno temporaneamente, gli ambiziosi programmi di Dalmonte & C.
Già perché nonostante il low profile mantenuto giustamente da coach e società dopo lo scoppiettante mercato estivo, la Scavolini Siviglia è una delle formazioni su cui c’è più curiosità per l’imminente stagione.
La distorsione al ginocchio destro patita dalla talentuosa ala americana non è infortunio dalle gravissime conseguenze ma che comunque terrà fuori il capocannoniere dell’ultima stagione per 2/3 settimane, ovvero fino al match interno con Cantù; il tutto con il rischio di arrivare a quell’incontro ancora a quota zero, visto che dopo l’esordio esterno a Biella ci sarà il match casalingo contro la corazzata Armani di Gallinari e poi il turno di riposo.
Al di là di queste disavventure, come si diceva, la Scavolini Siviglia è una delle squadre su cui c’è più curiosità, visto l’attivismo che ha contraddistinto un mercato estivo nel quale, al contrario delle ultime stagioni, gli indugi sono stati presto rotti e si è deciso di puntare su una squadra potenzialmente affascinante ma anche potenzialmente rischiosa.
Il già noto White è stata la ciliegina sulla torta, ma comunque sono altresì da segnalare l’arrivo dell’MVP dell’ultimo campionato di legadue, Hickman, di un buon italiano nel giro della nazionale come Cavaliero, nonché di un altro eccezionale talento, seppur in fase calante, come quello di Jumaine Jones.
La squadra è stata quindi costruita con una certa dose di talento e di profondità; ai nomi sopra citati vanno in effetti aggiunte le conferme del nucleo italiano composto da Flamini, Cusin ed Hackett.
In particolare quest’ultimo, dopo una stagione da miglior realizzatore italiano e da rivelazione del campionato, nonché dopo un Europeo in cui è stato tra i meno peggio degli azzurri, è atteso dalla consacrazione come top player quanto meno in ambito italiano; tutto passerà dalla convivenza con i tre nuovi americani, gente sicuramente più affamata di palloni rispetto al terzetto Collins – Diaz – Almond e con i quali il focoso Daniel dovrà necessariamente riuscire a trovare un equilibrio sia in campo che a livello di personalità.
In ciò sarà fondamentale l’opera di coach Dalmonte a cui forse mai come quest’anno si chiede di lasciare un’impronta ben definita alla propria creatura, visto che altrimenti a tanto talento rischia di corrispondere tanta anarchia sia in campo che fuori.
Tutto questo, unito all’ormai proverbiale equilibrio che regna nel campionato italiano per ciò che concerne le posizioni di immediato rincalzo, fa sì che al momento sia davvero difficile fare una previsione su ciò che aspetterà la Scavolini Siviglia nel prossimo campionato.
Lasciando da parte le consuete sparate da americano della stella designata White, le cui dichiarazioni che parlano di scudetto si riportano giusto per onor di cronaca, nella migliore delle ipotesi appare realistico poter ambire ad una semifinale play-offs.
Allo schiacciasassi senese quest’anno si è aggiunta la corazzata di Armani, sicché i primi due posti sembrano già assegnati, ma di lì in giù tutto è possibile, compresa anche la possibilità, con un po’ di fortuna, di insidiare le outsider Cantù e Bologna, con o senza Bryant.
Di fortuna da queste parti per il momento non se n’è vista tanta e quindi il confine tra una stagione entusiasmante ed un buco nell’acqua rimane ancora molto labile.
Giulio Pasolini