Nel famoso film “Io speriamo che me la cavo” la classe del professore Sperelli fa tappa nella reggia di Caserta per una delle scene più celebri. Speriamo che Sacripanti non debba trasformarsi in Paolo Villaggio per far fronte a una squadra che è stata costruita con un budget ristretto, con tante scommesse e la salvezza che (col campionato a 17 squadre è forse più semplice), sarebbe come vincere uno scudetto.
Tante ombre intorno a una squadra che in preseason ha vinto solo 2 gare, una con Sant’Antimo senza gli Usa, l’altra (soffertissima) con Brindisi, prima di subire imbarcate pesanti con Montegranaro, Roma, Avellino (2 volte), e Pesaro. Non sono i nomi che fanno le squadre, ma questa Juve rispetto al resto della truppa sembra poca cosa.
Una squadra che può fare affidamento solo su una gran dose di attributi e di voglia di lottare da parte dei suoi giocatori. Una voglia di sbucciarsi le ginocchia e di lottare a rimbalzo che sarà la costante, perchè nell’armadio c’è ben poco. Se avete visto Glory Road, il film su Texas western, Sacripanti rappresenta un po’ Don Haskins, chiamato a fare un miracolo.
Scommesse su tutto il campo. Cabina con Collins, che viene da annate non certo brillanti e che ha scelto Caserta solo per la A1 più che per il contratto. E’ l’unico leader designato e quello che deve condurre i bianconeri, ma già dietro l’angolo la prima gatta da pelare: non ha ancora ricevuto il passaporto Bulgaro e quindi almeno all’inizio sarà americano anche per l’agente alla dogana, quindi Doornekamp, di cui diremo innanzi, starà a guardare sgranocchiando qualcosa dal parterre. Altro play è Ciorciari, ottime mani, gestione esemplare del pick and roll e assist eleganti, per uno che fa dell’assist e non dei punti il suo piatto ricco. Guardie saranno Efejuku Rose, già alle prese con l’infermeria. Guardia strana ed eccentrica capace di canestri ed atletismo ma anche di eccellenti disastri. Suo cambio è Maresca, non certo un novellino, ma di sicuro non quel pezzo di intensità che era Colussi. Ala piccola, se volete, non idilliaca col solo Righetti chiamato agli straordinari, visto che Doornekamp, se potrà entrare nelle rotazioni dovrà aiutare più come 4 atipico che non come tre. Il canadese comunque è out fisicamente, anche perchè risente i postumi della violenta commozione cerebrale avvenuta quest’estate in nazionale. Al città di Caserta sembrava un fantasma, chissà quando si riprenderà. Lunghi saranno Ande Smith, altra scommessa, ex Pinar Karsykaya dove faceva sfracelli, mentre in amichevole è apparso spento e grigio.
Assieme a lui Fletcher e Stipanovic. Il primo reduce da una stagione (con retrocessione) a Teramo, l’altro giovane di buone speranze (ma anche da 30% ai liberi), e dal sangue che ribolle di adrenalina per entrare e cambiare le gare.
Una squadra che spera di salvarsi, che deve riuscire a metterne dietro almeno una per poter essere soddisfatta. Sacripanti l’anno scorso disse che sarebbe rimasto solo se l’obiettivo fosse stato chiaro. Se si arriverà 16^ saranno rose, sennò acute spine.
Difficile ipotizzare chi aiuterà questa Juve, visto che il numero di abbonamenti e presenze è al minimo storico, degno di campionati di bassa lega, e difficile sarà trovare sul mercato qualcosa di buono ed economico a campionato in corso. Si spera solo che il lockout porti via alle concorrenti per la salvezza, proprio nel bel mezzo della stagione, qualcuno dei suoi protagonisti coloured, di modo che l’amalgama e la voglai di lottare di questa squadra, che dovrà essere sempre coesa, possano rappresentare e scrivere la via più facile a quell’agognato 16^ posto.
Domenico Landolfo