SIENA – Comincia l’Eurolega e la Montepaschi affronta subito la trasferta più lunga del suo girone e forse dell’intera manifestazione, ci si deve recare nella lontanissima Kazan, ai confini dell’Asia in una terra freddissima e che evoca spiacevoli ricordi nei tifosi e nello staff mensanino. Proprio a Kazan la Mens Sana subì, in Uleb Cup nel 2007, la seconda sconfitta più pesante della gestione Pianigiani (la prima in assoluto, e forse inarrivabile, resta il -48 contro l’Olympiacos poi però ampiamente riscattato) con un -30 che fermò inesorabilmente la corsa dei biancoverdi a livello europeo. Oggi le cose sono completamente diverse, o almeno si spera che lo siano, la Montepaschi è diventata la corazzata che sappiamo, ha infilato successi in serie in Italia e si è insediata stabilmente tra le migliori d’Europa, mentre Kazan non è più la corazzata dei fratelli Lavrinovic che impressionò Simone Pianigiani tanto da definirla “un muro umano invalicabile”. Siena si presenta all’esordio europeo con qualche acciacco e qualche preoccupazione di troppo: Andersen è rientrato dopo un’operazione che, però, non sembra aver lasciato grandissimi strascichi, Lavrinovic e Stonerook si trascinano gli ormai ineludibili problemi alla schiena, Summers è ancora lontano da un inserimento nei meccanismi senesi che, storicamente, non è mai stato facile per nessun giocatore che abbia vestito la canotta biancoverde. L’ultima di campionato ci ha consegnato uno Zisis scintillante, un Moss in borghese che, invece, stavolta siamo pronti a scommettere sarà della partita e partirà nei primi cinque, un McCalebb intraprendente con gli altri poi tutti in buone condizioni nonostante un inusuale Tomas Ress da -2 di valutazione. Il girone è difficile, per bocca di Simone Pianigiani è anche molto equilibrato e quindi riuscire a cogliere 2 punti in trasferta potrebbe risultare decisivo, si proprio decisivo nonostante siamo alla prima uscita, per il prosieguo del torneo. In un girone, infatti, dove il primo posto è praticamente già assegnato stante la presenza del Barcellona, riuscire ad ottenere il secondo posto sarebbe garanzia di un buon girone di Top16. Ma adesso stiamo un po’ troppo volando con la fantasia, tornando a Kazan dobbiamo ricordare che questa squadra annovera un ex di lusso, e cioè Henry Domercant, che ha contribuito a 2 Grandi Slam italiani consecutivi da parte della Montepaschi, accanto a lui un’altra vecchia conoscenza del campionato italiano: quel Lyday già visto a Treviso qualche anno fa. C’è poi Lynn Greer le cui doti sono ampiamente conosciute ma che negli ultimi anni è sembrato un po’ in calo non essendo più l’arma letale vista a Napoli. La pattuglia dei russi indigeni è molto folta come si evince dal roster ed è completata anche dal coach Pashutin:
4 LYDAY, TERRELL USA Guard 1.91 1978
5 GOLOVIN, DMITRY Russia Guard 1.92 1988
7 ZAMANSKIY, IGOR Russia Forward 2.02 1977
9 SAMOYLENKO, PETR Russia Guard 1.86 1977
11 PASHUTIN, ZAKHAR Russia Guard 1.96 1974
12 VEREMEENKO, VLADIMIR Belarus Forward 2.08 1984
13 GREER, LYNN USA Guard 1.86 1979
14 SAVRASENKO, ALEKSEY Russia Center 2.15 1979
15 GUBANOV, PETR Russia Forward 2.06 1987
21 McCARTY, KELLY Russia Forward 2.01 1975
32 JAWAI, NATHAN Australia Center 2.07 1986
33 CHERNIAVSKIY, EVGENY Russia Guard 1.93 1984
44 DOMERCANT, HENRY USA Guard 1.93 1980
54 WILKINSON, MIKE USA Forward 2.04 1981
Particolare attenzione sarà da prestare alla straordinaria forza fisica che i russi possono gettare sul parquet per quello che riguarda la lotta sotto le plance, i 208 centimetri di Veremeenko e, soprattutto, i 215 di Savrasenko metteranno a dura prova il pacchetto lunghi di Siena.
Un pronostico è difficilissimo, forse la Mens Sana si fa preferire per talento e profondità della panchina ma le condizioni logistiche, il lunghissimo viaggio e la forma non ottimale di qualche giocatore sono tutte ragioni per essere più che prudenti.
Al Basket Hall Arena (in foto) la palla a due sarà alzata alle 18,00 ora italiana di martedì 18 ottobre.
Alessandro Lami